A poco più di un mese dall’uscita, The Division 2 si è mostrato al pubblico grazie a un periodo di beta che si è protratto per quattro giorni. Un assaggio che ha permesso di toccare con mano diversi componenti che costituiranno l’ossatura del titolo Ubisoft. Passando dalle fasi iniziali di gioco a una missione endgame, dalla Zona Nera alla modalità Conflitto ci siamo avventurati per le strade di una Washigton D.C. devastata e piena di insidie. Cosa abbiamo scoperto?
TRADIZIONE IN AZIONE
Ciò che abbiamo scoperto è che, armi alla mano, The Division 2 non sembra poi tanto diverso dal suo predecessore. Le dinamiche di gioco presentano evidenti elementi di continuità con il passato, con una struttura base che gli appassionati del primo capitolo hanno imparato a conoscere a menadito. Le missioni che abbiamo affrontato presentavano soluzioni stilistiche classiche, con una serie di punti da raggiungere e obiettivi da sbloccare, accompagnati da un susseguirsi di scontri a fuoco. Al netto di qualche perplessità riguardo l’intelligenza artificiale di alcuni nemici, che comunque potrà essere valutata in maniera coerente solamente all’uscita della versione definitiva, le impressioni sono nel complesso positive. I combattimenti sono piacevoli, ritmati e con una buona intensità. Le armi rispondono bene e anche nelle versioni base, senza cioè aver apportato alcun tipo di modifica, l’arsenale mostra un’apprezzabile varietà e una buona differenziazione tra i vari modelli.
Le dinamiche di gioco presentano evidenti elementi di continuità con il passato
UNA BASE DA COSTRUIRE
Oltre a entrare in azione in combattimento, la beta ci ha permesso anche di dare una prima occhiata alla componente “gestionale”. Diverse cose sono cambiate rispetto al primo The Division, con alcune novità che riguardano soprattutto la struttura della base. Il centro nevralgico delle operazioni è rappresentato dalla Casa Bianca, al cui interno sono racchiuse tutte le opzioni relative al miglioramento del proprio soldato. Inedita la figura del Quartiermastro, un nuovo personaggio da cui spendere i punti acquisiti in battaglia per acquisire le sopracitate Abilità e i Vantaggi, potenziamenti extra che, ad esempio, incrementano il quantitativo di equipaggiamento trasportabile. Non mancano poi un banco per il fai da te, dove sfruttare le risorse e i progetti recuperati per creare parti speciali da montare sulle armi, e il classico “mercatino” dove vendere tutto ciò che non serve. A questa base operativa si affiancano i rifugi e, ancora più importanti gli avamposti. Questi ultimi sono delle vere e proprie strutture autonome, che possono crescere sia tramite il completamento di particolari obiettivi che mediante il recupero di risorse specifiche. Ogni passaggio di livello rende l’insediamento più potente, e porta con sé una serie di ricompense sia sotto forma di punti esperienza che di oggetti.
La costante progressione sarà uno degli elementi cardine di The Division 2
VACANZE A WASHINGTON
La porzione della città di Washington messa a disposizione nella beta offriva uno spaccato abbastanza esauriente di quanto avremo tra le mani nella versione definitiva. Il passaggio dalla stagione invernale a quella primaverile porta con sé tinte leggermente più accese, con un impatto visivo differente. Meno cupo, a tratti meno grigio e meno opprimente, ma comunque in grado di veicolare una sensazione di pericolo. Edifici diroccati, macchine abbandonate e blocchi stradali si alternano strada dopo strada, con tanti piccoli particolari che denotano una notevole attenzione ai dettagli. C’è ancora da lavorare sulla pulizia e sulla definizione di alcune texture, ma nel corso della mia prova devo ammettere di non aver riscontrato clamorosi glitch grafici e bug preoccupanti. Anche la Zona Nera è più “vivace” alla vista, ma non per questo meno letale rispetto al passato. Nelle mie scorribande al suo interno non ho incontrato molti altri giocatori, ma ho avuto a che fare con NPC decisamente poco amichevoli.
Meno cupo, a tratti meno grigio e meno opprimente
LA DIVISIONE SI PREPARA AL COMBATTIMENTO
La beta di The Division 2 è stata un piacevole antipasto di quello che ci attenderà tra un mese. Certo, non sono mancate magagne tecniche, disconnessioni improvvise, qualche bug e “impallamenti” vari, ma si tratta dei classici problemi che accompagnano qualunque fase di testing. Ciò che conta è la sostanza, e da questo punto di vista sembra che Ubisoft stia seguendo la giusta direzione.