Quando la tua opera prima viene pubblicata e distribuita da Sony Interactive Entertainment e trattata come un Tripla-A consumato, pricing incluso, deve essere solida. Lost Soul Aside riesce ad esserlo solo a tratti e solo in alcuni aspetti, tradendo l’inesperienza di un team agli esordi dopo uno sviluppo complicato.
Sviluppatore / Publisher: Ultizero Games / PlayStation Publishing LLC Prezzo: 59,99€ Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: 12 Disponibile su: PC (Steam), PS5 Data d’uscita: 28 agosto 2025
Il dio della storia del videogioco è un dio ironico. Yang Bin inizia a lavorare su Lost Soul Aside nel 2014. Tra le ispirazioni più forti c’è Final Fantasy, e Kaser (il protagonista del gioco) inizierà ad assomigliare sempre di più anno dopo anno a quel Noctis arrivato sugli scaffali l’anno dopo. In Lost Soul Aside si vedono a occhio anche le altre ispirazioni di Bin, ma quella con cui ha finito per avere più in comune è Final Fantasy XV.
Dall’annuncio al rilascio è passato circa lo stesso tempo sia per Kaser che per Noctis, e il risultato su disco è molto simile.
Non la migliore delle notizie, eppure se 10 anni dopo c’è ancora qualcuno disposto ad amare l’ultimo Nomura chi può dire quale sarà l’eredità del primo Bin?
LOST SEIYA ASIDE
Lost Soul Aside vive sospeso tra due immaginari. Da una parte la Capitale Imperiale e le dimensioni parallele con le loro estetiche contemporanee (quando non direttamente futuristiche), per quanto poi innaffiate con una generosa dose di cristalli a ricordare per tutta l’esperienza di gioco che la matrice è quella di Final Fantasy. Dall’altra le ambientazioni più antiche, i templi ripresi dall’arte classica che fanno ripensare a Saint Seiya (complici anche le armature che indossano i boss).
Il combat system è indovinato, ma… c’è un grosso ma
Il colpo potrebbe anche funzionare, perché in realtà è proprio sul battle system dove Lost Soul Aside ha qualcosa da dire e riesce anche a dirlo, in realtà. Manca il respec delle abilità sbloccate, ma in compenso i punti sono elargiti più che generosamente, col risultato che già dopo la prima ora/ora e mezza di gioco fare a botte con i Voidrax è soddisfacente, e lo diventa via via di più.
I combattimenti non sono aiutati dal contesto
REPEAT SOUL ASIDE
Si arrende perché laddove nelle boss fight vere e proprie si noti più effort nel caratterizzare i nemici a livello di pattern d’attacco e fasi, la stessa cura non si trova su semi-boss e mob più generici. Questo, in combinata con la scelta di ridurre molto del gioco ad una serie di combattimenti, fa scadere il tutto nel ripetitivo da un certo punto in poi dell’esperienza, specie considerando quanto i semi-boss in particolare siano spugne per i danni.
I primi livelli funzionano, poi qualcosa si rompe
Al di fuori di questi due aspetti (design dei livelli e battle system), si può dire che Lost Soul Aside non ci provi nemmeno. La narrazione è sostanzialmente un pretesto per poter menare le mani, e non basta mostrare di essere consapevoli dei suoi buchi con qualche dialogo (liquidandoli in-game come qualcosa di non così importante) per aggirare questi problemi.
Sembra un gioco figlio della fretta, pur con tanti anni di sviluppo addosso
FIRST SOUL ASIDE
È in questi aspetti che Lost Soul Aside tradisce la sua natura di opera prima, mostrando abbastanza chiaramente che differenza ci sia tra amare dei videogiochi al punto da usarli come riferimento per il proprio lavoro e svilupparne, in effetti, uno. Ultizero Games è un team che è stato assemblato col tempo e che per sua stessa ammissione ha avuto difficoltà soprattutto per quanto concerne il management, al punto che poi nel 2022 Sony si è trovata quasi costretta ad affiancare gli sviluppatori di Shangai.
Conoscere i videogiochi e svilupparli sono due mestieri diversi: Lost Soul Aside lo mostra bene
In breve: Lost Soul Aside è uno di quei titoli che quando provato fa capire la differenza che passa tra il conoscere bene una serie di videogiochi e svilupparne uno. Ci sono diversi elementi da salvare, ma non sono aiutati per niente dal contesto in cui sono stati inseriti. E anche l’idea di lanciare il tutto ad un prezzo premium abbassa l’appetibilità dell’offerta.
Piattaforma di prova: PS5
Com’è, come gira: Qualche crash, più di qualche rallentamento, problemi di mixing audio. Non benissimo, insomma.