Ci ritroviamo bloccati nell’Abisso insieme al Dio Altec, il quale ci informa che ottenendo altre Reliquie sarà in grado di liberare entrambi dalla prigionia
Bon, credo che l’anteprima di Phantom Abyss possa avviarsi verso la conclusione. Ricordo che si tratta di un gioco tutt’ora in Accesso Anticipato e che ci resterà ancora per un po’ (almeno un anno, suggerisce la pagina di Steam). Che dire ancora? Team WIBY ha puntato su una formula immediata da apprendere ma non semplice da padroneggiare, un fallimento dopo l’altro bisogna scoprire i pattern delle varie trappole e quello dei Guardiani per prendere confidenza e trovare il timing giusto per superare ogni ostacolo. La sfida contro se stessi e gli altri fantasmi è il meccanismo inconscio che spinge a entrare in un tempio dopo l’altro, le trappole sono uno sproposito e trovare le chiavi per aprire le porte che ostruiscono i passaggi nei vari livelli contribuisce a variare un minimo la quantità di compiti da portare a termine. Tuttavia, in linea di massima, mi sembra che il gioco mostri un po’ il fianco alla ripetitività e la questione venga forse anche esacerbata dagli ambienti generati proceduralmente.
C’è da dire che la versione definitiva dovrebbe avere un altro paio di modalità e che al momento sono disponibili solo tre zone su cinque, perciò c’è ancora parecchio da scoprire. A quanto pare sarà anche possibile condividere con gli amici i codici dei templi che non siamo riusciti a completare per vedere se loro sanno fare di meglio, perciò se gli sviluppatori non perderanno la rotta strada facendo potrebbero tirar fuori dal cilindro un’idea capace di intrattenere genuinamente, senza dubbio perfetta per lo streaming e/o le speedrun (caratteristica da non sottovalutare oggigiorno).
L’unica cosa davvero importante in questa produzione indipendente è il gameplay dal ritmo veloce
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