Una cosa va detta di Obsidian: non è uno studio a cui piace dormire sugli allori. Negli ultimi anni infatti la realtà californiana si è data da fare in generi che vanno al di là di quei giochi di ruolo che l’hanno resa famosa, per esempio con il survival game dal taglio action Grounded. Oggi parliamo di un altro di questi esperimenti, e cioè l’avventura narrativa Pentiment.
Sviluppatore / Publisher: Obsidian Entertainment / Xbox Game Studios Prezzo: ND Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: ND Disponibile Su: PC (Steam, Microsoft Store), Xbox One, Xbox Series X|S Data di Lancio: 15 novembre 2022
A presentarci Pentiment ci ha pensato Josh Sawyer, che ricopre il ruolo di game director per il gioco in esame e il cui nome sarà sicuramente ben noto agli appassionati dei GDR di Obsidian, dato che il suo curriculum include ruoli importanti: lead designer di Neverwinter Nights 2, e game director di Fallout: New Vegas, Pillars of Eternity e Pillars of Eternity II: Deadfire.
Insomma, un nome con un certo peso che però ha deciso di dedicarsi a qualcosa di scala molto minore: Pentiment è infatti da lui stato definito un “passion project” che attualmente coinvolge appena 13 sviluppatori. Ma che cos’è di preciso questo gioco dal peculiare stile artistico?
PENTIMENT: UN VIAGGIO NEL SACRO ROMANO IMPERO
Pentiment è un’avventura narrativa con qualche elemento da gioco di ruolo che ci porterà in una città fittizia posizionata nella sud della Bavaria del XVI secolo, e ci metterà nei panni di un giovane artista di nome Andreas, lì tornato dopo un anno in giro per il continente europeo. Il ritorno alla pacifica cittadina, però, si rivelerà ben presto molto meno tranquillo del previsto: l’omicidio di un’importante personalità scuoterà gli animi, e vedrà il nostro alter ego digitale impegnato a cercare di scoprire chi possa essere stato il vero esecutore di questo efferato atto. Le indagini non saranno risolte in breve tempo: in tutto, il gioco coprirà un arco di venticinque anni, e in questo lasso temporale oltre a dedicarci alle investigazioni ci sarà anche permesso di venire a conoscenza dei vari abitanti della cittadina, delle loro preoccupazioni e dei loro desideri, oltre che di vedere l’evoluzione degli usi e dei costumi in un periodo ricco di cambiamenti e novità a livello sociale.

Non solo cruda realtà: la narrazione passerà anche per sequenze più oniriche, naturalmente nel pieno rispetto di quello che è l’immaginario tardomedievale.
IL XVI SECOLO È UN PERIODO RICCO DI CAMBIAMENTI A LIVELLO SOCIALE E CULTURALE, SFONDO PERFETTO PER UN GIOCO DEL GENERE
QUESTIONE DI STILE
Aspetto importante ed altrettanto immerso nel periodo storico che fa da sfondo a Pentiment è lo stile artistico del gioco. Anche qui, come ci ha spiegato l’art director Hannah Kennedy, è stato fatto un approfondito lavoro di ricerca, cercando di ricreare quelli che erano gli stili più adoperati all’epoca: le miniature tardomedievali e le incisioni su legno della prima epoca moderna. Particolarmente influenti, in questo senso, sono state le Cronache di Norimberga del 1493, oltre a varie collezioni private di manoscritti miniati che gli sviluppatori hanno potuto visionare. I due stili artistici convivono all’interno del gioco: in una scena in cui il protagonista Andreas dialoga con una sorella monastica, quest’ultima sarà rappresentata con lo stile più antico, mentre la figura di Andreas, artista al passo con i tempi, è ricorda le più recenti incisioni su legno. Un’attenzione ai dettagli è stata posta anche ai dialoghi: i testi del gioco saranno infatti rappresentati con differenti stili di scrittura a seconda di chi parla; un popolano, per esempio, adotterà caratteri diversi da quelli utilizzati dai monaci. Tocco di finezza, le parole dei dialoghi si riempiranno di nero esattamente come inchiostro che cala sulla carta, cambiando di tonalità per rappresentare il suo asciugarsi e fissarsi nella pagina.
LO SVILUPPO DEGLI EVENTI POTRÀ ESSERE INFLUENZATO DA ALCUNE NOSTRE SCELTE