CHI TEME DI VENIRE TRADITO DALLA PROPRIA MIRA NON DEVE PREOCCUPARSI: IL GIOCO PREVEDE UN SISTEMA AUTOMATICO DI LOCK-ON DELL’AVVERSARIO PIÙ VICINO
A CIASCUNO IL SUO PALLONE
Le prime partite di Knockout City sono state molto, molto divertenti, non posso nasconderlo. Presa confidenza con i tasti e le semplici azioni (salto, dash evasivo, tiro, respinta o ricezione di una palla lanciata) sarà semplicissimo entrare nel ritmo e godersi la partita. Ci si galvanizza quando si riescono a concatenare una sequenza di azioni assieme al proprio team, acciuffare una palla lanciata da un nemico, assestare o ricevere un assist e poi lanciare con potenza la stessa palla contro l’avversario. L’entusiasmo è incalzante quando si utilizzano anche le dirette varianti dei palloni, che rappresentano in toto l’approccio a diverse meccaniche di lancio, tra cui mi sento di sottolineare i palloni-gabbia, con cui potrete rinchiudere gli avversari e lanciarli proprio come fossero un pallone. Come è facilmente intuibile, portare a segno un tiro di questo calibro ci farà guadagnare un doppio punto per aver sconfitto due avversari contemporaneamente.
ciò che ho potuto provare nella beta è stato indubbiamente divertente, ma anche troppo limitato per formulare un giudizio completo

Tentare di ricevere e bloccare un tiro è un ottimo modo per rovesciare una situazione di svantaggio.
C’è ancora del tempo e, a mio vedere, Knockout City necessita ancora di qualche accorgimento. Come capita spesso dalle prime prove, si percepisce sempre un notevole potenziale che necessita di supporto e, cosa più importante, giocatori che riempiano i server. Ma d’altro canto, non nego che vorrei tornare prima possibile a testare la mia abilità e ciò che ho imparato nel corso della beta giocando ancora un po’, e sono più che consapevole che Knockout City sarà un titolo che mi piacerà spremere fino in fondo.
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