Recarsi in certe zone di Milano, soprattutto nelle giornate in cui si svolge la Fashion Week, è una cosa che tutti dovrebbero fare almeno una volta nella vita. Già perché passeggiando tranquillamente tra le vie cittadine si possono incontrare soggetti capaci di incuriosire, di destare perplessità, e a volte di strappare una risata più o meno fragorosa. Appassionati di moda che interpretano le ultime tendenze e che camminano soddisfatti indossando abiti che nella migliore delle ipotesi sembrano tovaglie, accompagnati da capelli con effetto “leccato da una mucca” e scarpe con improbabili rialzi e tacchi. In questi giorni ne ho incrociati diversi. Però, per trovarmi di fronte agli indiscussi re dei tamarri, ho dovuto aspettare di mettere piede negli uffici di Digital Bros, dove mi attendeva un trio imbattibile: Nero, V e Dante.
UN TRITTICO DI EROI
La demo di Devil May Cry 5 disponibile da qualche giorno, esaminata da Gabriele Barducci in questo articolo, era incentrata sulla figura di Nero. Una piccola porzione di gioco che permetteva di entrare in contatto con le dinamiche base e di esaminare rapidamente il sistema di evoluzione del personaggio. Nella versione da me provata, decisamente più estesa come dimensioni, ho potuto toccare con mano anche alcuni capitoli con protagonisti V e Dante. Le sensazioni dopo quasi quattro ore di gioco, lo dico per mettere immediatamente le cose in chiaro, sono state ottime. A un’occhiata superficiale Devil May Cry 5 può sembrare caotico, caciarone, casinista ed eccessivo in alcune situazioni, ma basta esaminare con un pizzico di attenzione quanto accade su schermo (o semplicemente avere un minimo di dimestichezza con la serie), per rendersi conto che c’è ben altro. Si combatte, si massacra, si distrugge. E lo si fa con stile.
A un’occhiata superficiale Devil May Cry 5 può sembrare caotico, caciarone, casinista ed eccessivo
NON SOLO NERO
Nero, V e Dante sono tre personaggi sostanzialmente diversi tra loro, che oltre a un look personale ben definito adottano stili di combattimento dotati di una forte caratterizzazione. Non si tratta di semplici varianti che si discostano l’una dall’altra per elementi di scarsa rilevanza, ma ognuno presenta aspetti unici che conferiscono una spiccata personalità e che danno vita a dinamiche di gioco che, pur mantenendo uno schema base comune, richiedono l’utilizzo di un approccio e di tattiche differenti a seconda di chi sia in azione. La mia prova ha avuto inizio con Nero, per il quale potrei riprendere parola per parola quanto scritto da Gabriele nella sua anteprima. Il braccio meccanico Devil Breaker, in tutte le sue diverse forme, è l’assoluto protagonista di uno stile di combattimento che miscela attacchi ravvicinati e colpi dalla distanza. Un’arma potente e dalle molteplici funzioni che, pur considerando i rifornimenti presenti nei livelli (in quantitativo piuttosto generoso, almeno nella versione da me provata), richiede comunque un pizzico di gestione vista la disponibilità limitata di arti artificiali. Il passaggio a V segna un netto cambio di direzione, dato che si abbandonano gli attacchi diretti per lasciare spazio alle evocazioni. L’arma principale a disposizione di V è infatti la possibilità di richiamare delle entità demoniache, che si scaglieranno contro i nemici per eseguire gli ordini impartiti dal proprio padrone. Tramite la semplice pressione di un tasto è possibile controllare gli attacchi di un corvo e di una pantera, con un ulteriore alleato (un gigantesco golem) evocabile solamente dopo aver caricato una barra energetica denominata Devil Trigger. Sono disponibili poi mosse speciali, a cui si sommano abilità extra sbloccabili nel negozio. Se tutto questo non fosse sufficiente, a sparigliare in parte le carte ci pensa un gustoso elemento di disturbo. Le creature evocate non sono infatti in grado di uccidere i nemici, che devono essere quindi giustiziati da V mediante l’esecuzione di un colpo di grazia. Questo fatto costringe a un continuo movimento, con la necessità di mantenere una distanza di sicurezza dai mostri ancora in salute, ma al tempo stesso di raggiungere quelli eliminabili.
Nero, V e Dante sono tre personaggi sostanzialmente diversi tra loro, che adottano stili di combattimento dotati di una forte caratterizzazione
A CACCIA DI MOSTRI
Devil May Cry 5 mi ha convinto sotto ogni punto di vista. Apprezzabile nel character design, curato nelle animazioni, interessante in alcune ambientazioni (forse leggermente troppo scure in certi frangenti) e accompagnato da una colonna sonora spettacolare, il titolo Capcom mette in mostra una struttura di gioco che riesce a essere rapida, ritmata e spettacolare senza però risultare semplice e banale. Servirà una prova più approfondita per sviscerare ogni componente del combat system, ma se come si suol dire il buon giorno si vede dal mattino, ci sarà di che divertirsi tra braccia meccaniche, pistole, evocazioni di animali e lame affilate.