Super Mario 3D World + Bowser’s Fury – Anteprima

Uno zuccheroso delirio psichedelico che fa in fretta a trasformarsi in competizione (ed è infatti la modalità dove il punteggio assume un significato di leadership, glorificato da una sfarzosa corona sulla testa del più abile), con gente presa di peso e buttata in un burrone mentre altri si spintonano per arrivare primi a quel blocco, quella moneta, quel nemico da 1000 punti! Ma è proprio la natura unica di ogni stage poi a ridimensionare da sé la rissa, spingendo alla cooperazione nelle situazioni più spinose, in bilico su una piattaforma sospesa, coordinandosi per non finire tutti in fondo a un burrone e per raccogliere quella stella verde che il nostro host non riesce proprio a prendere, ritrovandosi poi a esultare tutti insieme come se si fosse conquistato il K2!

Il multiplayer (locale e online) è proprio un simpaticissimo accessorio per continuare a tornare, sperimentare, rigiocare anche dopo il 100%, per un’opera che comunque, personalmente, trovo esaltarsi in tutte le sue caratteristiche soprattutto in solitaria. Ma qui c’è un discorso di inclusività che per Nintendo è essenza stessa del videogioco, un dogma che qui trova applicazione letterale. Anche per questo gli si vuole così bene.

UN BOWSER AL NERO DI SEPPIA

E sto Bowser’s Fury, golosissima novità di questa riedizione? Diciamo che è ancora troppo presto per entrare nel dettaglio di questa reinterpretazione mariesca di “scontro tra Kaiju”, dove l’epicità della battaglia tra Bowser e Mario Giga Gatto tocca vette forse mai sperimentate in anni di botte tra i due eterni rivali, con queste tempeste quasi primordiali a fare da sfondo, tra diluvio e fulmini abbaglianti.

Quello che possiamo dire è che il trailer pubblicato qualche giorno fa da Nintendo rende assolutamente giustizia a quello che questo episodio vuole essere in termini di game design, ispirandosi fortemente allo stile di 3D World, riutilizzandone i cliché e certe architetture (e creando quindi una piacevole sensazione di continuità tra i due titoli) per poi variarne ritmi e modi per tornare su qualcosa di più simile ai Mario tridimensionali cui eravamo abituati, con un Re dei Koopa sempre in agguato e pronto a scatenare l’inferno.

Un’avventura all’aria aperta, super-dinamica e senza stacchi che sembra costruita per sorprendere. Ci sarà da parlarne più approfonditamente, perché è tutto più complesso e imprevedibile di quanto possa sembrare e mi devo mordere le dita per evitare di scrivere cose di cui non posso parlare, chiedendovi quindi di asciugarvi l’acquolina e aspettare con fiducia fino alla recensione di quella che si appresta ad essere molto più di una semplice remastered, ma il pezzo da 90 perfetto con cui aprire questo 2021 made in Nintendo.

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