È giunto il momento di tornare ad indossare i panni degli operatori REACT: Rainbow Six Extraction si aggiorna con il nuovo evento a tempo limitato Nightmare Fog, che sarà disponibile a partire da oggi e che abbiamo potuto provare in anteprima.
Sviluppatore / Publisher: Ubisoft Montreal / Ubisoft Prezzo: 39,99€ (gioco base; l’aggiornamento è gratuito) Localizzazione: Completa Multiplayer: Online Cooperativo PEGI: 18 Disponibile Su: PC (Epic Games Store, Ubisoft Connect), PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X|S Data di Lancio: Già disponibile
Continua il supporto di Ubisoft al suo sparatutto cooperativo ambientato nell’universo di Rainbow Six. Qualche mese fa era toccato a Spillover, che aveva portato su Rainbow Six Extraction la nuova operatrice Zofia e una modalità orda ad alta intensità. Ora è invece giunto il turno di Nightmare Fog, che vede le mappe di gioco ricoprirsi di una mefitica nebbia viola, che toccherà a noi dissipare. Naturalmente, inspirare questi vapori non fa granché bene: preparatevi ad allucinazioni di vario tipo.
NIGHTMARE FOG, MA IL VERO INCUBO È CAPIRE COSA SUCCEDE
Così come Spillover, anche Nightmare Fog appartiene alla categoria degli Eventi Crisi, aggiornamenti speciali che introducono modalità a tempo limitato (tre settimane, per l’esattezza) il cui obiettivo è variare la classica formula di gioco di Rainbow Six Extraction. In questo caso, quella che ci troviamo di fronte è una missione divisa in tre sotto-obiettivi.
- La prima zona ci chiederà di completare un obiettivo scelto a caso fra cinque (Tracciamento Nidi, Battuta di Caccia, Triangolazione, Esemplare Vivo, Blocco; se vi capita quest’ultimo, quasi mi viene da consigliarvi di riavviare subito la missione). Come nelle missioni tradizionali, il completamento di questo obiettivo non è obbligatorio, ma naturalmente ci perderemo una discreta somma di esperienza;
- La seconda zona ci chiederà di completare una variante dell’obiettivo Decontaminazione, che per chi non se lo ricordasse è quello in cui dobbiamo distruggere una serie di nidi aberranti prima di poter prelevare un campione dal nodulo centrale. Fate in fretta, perché appena attaccate il primo gli altri inizieranno a sputare Archei a non finire. Completare questo obiettivo ridurrà del 50% la salute dell’obiettivo finale;
- Nella terza zona, dovremo individuare e distruggere l’Albero Tossico. Questo obiettivo è una variazione del recupero degli operatori dispersi in azione, solo che questa volta non dovremo estrarre un operatore dall’albero ma semplicemente sparare ai punti d’ancoraggio e alle cellule fin quando la salute dell’albero non scende a zero. Nel frattempo, verremo continuamente attaccati da orde di Archei.
A rendere speciali questa missione ci pensa la nebbia che dà il nome all’evento. Oltre a limitare la visibilità – e già questo non vi renderà facile la vita – la nebbia è anche tossica, e mano a mano che trascorriamo tempo al suo interno il nostro operatore ne pagherà le conseguenze. I primi due gradi di “intossicazione” causeranno allucinazioni visive e sonore di vario tipo: per esempio, vedremo correrci incontro nemici che non sono reali e non possono causarci, ma che intanto fanno da efficace distrazione sopratutto nelle azioni più concitate. Al terzo e ultimo livello di intossicazione, inizieremo anche a subire danni.
Contrastare gli effetti psicotropi della nebbia è possibile, anzi, indispensabile vista la velocità con cui si riempie la barra. Nelle nuove Stanze di sicurezza, e nelle airlock che separano i sottolivelli, troveremo consumabili che ridurranno del 35% la barra: assicuratevi di non perderveli, se volete avere una speranza di giungere fino al termine della missione sani e salvi. Unico sollievo dalla nebbia sono le già citate Stanze di sicurezza, i punti d’estrazione e le airlock, ed è meglio approfittare di questi momenti di relativa tranquillità per dare un’occhiata in giro con i droni da ricognizione e non tuffarsi impreparati in mezzo al pericolo.
TROVARE UNA DIREZIONE
Qualche lettore forse ricorderà come Spillover avesse dato l’impressione di essere un discreto evento, sollevando però qualche dubbio su quanto potesse essere efficace nel tenere alto l’interesse del potenziale pubblico. Un discorso simile è valido anche per Nightmare Fog, anche se con qualche caveat; per esempio, se da un lato l’idea di allucinazioni visive e sonore mi intriga un sacco, dall’altro non credo che il modo in cui è stato eseguito l’evento, con la sua natura caotica e da corsa contro il tempo, si adatti bene a quello che è il gameplay di Rainbow Six Extraction e ai motivi per cui la creazione di Ubisoft Montreal mi aveva convinto in sede di recensione.
LA BUONA VOLONTÀ A UBISOFT MONTREAL NON MANCA E NEMMENO LE IDEE, MA ANCHE QUESTO EVENTO FATICA A CONVINCERE IN PIENO