Tre fazioni in lotta tra loro in una guerra sci-fi ambientata nel futuro di una galassia lontana. Vi ricorda qualcosa? Non siate frettolosi a confrontare Cantata a Starcraft: le differenze non mancano.
Sviluppatore / Publisher: Afterschool Studio / Modern Wolf Prezzo: ND Localizzazione: Assente Multiplayer: Assente PEGI: ND Disponibile Su: PC (Steam, in Accesso Anticipato) Data di Lancio: 12 maggio (Accesso Anticipato); 2023 (versione finale)
Avete mai giocato a un “turn-based real-time strategy game”? Scommetto di no. Anche perché questa definizione dall’evidente ossimoro è un mio ridicolo neologismo inventato adesso adesso. Un gioco di strategia in tempo reale a turni? Ma questa cosa ha un senso? Nella mia testa sì. Seguitemi e scoprite quanto è profonda la tana del bianconiglio.
CANTATA: TURNI O TEMPO REALE?
Allora, scemenze a parte, Cantata è uno strategico a turni. Punto e basta. Ma la mia provocazione e il riferimento agli RTS ha un senso, perché giocare al titolo di Afterschool Studio in arrivo in Accesso Anticipato il 12 maggio mi ha dato la sensazione di ritrovarmi davanti a un classico strategico in tempo reale. Nella mia mente, ho tracciato in maniera molto istintiva un collegamento a capisaldi come Command & Conquer, nonostante la natura a turni del titolo pubblicato da Modern Wolf mi avrebbe forse dovuto indirizzare verso un wargame o un 4X. Perchè? Di sicuro ha contribuito l’importanza della componente base building, e poi gli spazi della mappa ricordano molto di più gli ambienti relativamente ridotti di Starcraft rispetto ai continenti interi esplorabili in Civilization. In ogni caso, Cantata prende spunto anche da altri sotto-generi dell’universo strategico, introducendo linee di rifornimento tra le strutture che costruiamo. In questo modo, le risorse che utilizziamo prendono forma secondo una struttura a cascata: giusto per darvi un’idea, la miniera raccoglie una generica risorsa, che il quartiere generale spedisce alla fabbrica, che la trasforma in benzina, che poi un altro edificio prenderà e, insieme ad altri componenti, trasformerà a sua volta in motori, i quali servono per costruire carri armati.
La gestione delle linee di rifornimento introduce una sorta di puzzle dinamico
SHOAL: FETIDA PERIFERIA O FULCRO DELLA GALASSIA?
Dove invece mi viene difficile pensare a ulteriori miglioramenti è il comparto artistico e narrativo. Che disegni! Come descriverli? Sono così vivi, con quei colori saturi, quelle forme nette e incisive, quella prepotenza esplosiva. Impossibile da ignorare o skippare quando ci sono dei dialoghi a fare da intermezzo nel corso delle missioni. Non so se è solo un’impressione mia, ma mi hanno vagamente ricordato The Incal di Jodorowsky. Magari qualche ispirazione viene da lì.
Disegni, dialoghi e accompagnamento sonoro contribuiscano a rafforzare l’atmosfera avvolta di misticismo in cui veniamo calati
In tutto questo, è il pianeta stesso, Shoal, a cosituire il fil rouge che unisce le tre fazioni, ma al tempo stesso mantiene un alone di fascino e mistero. Cosa si nasconde al di sotto della sua superficie? Perché le Macchine pensano che la sua conquista valga il rischio di uno scontro fatale contro l’Impero? La narrazione di Cantata è avvolta da un alone di misticismo così prominente che fatico a ricordare esempi simili nella storia videoludica, e trovo fantastico come la combinazione dei dialoghi e dei disegni, senza dimenticarsi l’accompagnamento sonoro, contribuiscano a rafforzare l’atmosfera in cui veniamo calati. Tant’è che nelle mie sessioni di gioco ho fatto davvero fatica a strapparmi dal monitor, spesso convinto solo dalle lancette del mio Swatch che ormai indicavano quanto le ore si fossero fatte piccole. Considerando quindi che siamo solo all’inizio della viaggio attraverso l’Accesso Anticipato, mi conforta trovare in Cantata un gioco che ha qualcosa di proprio da dire sia come meccaniche di gameplay che come narrazione, e la presenza di inciampi tecnici mi preoccupa poco. Adesso scusatemi, torno a esplorare i segreti di Shoal.