Pentiment – Recensione

PC Xbox One Xbox Series X

È finalmente giunto il momento di tuffarsi nella Baviera cinquecentesca in compagnia di Obisidian Entertainment: Pentiment ci racconta le vicende dell’artista Andreas Maler e del piccolo villaggio di Tassing.

Sviluppatore / Publisher: Obsidian Entertainment / Xbox Game Studios Prezzo: 19,99€ Localizzazione: Completa (solo testi; i dialoghi non sono doppiati) Multiplayer: Assente PEGI: 16 Disponibile Su: PC (Steam, Microsoft Store), Xbox One, Xbox Series X|S Data di Lancio: 15 novembre

Credo che uno dei più grandi disservizi che siano stati fatti a Pentiment sia avvenuto prima ancora del suo annuncio ufficiale, quando la classica fabbrica di leak e rumor suggerì che in quel di Obsidian Entertainment si stava lavorando a qualcosa di ispirato a Disco Elysium. Ed è stato un disservizio perché giocandoci diventa ben presto evidente il diverso intento e, soprattutto, la diversa scala con cui i due titoli sono stati prodotti; non è un caso, dopotutto, che sul suo stesso profilo Twitter il game director Josh Sawyer avesse indicato titoli come Oxenfree, Night in the Woods e Mutazione come fonte d’ispirazione, tutti giochi sviluppati da team di piccole dimensioni.

E di piccole dimensioni è anche la squadra che si è occupata di Pentiment, passion project che ha coinvolto 13 sviluppatori in totale; ricordiamo che gran parte della forza lavoro di Obsidian si divide attualmente fra Grounded, The Outer Worlds 2 e Avowed, GDR annunciato ormai due anni fa ma non ancora rivelatosi al grande pubblico. Non che questo vada a scapito della qualità di Pentiment, beninteso.

TEMPI DIFFICILI

Pentiment è un affascinante viaggio in una realtà lontana nel tempo, e a sua volta in parte fuori dal tempo. L’abbazia di Kiersau di cui è ospite il protagonista Andreas Maler, artista al lavoro su un manoscritto illustrato che dovrà essere il suo capolavoro, è infatti una realtà tutt’altro che comune nell’Europa del Cinquecento. Per prima cosa, lo scriptortium in cui si trova ad operare Andreas è ormai uno degli ultimi rimasti ancora operativi: la diffusione della stampa sta rendendo sempre più obsoleto il lento e paziente lavoro dei miniatori, e gli stessi residenti dell’abbazia ne sono consapevoli.

UN OMICIDIO SCONVOLGERÀ LA QUIETE DELL’ABBAZIA E DEL PICCOLO VILLAGGIO DI TASSING

E poi, Kiersau è un monastero doppio, che cioè racchiude al suo interno sia monaci che suore benedettine. Questo genere di strutture non sono viste con particolare approvazione dalla Chiesa, che preoccupata da troppi scandali ne ha da tempo vietato l’apertura ma senza chiudere quelle già esistenti. Proprio per questo motivo l’abate Gernot preferirebbe evitare l’attenzione troppo diretta del vescovo di Innsbruck, ma a scombinare i suoi piani ci penserà un drammatico omicidio avvenuto proprio fra le mura dell’abbazia. Di questo omicidio verrà immediatamente accusato Piero, un anziano e mite scriba amico e mentore di Andreas, che si metterà subito al lavoro per scagionarlo.

Pentiment Recensione

Nel mondo dei sogni, ad Andreas piace fare chiacchierate con Socrate, Beatrice, San Grobiano e il Prete Gianni.

Ad essere completamente immerso nel periodo storico, e sopratutto nei cambiamenti sociali che lo animano, è invece il vicino villaggio di Tassing. Non sono infatti pochi i residenti di questo pugno di case che vedono con scarsa simpatia le sempre più esigenti richieste, tasse e limitazioni imposte dall’abate di Kiersau. Fra coloro che non esitano a esprimere la sua disapprovazione per quest’ultimo ci sono, per esempio, il carpentiere Otto Zimmerman e il contadino Peter Gertner, presso cui alloggia Andreas. Questo, insomma, il contesto in cui il nostro protagonista si troverà a navigare, alla ricerca di indizi su chi effettivamente possa aver compiuto il terribile delitto, per quale motivo, e su chi stia realmente tirando i fili di tutta la faccenda.

PENTIMENT, UN VIAGGIO LUNGO UN QUARTO DI SECOLO

Le vicende di Pentiment non si esauriscono infatti con questo primo delitto. L’intero gioco attraversa un arco di venticinque anni, durante il quale potremo vedere il modo in cui cambiano Tassing e Kiersau, anche in base alle nostre scelte. Il gioco infatti è incentrato quasi totalmente sui dialoghi, e sulle risposte che daremo ai vari residenti; dal punto di vista del gameplay, le uniche cose che ci vengono richieste sono spostarsi fra le varie zone del villaggio e dell’abbazia, e il completamento di semplicissimi minigiochi pensati più per spezzare il ritmo che per offrire una sfida. Ne va da sé, in ogni caso, che puntare il dito verso un monaco, una suora o un villico modificherà l’assetto della località negli anni seguenti, anche se in questo senso credo che sia giusto temperare le aspettative: gli eventi più importanti della trama sono infatti fissi, e a giocate successive si ripresenteranno solo con differenze minori.

Pentiment Recensione

La formazione di Andreas permette di sbloccare risposte aggiuntive, che però non sempre sono la scelta migliore.

Questo, naturalmente, non vuole essere una dura critica al lavoro svolto da Josh Sawyer e dai suoi colleghi di Obsidian. Pentiment è un atto d’amore e di cura, e questo è evidente in ogni suo aspetto. È evidente dall’aspetto artistico profondamente ispirato alle opere di quei tempi, prima di tutto, e che non si limita solo alla rappresentazione degli ambienti e dei personaggi ma anche al carattere tipografico con cui appaiono a schermo i dialoghi, con stili differenti a seconda della formazione di chi parla; un miniatore come Aedoc, dunque, adotterà uno stile gotico elaborato (e non sempre di semplicissima lettura! Per fortuna dal menù possiamo scegliere caratteri più leggibili), mentre invece un contadino come Johan Bauer si esprimerà con uno stile più rozzo.

ARTISTICAMENTE, PENTIMENT È INCREDIBILMENTE CURATO

E se l’aspetto artistico ben risalta dalle immagini che potete vedere in queste pagine, queste non rendono giustizia invece alle animazioni di Pentiment, relativamente semplici ma allo stesso tempo ricchissime di personalità. Ottima anche la scrittura dei dialoghi, caratterizzata da personaggi convincenti (sia da amare, sia da odiare) e qualche momento decisamente toccante. Peccato però per una rivelazione finale del mistero che non ho trovato così eclatante, ma è chiaro che preferirei evitare di addentrarmi troppo nei dettagli.

Pentiment Recensione

Artisticamente il gioco è fantastico. Guardate che bella questa Danza Macabra!

Tirando le somme, Pentiment è un ottimo prodotto, realizzato con grande cura, e che ci accompagna in un viaggio nella storia che non manca di farci scoprire qualcosa di un periodo a cui forse si tende a non dedicare tanta attenzione quanto meriterebbe; è evidente che, anche dal lato della ricerca storica, i ragazzi di Obsidian hanno fatto decisamente un bel lavoro (e a dimostrarlo ci pensa la nutrita bibliografia che scorre durante i titoli di coda). Però non aspettatevi Disco Elysium, perché questo gioco non lo è né vuole esserlo.

In Breve: Pentiment è un bel viaggio in un periodo storico (ingiustamente, dico io) non così spesso affrontato, incentrato sulla narrazione più che sul gameplay, quasi assente. Ecco, forse vista la sua struttura a scelte che incentiva giocate successive avrebbe potuto beneficiare di una modalità “New Game+” in cui vengono velocizzati i dialoghi, ma in genere le critiche da fare sono davvero poche.

Piattaforma di Prova: PC, Steam Deck
Configurazione di Prova: GTX 1070, Ryzen 3600, 16 GB RAM, SSD NVMe
Com’è, Come Gira: Molto bello da vedere, e difficilmente potrà impensierire un qualunque PC moderatamente recente. Su Steam Deck gira bene, ma vi conviene aumentare la dimensione del testo se non volete perdere diottrie.

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Pro

  • Artisticamente molto, molto curato / Ottima scelta del periodo storico / Personaggi ben scritti.

Contro

  • Storia piuttosto lineare, tutto sommato / Snellire le partite successive non sarebbe stata una cattiva idea.
8.7

Più che buono

Dai monti del Trentino scende Marco Bortoluzzi – figurativamente, s'intende, perché per smuoverlo dal suo paese servono le cannonate. Non chiedetegli mai perché ha giocato così tanto a Dota 2.

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