Farming Simulator 25, nuovo capitolo del franchise di GIANTS Software, porta la simulazione a tema agricoltura e allevamento a un nuovo stadio. E no, non c’è bisogno di andare in campagna per accorgersene.
Sviluppatore / Publisher: GIANTS Software / GIANTS Software Prezzo: 49,99 euro Localizzazione: Testi Multiplayer: Presente PEGI: 12 Disponibile su: Xbox Series X|S, PlayStation 5, PC (Steam) Data d’uscita: 12 novembre 2024
Ho sempre guardato altri giocare a Farming Simulator. Ammetto di averci giocato ogni tanto, concedendo venti ore al capitolo del 2022, che aggiungeva delle interessanti funzionalità. Preferisco di gran lunga altri generi, come penso si sia compreso da quando ci conosciamo.
Con Farming Simulator 25 cambiano un po’ di cose, ma nel gameplay non così tanto rispetto al predecessore. Se volessimo descriverlo in poche parole, “More of the same” sarebbe il titolo più corretto da affiancare al nome. Tutto sommato, per circa le venticinque ore passate in sua compagnia, ho avuto modo di provare e sperimentare un po’ tutto al suo interno. Se da una parte c’è l’intenzione di GIANTS Software di restare sui classici dettami stabiliti in passato, dall’altra c’è l’intenzione di avere una visuale a trecentosessanta gradi sul mondo dell’allevamento e dell’agricoltura.
OCCIDENTE OPPURE ORIENTE?
La produzione porta, inevitabilmente, in tre diversi biomi: quello più classico e già conosciuto, ambientato in Occidente; uno nei paesaggi invernali (Russia o Scandinavia), e l’altro in Oriente (bisogna un po’ viaggiare con la mente in questo caso, perché potrebbe essere la Cina, la Thailandia o il Vietnam). La simulazione, dunque, diventa effettivamente internazionale, inserendo una marea di nuovi mezzi, marche e metodi differenti di produzione. In tutt’e tre le ambientazioni, si parte come il nipote di un nonnino che, a causa della vecchiaia, non riesce più a lavorare nei campi.
Al giocatore viene data la scelta di optare di creare un personaggio come predilige da un menu di creazione intuitivo. Scelti il taglio di capelli, la barba e gli indumenti da indossare, si parte all’avventura. Per chi non mastica questo genere di produzioni, nessun problema: si può optare per una modalità semplice, decidendo con quanto denaro cominciare. Esso può essere investito in qualunque modo, dal noleggio di mezzi nuovi all’acquisto degli stessi. In Farming Simulator è sempre bene leggere e capire quale attrezzo può essere collegato al tipo di veicolo che si sta guidando. Non mi ricordavo così bene come fare, tanto che sono stato costretto a procedere lentamente per ricordare ogni singolo gesto da compiere. E no, non è stato così facile come immaginavo.
Al giocatore viene data la scelta di optare di creare un personaggio come predilige da un menu di creazione intuitivo
BISOGNA FATICARE, IN FARMING SIMULATOR 25
Il calendario, ora reso più chiaro e intuitivo, permette anche di organizzare il lavoro in modo preciso. Qui entra in gioco il cambio di stagione, già fondamentale in passato. Ora è da controllare con maggiore accortezza, perché i paesaggi rurali della Scandinavia sono ben diversi da quelli orientali. Se da una parte c’è la neve, che è da togliere con una pala o con i mezzi corrispondenti, dall’altra c’è la stagione dei monsoni, con precipitazioni abbondanti che possono fare certamente del bene ai campi, ma che possono pure danneggiarli, se il quantitativo di acqua supera in modo inaspettato quello regolare.
La simulazione, dunque, si fa decisamente più seriosa. Nell’ambientazione occidentale, invece, l’approccio è più semplice. È adatta a chiunque sta cercando di entrare nel ritmo di gioco senza impazzire troppo. Parte dell’aiuto deriva soprattutto dalle impostazioni scelte prima di avventurarsi nei campi. Ho preferito seguire il percorso di un classico dipendente agricolo, invece del proprietario o del direttore di una fattoria. In questo modo, anche chi non è avvezzo a un’opera simile può apprendere le principali nozioni della produzione. Dal menu principale, è infatti possibile controllare la morfologia del terreno. Essa permette di avere bene in chiaro cosa serve in un determinato momento, dall’utilizzo di un aratro alla diserbatura di un singolo appezzamento. Attraverso i contratti, ognuno svolge dei compiti con lo scopo di guadagnare dei soldi. Il negozio, come già accennato, consente di acquistare o noleggiare i mezzi. Il giocatore può usarli nei campi, raccogliendo la coltura o seminando, facendo esattamente quello che farebbe un qualsiasi fattore.
È un gameplay intricato perché va appreso a dovere leggendo e studiando ogni singolo aspetto della produzione. Da direttore agricolo, in tal senso, sarà fondamentale cercare di controllare le finanze così da non rischiare un tracollo e la perdita di terreni. È sempre bene procedere con la dovuta calma e di prestare attenzione a ogni aspetto. Potrebbe non essere semplice la prima volta, considerando la mole di cose da fare e vedere, nonché quali strumenti adoperare e quali, invece, è meglio lasciare da parte. È un videogioco che sento di consigliare a coloro che cercano una simulazione di sicuro diversa dalle altre e con tanti studi alle spalle da parte degli sviluppatori. Per loro stessa ammissione, Farming Simulator 25 migliora delle funzionalità. Io penso che più di questo non potesse fare, specie perché ormai è sempre difficile riuscire a innovare videogiochi di questo tenore. Fa il suo, senza brillare né luccicare.
In Breve: Non molto diverso dalle altre produzione di GIANTS Software, Farming Simulator 2025 apporta certamente delle novità interessanti, implementando tre nuovi biomi e altrettanti metodi diversi per affrontare l’esperienza. Consigliato a chiunque abbia bisogno di sporcarsi le mani di fango o a chi, invece, cerca un’esperienza tranquilla.
Piattaforma di Gioco: PC
Configurazione di Prova: i5-12400F, 16 GB RAM, GeForce RTX 3080, SSD
Com’è, come gira: Non sempre bene. Su PC ho notato qualche calo di frame rate, nonché un’ottimazione non propriamente adeguata.