Passare dalle Terretetre alle Isole dei Draghi è un attimo per chi ha l’hobby d’impersonare uno degli innumerevoli eroi di Azeroth e salvare il pianeta a cadenza regolare.
Sviluppatore / Publisher: Blizzard Entertainment/ Blizzard Entertainment Prezzo: 49,99 euro Localizzazione: Completa Multiplayer: Online competitivo PEGI: 12 Disponibile su: PC (Battle.net) Data di Lancio: 29 novembre
Se appartenete a questa categoria di persone allora sarete lieti di scoprire cosa c’è di speciale in Dragonflight, la prossima espansione di World of Warcraft di cui recentemente abbiamo provato la Beta.
UN DRAGO DI NOME DRACTHYR
Purtroppo il test è stato troppo breve per permettermi di provare tutte le novità in arrivo a fine novembre su World of Warcraft, la premessa è d’obbligo. Dopo aver creato un Evocatore Dracthyr, la nuova classe/razza che nasce direttamente al livello 58 (il level cap sarà al 70) sull’Isola Proibita, la starting zone specifica, ho completato il relativo percorso – tutorial. Attraverso una serie di quest, la fase introduttiva mi ha permesso di scoprire che forze a lungo dimenticate si stanno risvegliando sulle mitiche Isole dei Draghi, la dimora ancestrale degli Stormi dei Draghi. È questo il motivo che spinge i draghi di Azeroth a richiamare gli eroi dell’Orda e dell’Alleanza per affrontare le nuove minacce e svelare gli antichi misteri di una terra leggendaria.
Le Isole dei Draghi sono divise in quattro zone: le turbolente Sponde del Risveglio, le vaste Pianure di Ohn’ahran, la brulla Vastità Blu e la maestosa Thaldraszus. Il poco tempo a disposizione mi ha portato sull’Isola Proibita prima e sulle Sponde del Risveglio poi, due luoghi selvaggi utili principalmente per entrare in sintonia con la vera novità di Dragonflight: l’Evocatore Dracthyr.
Forze a lungo dimenticate si stanno risvegliando sulle Isole dei Draghi, dimora ancestrale degli Stormi
Non si può volare in eterno, ci sono giusto un paio di trick per guadagnare velocità ma non ne si può abusare, eppure quel che ho provato mi spinge a pensare che i Dracthyr saranno i VIP della prossima espansione. Oltre all’ovvia comodità insita nel volo vero e proprio, la capacità di muoversi per un breve lasso di tempo senza toccare il suolo o di planare dopo un salto mi sono tornate utili durante il dungeon Pozze della Vita di Rubino per evitare alcuni effetti AOE pericolosi, perciò chissà cosa si inventeranno i maestri del PVP.
LE PROMESSE DI DRAGONFLIGHT
Avrei tanto da dire sui Dracthyr ma dobbiamo dargli appuntamento a un altro articolo. Dragonflight è indubbiamente draghi, avventure e ancora draghi, ma c’è dell’altro e merita una menzione. Non mi riferisco tanto al Volo Draconico, il sistema di spostamento aereo a bordo di quattro draghi – mount (uno per ciascuna nuova zona) da plasmare a piacimento tra aspetto e abilità di volo, bensì al sistema di talenti rivisitato affinché il livello di personalizzazione delle build raggiunga vette mai toccate prima.
Ogni eroe potrà spendere i punti ottenuti a ogni nuovo livello in un albero talenti legato alla specializzazione e in uno legato alla classe, a seconda delle abilità specifiche o generiche che si intende modificare/migliorare. Sulla carta ciò dovrebbe tradursi in molte più combinazioni di talenti a disposizione e, quindi, in una quantità di build maggiore rispetto al passato: chi vivrà vedrà, ma la premessa è assai stuzzicante.
Ogni eroe potrà spendere i punti ottenuti a ogni ding in un albero talenti legato alla specializzazione e in uno legato alla classe
A stupire maggiormente è la nuova classe/razza con due ali che sembrano una promessa di libertà per tutti gli eroi di World of Warcraft