After Us – Recensione

PC PS5 Xbox Series X

“Quando avrete pescato l’ultimo pesce, abbattuto l’ultimo albero, preso l’ultimo bisonte, allora dovrete giocare ad After Us” – Toro Seduto.

Sviluppatore / Publisher: Piccolo / Private Division Prezzo: ND Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: 12 Disponibile su: PC (Steam), PS5, Xbox Series X|S Data di uscita: 23 maggio

Inquina oggi, deforesta domani, cementifica dopodomani, era normale che prima o poi all’uomo arrivasse il conto delle proprie azioni. E questa volta è molto salato: gli animali non esistono più, il petrolio scorre libero un po’ ovunque, la vegetazione è scomparsa e gli esseri umani sono creature nude, glabre e pietrificate, intrappolate in un surreale mondo post apocalittico.

Madre Natura però, nella sua immensa misericordia, ha utilizzato tutta la propria forza vitale per preservare almeno le anime della fauna scomparsa, e ha incaricato noi, Gaia, Spirito della Vita, di lottare per garantire una seconda possibilità alla Terra. Come? Facendoci carico della sofferenza dell’ultimo cane abbandonato, dell’ultima balena arpionata, dell’ultima aquila ingabbiata. Solo una volta provato sulla propria pelle il destino dell’ultimo rappresentate di ogni specie vi potrà essere redenzione e, forse, un nuovo inizio. Ecco a voi After Us, platform adventure in 3D sviluppato da Piccolo, studio iberico già amato per Arise: a Simple Story, e distribuito da Private Division.

AFTER US, DOPO DI NOI IL NULLA

Proprio come in Endling – Extinction is Forever, il tema affrontato è drammatico: l’estinzione animale per mano dell’uomo, che non pago finisce per essere carnefice anche di sé stesso. Il mondo in cui è ambientato After Us pare il fermo immagine di un’esplosione atomica di inusitata potenza, con macchine sospese a mezz’aria, edifici in procinto di collassare, frammenti di ogni tipo che fluttuano ovunque.

After Us

Meste esistenze spezzate mentre camminavano verso il nulla.

Ma ad inquietare di più sono le persone, o ciò che rimane di esse, spogliate e bloccate in un fotogramma qualsiasi della loro squallida vita, magari in coda per entrare in un centro commerciale, o in perenne attesa del prossimo treno per andare a lavorare. Non possono più nuocere a nessuno, ma ho visto una spruzzatina degli zombie di George Romero nella rappresentazione di queste misere esistenze, quasi a sottolineare che anche qualora finisse il mondo, non ci perderemmo poi molto.

ad inquietare di più sono le persone, o ciò che rimane di esse, spogliate e bloccate in un fotogramma qualsiasi della loro squallida vita

Gaia è un incrocio tra una fatina e un’elfa, dai grandi occhi celesti e lunghissimi capelli bianchi, con il dono di far rivivere la natura in seguito al suo passaggio. Se si dice che dove passava Attila non sarebbe più cresciuta erba, in After Us accade l’esatto contrario, con Gaia che lascia una scia di vegetazione dietro il proprio cammino, ed è pure in grado di creare l’Esplosione della Natura, rendendo rigogliose zone oramai brulle. Una fioritura fugace, destinata a lasciare il posto all’arido cemento nel giro di pochi istanti.

After Us

Una temporanea parentesi verde nel grigio perenne.

Scopo del gioco è trovare le anime degli ultimi rappresentanti animali, situati in luoghi di non facile accesso, ma da brava eroina dei platformer Gaia dispone di salto, doppio salto, corsa, dash e planata, nonché dell’abilità di correre su certi tipi di pareti anche verticali e sfrecciare su cavi da utilizzare come rotaia. Il suo canto inoltre facilita l’individuazione degli obiettivi. Precipizi e pozze di petrolio dai lunghi tentacoli sono gli ostacoli mortali della sezione esplorativa.

DOVE VADO ADESSO? LO SCOPRIRÒ MORENDO

A dire il vero però i veri avversari nel nostro libero girovagare sono due: controlli non sempre precisi nonostante vengano spesso richiesti salti calibrati al pixel, e gestione della telecamera che a volte non restituisce perfettamente la profondità, facendoci atterrare più avanti o più indietro di quanto ci saremmo aspettati. Non vi è un sistema di vite quindi si può riprovare all’infinito, ed i checkpoint sono molto frequenti, così difficilmente perderete molto tempo tentando di superare questo o quel passaggio, ma trattandosi di problemini già presenti nella precedente produzione Piccolo non mi sarei aspettato di ritrovarmeli qui.

Precipizi e pozze di petrolio, ma tra gli ostacoli ci finiscono pure i controlli poco precisi e la gestione della telecamera

Alcune sezioni dei livelli inoltre, pur non essendo open world, sono un po’ criptiche e non sempre si riesce a capire dove bisogna andare, soprattutto quando non vi sono hotspot da evidenziare con il canto. Ho scoperto che, in seguito alla morte, Gaia respawna guardando nella direzione in cui è previsto si debba avanzare, ed ho finito per abusare di questa funzionalità per non saltare di piattaforma in piattaforma a caso sperando di essere sulla strada giusta. Sinistra o destra? Mi uccido e vedo che succede.

After Us

Creature possedute dal petrolio, guardiani di un mondo di cemento.

Nonostante nella prima mezz’ora abbondante di gioco non vi siano nemici da affrontare, se non alcuni innocui sacchetti di plastica sospinti dal vento, After Us è farcito di creature desiderose di farci la pelle: sono gli stessi umani, ricoperti di petrolio, a darci la caccia come indemoniati. Fortunatamente possiamo sparar loro addosso una specie di cometa – anch’essa dai controlli un po’ ballerini – che colpo dopo colpo li ripulisce fino a donar loro la pace. Non disponiamo di punti vita, ma finire nella mani dei petrolzombie senza riuscire a liberarsi per tempo porta alla morte. Va comunque sottolineato che il cavallo di battaglia del gioco non sono i combattimenti bensì l’esplorazione dell’ambiente, che regala paesaggi di rara bellezza, pur nella drammaticità della situazione.

FORESTE? DESERTI? NO! PARCHEGGI E NEGOZI

Dimenticate i biomi tipici dei videogame, in After Us corriamo attraverso parcheggi, garage, stazioni ferroviarie, centrali elettriche, quartieri popolari e vari luoghi simbolici del paesaggio antropico, realizzati con uno stile cupo e plumbeo, squarciato solo dal verde delle Esplosioni della Natura di Gaia. La grafica dona al gioco grande personalità, ma siamo sinceri: questo potete vederlo anche dalle foto.

After Us può sembrare un gioco a cui piace vincere facile puntando sul tema green in stile “meritiamo l’estinzione” e concetti del genere, ma così non è

Userò quindi le ultime righe a disposizione per chiarire una questione che ritengo importante. Dato il tema trattato, la produzione Piccolo potrebbe sembrare un gioco a cui piace vincere facile puntando sul tema green in stile “uomo cattivo”, “meritiamo l’estinzione” e concetti del genere, ma così non è, altrimenti mi sarei finto morto per evitare la recensione. Alcuni passaggi offrono spunti di riflessione sul proprio stile di vita, come è giusto che sia, ma non c’è nessuna paternale e siamo di fronte ad un platform adventure solido pur con qualche imprecisione.

In Breve: After Us è un adventure platform molto impegnativo nella sezione esplorativa, che richiede precisione e tempismo sia nei movimenti che nell’utilizzo delle abilità speciali quali corsa, dash e doppio salto. I combattimenti invece sono molto più semplici. Oltre a essere un gioco divertente, offre anche un’ambientazione molto interessante, con un’esasperata rappresentazione dell’umanità sull’orlo della catastrofe. Alcuni problemi tecnici riguardo il controllo di Gaia non pregiudicano l’esperienza, rendendolo un gioco raccomandato a chi piace visitare mondi complessi piattaforma dopo piattaforma.

Piattaforma di Prova: PC, Steam Deck
Configurazione di Prova: AMD Ryzen 9 6900HS, 16GB RAM, GeForce RTX 3080, SSD / Steam Deck 512GB
Com’è, Come Gira: Tecnicamente fluido e reattivo, stupisce che non preveda opzione per giocare con tastiera e mouse, nonostante i controlli siano quelli classici dei platform 3D. Su Steam Deck nessun problema da segnalare e testi ben leggibili.

 

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Pro

  • Ambientazioni molto scenografiche / Platformer veloce e impegnativo / Interessante rappresentazione dell’uomo

Contro

  • Qualche incertezza nei controlli / Si poteva sviluppare maggiormente la sezione dei combattimenti
8

Più che buono

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