Ormai appuntamento fisso da qualche anno, il Post E3 è l’open day con cui Nintendo Italia raduna tutta la sua community insieme a giornalisti ed esperti del settore in un’ampia location milanese per far provare con mano quanto mostrato in precedenza dalla casa madre all’E3 di Los Angeles. Oltre alle abituali postazioni di gioco su cui provare le demo dei titoli più attesi (ne parleremo meglio in un altro momento), piatto forte di quest’anno è stata la presentazione di Astral Chain, il nuovo titolo di Platinum Games prodotto con Nintendo in esclusiva per Switch presentato in anteprima durante l’evento, e la cui uscita è prevista il 30 agosto prossimo.
PER CHI INSEGUE LA SUA CHIMERA
Mattatore di questo evento che è servito da introduzione della giornata è stato Filippo Ghisolfi di Nintendo of Europe. Sotto il suo diretto controllo ci è stato possibile assistere a due distinte sezioni di gioco, una ambientata all’inizio della nuova avventura Platinum ed una invece immersa nelle fasi più avanzate del gioco. Il primo impatto con Astral Chain è abbastanza lontano da quel tripudio di azione coreografica che è lecito attendersi da Platinum. L’ambientazione futuristica è parte integrante degli eventi iniziali. Nell’universo narrativo di Astral Chain, l’umanità è sull’orlo dell’estinzione a causa di un’invasione dimensionale operata da mostruose creature chiamate Chimere. Questi esseri, che compiono brevi, ma letali incursioni nel nostro mondo attraverso portali che si aprono all’improvviso, non sono visibili ad occhio nudo. Solo gli agenti della Neurum, un reparto speciale della polizia, sono in grado di percepirne la presenza e le tracce attraverso un sistema di realtà aumentata chiamato Iris. Il resto della popolazione di Arca, la città orbitante che accoglie i resti della specie umana, vive invece nel terrore delle sempre più frequenti sparizioni che ne stanno decimando la popolazione.
NELL’UNIVERSO DI ASTRAL CHAIN, L’UMANITÀ È SULL’ORLO DELL’ESTINZIONE A CAUSA DI UN’INVASIONE DIMENSIONALE OPERATA DA MOSTRUOSE CREATURE CHIAMATE CHIMERE
NOI SIAMO LEGIONE
Preceduta da una cambio on-the-go di Switch sulla base collegata allo schermo, la seconda demo ambientata in una sezione più avanzata del gioco ha mostrato sequenze più abituali per un gioco Platinum. Questa volta, dopo una breve fase di indagine in cui è stato necessario individuare una donna misteriosa tra gli affollati incroci di Arca, il nostro protagonista si è tuffato senza pensarci due volte nel piano astrale dove ha dovuto vedersela con numerose Chimere dalle diverse fogge e abilità. Una serie di scontri in cui è riemerso appieno il feeling di Platinum per le coreografie di combattimento, con numerose combo attivabili tra il protagonista e la Legione in uso in quel momento tra le cinque disponibili (spada, frecce, bestia, braccia e ascia) basate sull’uso della catena, che può essere utilizzata in funzione offensiva oppure per immobilizzare i nemici. Una particolare abilità consente persino di liberare la Legione e lanciarla in berserk verso i nemici fino alla sua distruzione, sostituendola al volo con una nuova dello stesso tipo. Nonostante le differenze strutturali rispetto al passato, con una diversa attenzione riposta sulla fase esplorativa in sezioni urbane che caratterizzeranno ogni livello e l’abbondanza di missioni secondarie e side quest che ricordano la mappa di un open world, l’approccio Platinum traspare da numerosi dettagli. In quel tocco di follia nella costruzione del mondo di gioco, ad esempio, in cui l’attraversamento fuori dalle strisce pedonali viene punito severamente. Ma ancora di più nell’analisi competitiva di ogni sezione, valutata con un voto conclusivo che sintetizza la prestazione sia nel caso dei combattimenti che delle raccolte di indizi.
NONOSTANTE LE DIFFERENZE STRUTTURALI RISPETTO AL PASSATO, CHE RICORDANO LA MAPPA DI UN OPEN WORLD, L’APPROCCIO PLATINUM TRASPARE DA NUMEROSI DETTAGLI