ANCHE SE NON MANCA DI RIFARSI ALLE SUE ORIGINI, COMPANY OF HEROES 3 NON È SOLO UNO SGUARDO AL PASSATO
PIANIFICARE UNA CAMPAGNA
Se è vero che nessun piano sopravvive al primo contatto con il nemico, d’altro canto per avventurarvi nella nuova campagna farete meglio ad avere qualche idea su come volete procedere. Già, perché se in passato Company of Heroes si è distinto per una campagna lineare qui Relic Entertainment ha fatto la netta scelta di uscire dalla sua comfort zone e di sviluppare una campagna dinamica. Se state immaginando qualcosa di simile ai Total War, non siete poi troppo lontani: anche in questo caso avremo infatti una separazione fra la mappa del conflitto, su cui potremo muovere distaccamenti e compagnie e ingaggiare quelli del nemico mentre cerchiamo di liberare l’Italia dalla presenza nazifascista, e le schermaglie in classico stile RTS. Per poter dare il via a queste ultime, dovremo utilizzare le compagnie, mentre i distaccamenti potranno fornire loro assistenza con abilità di supporto o unità aggiuntive.

La nuova campagna dinamica ci porterà a riflettere su quale strategia vogliamo adottare per liberare la penisola.
Una cosa che mi ha sorpreso positivamente è stata, per quanto si è potuto vedere finora, la buona varietà di missioni. Conquistare l’aeroporto di Pomigliano, per esempio, ci ha visti impegnati ad avanzare cautamente, risolvere un paio di obiettivi secondari e poi, una volta preparato il nostro esercito, muovere l’assalto all’aeroporto vero e proprio e resistere al contrattacco tedesco. Un’altra missione, invece, ci ha messo al comando di un pugno di uomini senza rinforzi, impegnati a eliminare un importante ufficiale tedesco, per poi fuggire prima di venire soverchiati dalle forze nemiche. Ci saranno anche decisioni da prendere a livello strategico, che influenzeranno lo sviluppo della campagna – la cui durata totale al momento si attesta sulle 20 ore – e del suo comparto narrativo.
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