Nel gioco di Point Blank, un guerriero (o guerriera, a seconda) solitario approda per primo in una valle che si racconta celi infinite ricchezze. Fa cinque passi, tocca una barriera magica e muore. Per fortuna, in Stray Blade la morte è solo un contrattempo momentaneo…
Sviluppatore / Publisher: Point Blank / 505 Games Prezzo: ND Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: ND Disponibile Su: PC (Steam), PS5, Xbox Series X|S Data di Lancio: 20 aprile 2023
Già, perché Farren West, avventuriero senza paura, senza una lira e senza il minimo istinto di autoconservazione scoprirà ben presto di essere ormai legato in maniera indissolubile alla valle di Acrea: abbandonarla segnerebbe la sua fine. Una maledizione, insomma, che tuttavia ha anche un lato positivo.
Finché si trova all’interno della valle, Farren può ritornare in vita senza alcun limite, grazie all’aiuto di un piccoletto di nome Boji che per qualche motivo vede in lui ciò di cui c’è bisogno per ristabilire l’ordine in questa tormentata landa.
STRAY BLADE: NON CHIAMATELO ACTION RPG
A dispetto delle sue tinte accese, Stray Blade non nega la sua appartenenza al genere dei soulslike, di cui rispetta i canoni più diffusi: c’è la barra della stamina, le pozioni (qui bacche, in realtà) che si ricaricano a ogni morte, un ampio mondo interconnesso pur se con qualche caricamento fra una macroarea e l’altra, e naturalmente i nemici che con due scoppole ti mandano al più vicino punto di respawn.
È un soulslike, ma gli sviluppatori tengono a precisare che non è un ARPG, bensì un action adventure
Elemento centrale di Stray Blade è il combattimento che, come accennato, mette alla prova la nostra abilità nel gestire i pericoli. La barra della stamina significa che serve un minimo di criterio nei tasti che premiamo, pena trovarsi completamente esposti agli attacchi dei nemici. Questi ultimi sono di due tipi: quelli segnalati da indicatore azzurro possono essere parati, mentre per quelli con indicatore arancione è suggerito fare uso della schivata. Oltre naturalmente alla barra della vita, i nemici hanno anche una barra della resistenza “alla Sekiro”: colpendoli e parando i colpi azzurri questa calerà e una volta arrivata a zero potremo finirli con un attacco speciale. Chiaramente ciascuna arma che possiamo utilizzare ha il suo moveset, i suoi punti di forza e le sue debolezze, insomma il solito a cui siamo abituati.
Devo dire la verità, nella versione di prova che ci è stata fornita il bilanciamento delle armi non è molto buono: molte sembrano fare danni troppo miseri in rapporto al tempo che richiedono i loro attacchi o alla stamina che consumano, soprattutto se consideriamo la quasi totale assenza della poise.
NELLA VERSIONE DI ANTEPRIMA IL BILANCIAMENTO DELLE ARMI LASCIA A DESIDERARE
OK IL BUDGET RIDOTTO, MA…
Per carità, Stray Blade è anche un progetto evidentemente a basso budget, e sviluppato da un team di piccole dimensioni. E questo rende facile perdonargli alcune delle sue mancanze, come per esempio un comparto grafico che, al netto di un piacevole stile artistico, mostra qualche sofferenza dal punto di vista tecnico non giustificata dall’aspetto visivo del gioco. È anche comprensibile l’assenza di un accompagnamento sonoro degno di nota, anche se a dire il vero ultimamente sono sempre più frequenti i giochi indie con musiche di alto livello.
Meno semplice è chiudere un occhio sulle sopracitate mancanze del combattimento, o anche sulla navigazione per i livelli più aperti che non rende sempre facile orientarsi, e che non è aiutata da una mappa priva di indicazioni precise e da una bussola che ci indica sì la direzione del prossimo obiettivo, ma lo fa ignorando qualunque ostacolo si trovi in mezzo, rivelandosi dunque talvolta completamente inutile.
Elemento centrale di Stray Blade è il combattimento che, come accennato, mette alla prova la nostra abilità nel gestire i pericoli.