World of Warcraft : The War Within – Recensione

PC

La Saga dell’Anima del Mondo ha inizio con World of Warcraft: The War Within, un’espansione intrisa di intrighi, complotti e ragnatele politiche diabolicamente tessute nell’oscurità. Eroi temprati da mille battaglie e novellini, è tempo di scendere nelle viscere di Azeroth e compiere il vostro dovere.

Sviluppatore / Publisher: Blizzard Entertainment / Blizzard Entertainment Prezzo: 49.99€ Localizzazione: Completa Multiplayer: Online e cooperativo competitivo PEGI: 12 Disponibile su: PC (Battle.net) Data d’uscita: Già disponibile

Primo atto di una saga che si svilupperà lungo tre espansioni, The War Within conferma le impressioni della Beta: non è un’espansione particolarmente originale o sorprendente, ma è affidabile, intelligente nel ritoccare il gameplay e accogliente a prescindere dal proprio rapporto con World of Warcraft, oltre a rivelarsi un buon punto di partenza per qualcosa di più grande e ambizioso.

Non mi stupirei se qualcuno rimanesse deluso dalla mancata rivoluzione, venti anni in fondo non sono pochi. La software house di Irvine però non era dello stesso avviso, infatti ha optato per la solita valanga di contenuti e una cauta ma sensata implementazione delle novità, d’altronde il rischio di esagerare è sempre alto quando si toccano meccanismi così delicati.

LE (NON) NOVITA’ DI WORLD OF WARCRAFT: THE WAR WITHIN

Narrativamente, The War Within piace per il ritmo degli eventi e per la premessa con cui ci seduce prima di abbandonarci sul più bello, ma non convince al 100% a causa della mancanza di carisma di diversi attori e per qualche colpo di scena telefonato. L’incipit è noto fin dall’anteprima: dopo averle condotte sulle sponde dell’Isola di Dorn a Khaz Algar, le cospirazioni di Xal’atath trascinano Orda e Alleanza fino nei recessi più profondi di Azeroth, nelle viscere del pianeta stesso dove l’Impero Nerubiano si prepara a sferrare il colpo decisivo.

The War Within piace per il ritmo degli eventi e per la premessa con cui ci seduce prima di abbandonarci sul più bello, ma non convince al 100%

Partendo da Dornogal, la capitale dei Terrigeni, la nuova razza giocabile per entrambe le fazioni e sbloccabile a fine campagna tramite delle apposite missioni, passando attraverso l’Arteria del Mondo si raggiungono le Profondità Risonanti, la regione dove entriamo in contatto con gli Oratori delle Macchine. Da qui si finisce nei Precipizi Sacri, ove dobbiamo fornire supporto agli Arathi nella lotta contro gli aracnidi, quindi la storia ci conduce ad Azj-Kahet, l’oscura regione finale in cui le macchinazioni dell’Aralda del Vuoto diventano terribilmente concrete.

Dove ci condurrà la caccia a Xal’atath?

The War Within prevede un viaggio dal 70 all’80, il nuovo level cap, meno lungo del solito. Anche la storia lo è, ho finito la Campagna appena raggiunto il livello 78 ritrovandomi con una strana sensazione d’incompleto addosso, ma il perché è facile da spiegare: la nuova espansione è solo il primo atto della Saga dell’Anima del Mondo, diciamo pure un’introduzione a un arco narrativo di dimensioni mai viste prima. La fase di livellamento scorre via piacevolmente non soltanto perché richiede una quantità di tempo/exp ridotta, ma anche grazie ai Talenti eroici, una novità – due mini talent tree inediti per ogni specializzazione di classe – che ci permette di personalizzare ulteriormente i nostri eroi attraverso dieci nuovi talenti.

La fase di livellamento scorre via piacevolmente non soltanto perché richiede una quantità di tempo/exp ridotta, ma anche grazie ai Talenti eroici

Le altre novità sono le Scorribande, in sostanza delle piccole istanze sparse ovunque per Khaz Algar, affrontabili con Brann Barbabronzea (quindi in solitaria!) o un massimo di altri 4 giocatori che rappresentano una valida alternativa all’iter PVE classico per ottenere esperienza, e la Brigata, una feature accolta con gioia da chi ama circondarsi personaggi secondari giacché coinvolge tutti i pg di un account Battle.net e ne unifica i progressi (Fama di The War Within, Imprese, Banca di Brigata, Collezioni). A completare il quadretto delle novità ci si mette una… non novità. Sto parlando del Volo Dinamico, l’ex Volo Draconico introdotto con Dragonflight adesso disponibile fin da subito per tutti. Poter volare in libertà per il nuovo continente è un piacere in virtù dell’ottimo lavoro svolto nel world building, per tacere dell’ispirata direzione artistica e della passione con cui sono disegnate tutte le nuove regioni.

UN’EVOLUZIONE GENTILE

Al termine della Campagna si sbloccano le Missioni mondiali e gli Eventi, oltre alle missioni per accedere ai Terrigeni come razza giocabile e alla modalità Avventura, la possibilità di completare le zone di Khaz Algar in qualsiasi ordine con i personaggi secondari. Si ottiene anche l’accesso ai Patti settimanali, legami con alcuni membri della fazione Fili Recisi che, si settimana in settimana, forniscono abilità e missioni uniche a seconda del personaggio con cui si stringe il patto. Considerando che, nel momento in cui scrivo, non sono ancora disponibili le spedizioni Mitiche, le stagioni PVP e soprattutto il raid finale, l’incursione Palazzo di Nerub’ar, tra ciò che ho appena elencato e gli 8 dungeon da 5 giocatori in versione eroica da spolpare in attesa di sfide più impegnative, l’abbondanza di contenuti endgame è comunque soverchiante ed è pure destinata ad aumentare, senza dimenticare che le prossime due espansioni, Midnight e The Last Titan, giacché di fatto sono l’atto II e l’atto III della Saga dell’Anima del Mondo, dovrebbero essere pubblicate con delle tempistiche inferiori rispetto a quelle che, solitamente, caratterizzano le espansione classiche.

Gli 8 dungeon da 5 sanno il fatto loro, in quanto a boss fight.

Bene così, dunque, anche se chi auspicava delle innovazioni strutturali profonde potrebbe storcere il naso di fronte alla cautela di The War Within, un’espansione evidentemente non rivoluzionaria, ma nemmeno particolarmente sorprendente od originale. Nonostante ciò, Blizzard è riuscita a prendere due piccioni con una fava: preparare il terreno e la comunità per l’inizio dell’ambiziosa Saga dell’Anima del Mondo e perfezionare il suo MMORPG mantenendo intatta la magia che lo contraddistingue. Le migliorie possono apparire di poco conto, tuttavia senza troppi effetti speciali riescono a ringiovanire e rinforzare un gameplay che nel 2024 compie venti anni, rendendo The War Within accogliente per chi si approccia oggi a World of Warcraft e affidabile per chi è qui da molti anni.

Le migliorie possono apparire di poco conto, tuttavia senza troppi effetti speciali riescono a ringiovanire e rinforzare un gameplay che nel 2024 compie vent’anni

Il nuovo si mescola al tradizionale senza stravolgimenti pericolosi, insomma, lasciando pressoché inalterato un dolce feeling che, forse oggi più che mai guardando al recente passato, è in grado di far sentire a casa perfino il più burbero dei veterani. Anche se ci si trova sotto la superficie di Azeroth, circondati da orde di aracnidi indemoniati ed entità degne dei peggiori incubi. Anche se si sente puzza di corruzione e tradimento lontano un miglio e anche se la conclusione delle nostre epiche avventura sotterranee è ancora parecchio distante. Perché in fondo World of Warcraft è nu piezz’ ‘e core, non è solamente un gioco.

In Breve: World of Warcraft: The War Within è un’espansione accogliente e affidabile, un buon punto di partenza per un viaggio che, tra corruzione, complotti ed intrighi, si preannuncia un’escalation di eventi epica. Non è rivoluzionaria, sorprendente né originale, tuttavia sfrutta delle migliorie poco appariscenti per levigare laddove serviva e irrobustire nei punti giusti il tradizionale gameplay di World of Warcraft, evolvendolo con delicatezza. Una volta messo piede su Khaz Algar, si percepisce subitaneo un feeling in cui vecchio e nuovo convivono in naturale equilibrio, per la gioia dei veterani e la felicità dei nuovi giocatori. Chi dopo vent’anni auspicava più coraggio forse rimarrà un po’ deluso, ma consiglio di non fermarsi a giudicare superficialmente la nuova espansione: nelle viscere del sofferente Azeroth, lì dove s’annida l’oscurità più nera, non si sta per niente male.

Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: Ryzen 7 7800X3D, Radeon 7800XT Nitro+, 32 GB RAM DDR5, SSD m.2
Com’è, Come Gira: Tecnicamente siamo sugli standard cui Blizzard ci ha abituato. Graficamente e artisticamente Khaz Algar è un piacere da esplorare in lungo e in largo, con panorami mozzafiato e dettagli ovunque. Chi non ha mai apprezzato lo stile di World of Warcraft non cambierà idea con The War Within, ma non è questo il suo scopo. Nessun problema di fluidità con la configurazione test. Molto bene anche il comparto audio, sempre coerente con l’atmosfera, gli eventi e i luoghi.

 

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Pro

  • Un'espansione affidabile e accogliente, pensata per vecchi e nuovi utenti / È un buon inizio per la Saga dell'Anima del Mondo / Evolve il gameplay di World of Warcraft senza snaturarlo

Contro

  • Non tutti gli attori e i colpi di scena stupiscono / Di originale o sorprendente c'è ben poco, di rivoluzionario nulla
8

Più che buono

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