Da bravi videogiocatori quali siamo abbiamo salvato Tamriel fin troppe volte, urlando parole a caso contro enormi draghi, perdendoci nei meandri di Oblivion e, ovviamente, ricoprendo il ruolo di Nerevarine mentre fermavamo qualche molesta divinità ridestata. Ebbene, in The Elder Scrolls: Legends siamo pronti a salvare nuovamente baracca e burattini da chissà quale minaccia, ma questa volta lo faremo a colpi di carte! E no, non sottovalutate la potenza di un asso di briscola lanciato con sfregio dal signor Arturo al bar dell’angolo in una fresca giornata primaverile.
METTICI IL FERMINO
The Elder Scrolls: Legends, che è entrato da qualche giorno in closed beta, è un gioco di carte collezionabili digitale free to play, di quelli che insomma strizzano particolarmente l’occhio ad altre glorie del genere. Le regole sono facili da comprendere: turno dopo turno guadagniamo punti Magicka fondamentali per mettere in campo creature e utilizzare magie, il tutto con lo scopo di portare a zero i punti ferita del nemico. Se fin qui il titolo Dire Wolf Digital, casa americana specializzata in giochi da tavolo, rischia di “puzzare di vecchio”, bastano pochi attimi per scoprire meccaniche particolarmente interessanti, tra cui spicca l’organizzazione del tavolo di gioco. Ci sono, difatti, due aree in cui schierare le proprie truppe e che, oltre a rappresentare due battaglie distinte e indipendenti, vantano anche bonus diversi, come l’invulnerabilità momentanea delle unità appena messe in campo o la possibilità di far rientrare in gioco, sotto forma di scheletri, le creature appena decedute, per citare giusto un paio di esempi.
The Elder Scrolls: Legends ha “le carte in regola” per ritagliarsi il suo spazio tra gli appassionati del genere
BUTTA IL CARICO
The Elder Scrolls: Legends promette una discreta varietà. A seconda del proprio stile è possibile scegliere due delle cinque statistiche principali (forza, destrezza, intelligenza, resistenza e volontà), alle quali corrisponde una delle dieci classi disponibili. In aggiunta, anche la razza scelta per il proprio avatar, tra le dieci presenti, incide parzialmente sugli eventi di gioco: le creature utilizzabili e la loro potenza sono indipendenti da essa, ma si ottengono più facilmente carte inerenti.
Come potete immaginare, anche quando il gioco arriverà a regime, e i server saranno pieni, sarà difficile trovare due mazzi uguali tra loro: questo fatto non può che essere annoverato tra i grandi pregi, quando si parla di giochi di carte. Infine, possiamo dare sfogo alla nostra sete di vittoria in diverse modalità: la campagna, dove seguiremo una trama mentre potenzieremo il nostro fidato mazzo; la battaglia, ovvero il classico scontro tra due giocatori; infine l’arena, in cui affronteremo una sequenza di nemici con lo scopo di sopravvivere il più a lungo possibile.
Scusate il gioco di parole (tristissimo, ndKikko), ma effettivamente The Elder Scrolls: Legends ha “le carte in regola” per ritagliarsi il suo spazio tra gli appassionati del genere, anche se ovviamente è troppo presto perché io possa fin da ora sbilanciarmi troppo sulla sua effettiva bontà. Nel dubbio, ci vedremo presto sul campo di battaglia a lanciarci grida addosso!