Phantom Abyss – Anteprima

Phantom Abyss

PC

Phantom Abyss – Anteprima

Ci ritroviamo bloccati nell’Abisso insieme al Dio Altec, il quale ci informa che ottenendo altre Reliquie sarà in grado di liberare entrambi dalla prigionia

I Guardiani sono letali entità che si attivano dal secondo livello in poi e non saranno contenti finché non ci avranno eliminato. Fluttuando per la mappa infischiandosene dei muri o materializzandosi nel punto in cui ci troviamo, questi implacabili buttafuori che migliorano le proprie capacità ad ogni livello sono una fastidiosissima spina nel fianco, ma aggiungono anche un bel po’ di pepe all’esperienza perché impediscono di prendersela comoda. Fortunatamente, oltre alle benedizioni e alle doti acrobatiche, per sfuggire dalle grinfie di questi esseri potremo contare su una frusta che funziona praticamente da rampino; sfruttandola al momento giusto, ci si può arrampicare su sporgenze e muri lontani per arrivare in punti altrimenti irraggiungibili, cosa oltremodo utile come si può immaginare. Un’altra particolarità intrigante del gioco è che ci saranno più fruste e ognuna sarà dotata di un bonus e un malus.

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Questo Guardiano sputa palle velenose da evitare come la peste.

Bon, credo che l’anteprima di Phantom Abyss possa avviarsi verso la conclusione. Ricordo che si tratta di un gioco tutt’ora in Accesso Anticipato e che ci resterà ancora per un po’ (almeno un anno, suggerisce la pagina di Steam). Che dire ancora? Team WIBY ha puntato su una formula immediata da apprendere ma non semplice da padroneggiare, un fallimento dopo l’altro bisogna scoprire i pattern delle varie trappole e quello dei Guardiani per prendere confidenza e trovare il timing giusto per superare ogni ostacolo. La sfida contro se stessi e gli altri fantasmi è il meccanismo inconscio che spinge a entrare in un tempio dopo l’altro, le trappole sono uno sproposito e trovare le chiavi per aprire le porte che ostruiscono i passaggi nei vari livelli contribuisce a variare un minimo la quantità di compiti da portare a termine. Tuttavia, in linea di massima, mi sembra che il gioco mostri un po’ il fianco alla ripetitività e la questione venga forse anche esacerbata dagli ambienti generati proceduralmente.

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Aspettatevi tante, tantissime trappole d’ogni tipo.

C’è da dire che la versione definitiva dovrebbe avere un altro paio di modalità e che al momento sono disponibili solo tre zone su cinque, perciò c’è ancora parecchio da scoprire. A quanto pare sarà anche possibile condividere con gli amici i codici dei templi che non siamo riusciti a completare per vedere se loro sanno fare di meglio, perciò se gli sviluppatori non perderanno la rotta strada facendo potrebbero tirar fuori dal cilindro un’idea capace di intrattenere genuinamente, senza dubbio perfetta per lo streaming e/o le speedrun (caratteristica da non sottovalutare oggigiorno).

L’unica cosa davvero importante in questa produzione indipendente è il gameplay dal ritmo veloce

La generazione procedurale garantisce infiniti templi ma anche un reiterato riciclo di asset, però non è certo sulla caratterizzazione o l’impatto grafico che punta il gioco perché l’unica cosa davvero importante in questa produzione indipendente è il gameplay dal ritmo veloce, il resto sono chiacchiere da esteti videoludici che, fra i dedali di questi templi misteriosi, suonano abbastanza fuori luogo. E sì, nel caso qualcuno se lo stesse chiedendo, nonostante la versione Early Access fosse castrata nei contenuti, l’impressione è che a Phantom Abyss serva poco per divertire. Chi ha detto proprio come sapevano fare i platform di una volta?

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