A Plague Tale Innocence gameplay

A Plague Tale: Innocence

PC PS4 Xbox One

A Plague Tale: Innocence – Provato

All’E3 2017 la spedizione di TGM al Los Angeles Convention Center aveva avuto la possibilità di mettere le mani, tra la miriade di titoli presenti, anche su un’interessante nuova IP di Asobo Studio. Due anni dopo, il progetto è quasi pronto a sbarcare su PC, PS4 e Xbox One e, questa volta, abbiamo sbirciato in anteprima i suoi primi tre capitoli. Il centinaio di minuti di gioco a nostra disposizione sono comunque bastati a darci un piccolo assaggio della storia e a farci respirare un po’ dell’aria insalubre di un paesino europeo del Quattordicesimo secolo.

NESSUNO SI ASPETTA L’INQUISIZIONE SPAGNOLA

A Plague Tale: Innocence è un inquietante e cupo action stealth ambientato in un Regno di Francia messo in ginocchio da malattie e guerra. L’avventura ci mette nei panni di Amicia, una giovane nobile piena di ingegno e caparbietà, costretta a fuggire dalla sua casa dopo la cruenta e inaspettata visita dell’Inquisizione. La ragazzina dovrà riuscire a seminare i suoi aguzzini e difendere non solo sé stessa, ma anche il suo fratellino Hugo da un mondo stracolmo di insidie e pericoli, durante una lunga ed estenuante “escort mission” che tenta più e più volte di giocare con le ansie e paure del giocatore. Per loro sfortuna, i due protagonisti saranno costretti a viaggiare tra le città svigorite dalla peste, campi di battaglia ricoperti di cadaveri e monasteri in disperato bisogno di disinfestazione. Quest’ultimo è uno degli aspetti più peculiari di A Plague Tale: gli stessi topi che hanno seminato morte nell’Europa medievale sono riusciti a proliferare a dismisura, diventando esponenzialmente aggressivi e pericolosi. Ritrovarsi faccia a faccia con i roditori famelici è un’esperienza che non consiglierei a nessuno, tanto meno un paio di bambini.

I due protagonisti saranno costretti a viaggiare tra città svigorite dalla peste, campi di battaglia e monasteri

Se per la coppia riuscire a sopraffare un adulto può sembrare un’impresa titanica, per difendersi da una vera e propria marea di ratti è indispensabile evitare gli scontri, a meno che non si sia costretti. Riuscire a progredire diventa quindi un continuo esercizio mentale, per via di una serie di sfide sempre più complesse nelle quali siamo chiamati a usare la nostra inventiva e tutto ciò a nostra disposizione. Per nostra fortuna Amicia è davvero “piena di risorse”: la nostra fionda, oltre che un basilare sistema di difesa, è lo strumento ideale per risolvere piccoli puzzle; sparse qua e là possiamo trovare non solo pietre e cocci da usare come distrazione, o bastoni per tenere accesa quella flebile fiamma indispensabile per tenere lontani i ratti fotofobici, ma una serie di materiali che possiamo utilizzare per migliorare il nostro equipaggiamento ridurre il rumore dei nostri passi o ad esempio aumentare la profondità delle nostre tasche.

UN’OTTIMA PRIMA IMPRESSIONE

L’idea di Asobo Studio è senz’altro intrigante: un gioco fortemente incentrato sulla storia di due bambini costretti da un destino crudele a perdere anzitempo la loro innocenza, affrontando in un lungo viaggio orrori indicibili. Il loro Medioevo è la più cruda e cupa rappresentazione dei cosiddetti secoli bui, uno sfondo adatto e originale per un’avventura di questo tipo. La caratterizzazione dei personaggi sembra sin dall’inizio piuttosto forte ed è difficile non farsi trascinare dal bisogno di prendersi cura dei due protagonisti, specie per l’innocente e ingenuo Hugo.

Vedere questi fragili ragazzini affrontare la crudeltà del mondo che li circonda è oltremodo straziante

Vedere questi fragili ragazzini affrontare la crudeltà del mondo che li circonda è oltremodo straziante, merito grazie della recitazione dei giovani interpreti. Il reparto tecnico, a parte qualche occasionale singhiozzo e alcune animazioni non proprio fluide, è quasi alla pari con i migliori tripla A, specie per quanto riguarda gli effetti di luce delle torce e l’inquietante fluidità con cui si muovono i topi che compaiono, anche a centinaia, sul nostro schermo. Persino la musica, pur non spiccando particolarmente, accompagna bene il gameplay con i suoi archi e archetti, incutendo non poca ansia e angoscia. A Plague Tale: Innocence, per ora, sembra promettere davvero bene. Per sapere se il prodotto finale riuscirà a mantenere gli stessi livelli di qualità per quanto riguarda storia e design degli enigmi, magari evitando di diventare ripetitivo integrando a poco a poco nuove meccaniche e interazioni, non ci resta che aspettare il 14 maggio, data di pubblicazione ufficiale.

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