Black Widow - Recensione

Assieme a Wonder Woman 1984, l’altro film supereroistico fermo da troppo tempo ai nastri di partenza era della controparte Marvel: dopo un periodo di incertezza, Black Widow approfitta di un parziale ritorno alla normalità per arrivare direttamente nei cinema.

L’annuncio del film sulla Vedova Nera risale ad appena dopo il successo di The Avengers. Dal 2012 di strada ne è stata fatta e non meraviglia che sia stato scelto, infine, di realizzare il film come prima opera post Avengers: Endgame. In qualche modo era doveroso rendere giustizia a uno degli Avengers storici con un film dedicato, ma chiaramente dopo gli eventi dell’ultima sua apparizione bisognava cercare uno slot temporale del passato per narrare – e inquadrare – la sua avventura solitaria e, cosa non semplice, attribuirle il giusto contesto.

Vero anche che proprio negli ultimi film Vedova Nera ha avuto una discreta caratterizzazione, pur risultando sempre una comprimaria, motivo per cui il terreno esplorativo era stato seminato con discreta abbondanza. Black Widow riesce a coniugare sapientemente questi due aspetti, regalare all’eroina uno stand alone dignitoso, imprimerci i giusti messaggi e contestualizzarlo nella miglior maniera.

black widow recensione

La narrazione prende il via in media res, poco dopo gli eventi di Captain America: Civil War: la protagonista e Steve Rogers sono gli unici ancora ricercati e la sua vita in clandestinità non è fatta solo di fughe, ma anche di piccoli momenti di quotidianità, aspetto inedito per un personaggio visto e conosciuto (almeno, al cinema) sempre in azione, con un passato doloroso che ha cercato di nascondere tra una missione e l’altra.

con la johansson che si inserisce come produttrice, il film acquisisce un’impronta molto più personale che si rivela essere un’ottima carta vincente

Scarlett Johansson negli anni è andata oltre la semplice interpretazione, donando al personaggio un tono tutto suo, ben riconoscibile: anche solo mettersi una giacca, sedersi a mangiare cereali nel latte e guardare un film diventano azioni fuori dall’ordinario per una combattente come Black Widow, tanto che vorresti in qualche modo starle accanto facendole un po’ di compagnia (embè, ndMario). Proprio in questi frangenti il personaggio riesce ad elevarsi e lasciare un’impronta, un segno, in qualche modo anche maggiore rispetto agli eventi che lo riguardano in Avengers: Endgame.

L’inserimento della stessa Johansson come produttrice è senza ombra di dubbio il valore aggiunto, perché ha la possibilità (e il potere) di dire l’ultima parola. Black Widow, dunque, diventa un film dalla forte presenza femminile, incentrato anche sul ruolo della donna all’interno di giochi di potere dei grossi burocrati. La missione di Vedova Nera sarà quella di riunirsi con la famiglia, in particolare la sorella, cercando al contempo di soverchiare la Stanza Rossa, il sistema che gestisce e addestra centinaia di Vedove Nere in tutto il mondo. A capo c’è Dreykov, con Taskmaster come guardia del corpo, che dalla sua scrivania controlla e impartisce ordini a giovane ragazze che agiscono ormai senza più cuore, né tanto meno volontà, controllate da una sostanza che ne inibisce il pensiero logico e razionale. Giovani zombie che hanno bisogno di essere risvegliate.

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La missione più rischiosa che mai, deve avere a capo proprio la persona da cui, anni prima, è riuscita ad allontanarsi per entrare nello SHIELD. Una crociata dal grasso sapore religioso che si cala perfettamente nel contesto, non macchia i precedenti film e riesce a dare una valida cornice sia al film che al personaggio. Oltre a questo, però,  Black Widow è anche un grande film action che si allontana parecchio dallo standard odierno dei cinefumetti, riuscendo a presentare un’azione ancora più muscolare e piena di coreografie.

più che un cinefumetto, Black Widow si rivela essere un consistente e ferreo action movie, più muscolare del solito e per questo pregno di adrenalina

Black Widow , come Wonder Woman 1984, stava rischiando di stagnare troppo nel cassetto. La stanchezza di un film arrivato in maniera anomala alla distribuzione cinematografica si avverte in tutte le direzioni, in fondo sarebbe dovuto uscire più di un anno fa, ma la bravura della Johansson risulta un valore aggiunto di primaria importanza, attribuendo allo spettacolo una parentesi prettamente femminista mai eccessiva, ben calibrata e dosata. Un saluto di qualità a un’eroina che abbiamo imparato a conoscere ed amare;con Black Widow vedremo anche quella parte più intima, fatta di abbracci, affetti familiari e la tranquillità di vederla in abiti civili mentre si prende del tempo per sé. Come spesso mi capita di sottolineare, la capacità di concentrarsi più sull’essere umano e meno sull’eroe dona alle storie un sapore emozionale gustosissimo.

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In conclusione, Black Widow si è rivelato essere un film assai convincente, proprio nella sua funzione di celebrazione del personaggio, in grado di staccarsi dai classici canoni standard Marvel e osare qualcosina in più, anche grazie all’introduzione della stessa Johansson come produttrice. Un ruolo ancora più attivo per una professionista brava e intelligente.
Il film sarà nelle sale cinematografiche il 7 luglio e il 9 luglio approderà su Disney+ tramite accesso VIP.

VOTO 7.5

black widow recensioneGenere: supereroi, azione, avventura
Publisher: Disney
Regia: Cate Shortland
Colonna Sonora: Lorne Balfe
Interpreti: Scarlett Johansson, Florence Pugh, David Harbour, Ray Winstone, Rachel Weisz
Durata: 133 minuti

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