CIASCUNA FAZIONE HA LE SUE MECCANICHE, UNITÀ E TECNOLOGIE UNICHE, E IL LAVORO DI DISTINZIONE SI È SPINTO ANCHE SUL COMPARTO ESTETICO
DA UN AGE OF EMPIRES ALL’ALTRO
A livello di gameplay, devo dire di aver trovato molto soddisfacente quanto provato, al punto che quando la beta è finita mi è rimasto un bel po’ di amaro in bocca; speriamo che da qui al 28 ottobre Age of Empires IV ci grazi con un’altra open beta, ché non ho ancora avuto occasione di provare tutte le fazioni e alcune mi incuriosiscono decisamente. Inevitabile, in ogni caso, il confronto con Age of Empires II, perché al di là del nome anche l’ispirazione di questo capitolo al suo predecessore è inconfondibile: molte interazioni fra unità sono rimaste le stesse, un gruppetto di quattro-cinque esploratori è ancora una vista temibile per un giocatore poco preparato, i popolani amano ancora nascondersi dentro il centro città e riscoprirsi arcieri formidabili, eccetera. C’è anche un bel feeling di novità, però, dettato dalle differenze di gameplay citate sopra che rendono più netto lo stacco fra le varie civilità, e che vanno ad estendersi anche alle ricerche: dal fabbro, per esempio, la separazione dei potenziamenti alle armature per classi di unità e tipologie di danno è stata ridotta a solo quest’ultima. Una ricerca per l’armatura a distanza valida per tutte le unità non d’assedio, una ricerca per l’armatura corpo a corpo, e via.

Sbarcare sull’isola di un avversario e dirgli “ciao, adesso questa è mia” è sempre una bella soddisfazione.
Dove però Age of Empires IV soffre rispetto al secondo capitolo, e in particolare modo rispetto alla Definitive Edition uscita nel 2019, è nel comparto estetico. Se il colpo d’occhio non è troppo malvagio (ma anche, va detto, non al livello di quello che abbiamo imparato ad aspettarci da Relic) il confronto con le sprite ad alta definizione del predecessore è decisamente impietoso.
LA CHIAREZZA VISIVA È UNO DEGLI ASPETTI CHE MENO CONVINCONO

I cinesi possono costruire entrambi i luoghi storici di un’era, e avere così accesso a una dinastia che garantisce vari bonus.
Insomma, per concludere: questa beta di Age of Empires IV ci è piaciuta e anche un bel po’, al netto di un tempo di prova tutto sommato limitato. Le nuove meccaniche di gameplay riescono ad innovare la formula, ma senza rendere così netto il distacco dal glorioso passato (molto recente, in realtà) della serie; in particolare, colpiscono positivamente alcune scelte che vanno ad orientarsi sul quality of life. Peccato per qualche sbavatura qui e lì, soprattutto per quanto riguarda l’aspetto grafico e la chiarezza di quanto succede a schermo. C’è ancora tempo di limare i dettagli, però, benché non tantissimo.
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