Park Beyond – Anteprima hands-on

Park Beyond

Park Beyond – Anteprima hands-on

Dopo averlo provato in trasferta a pochi passi dalla Foresta Nera, Park Beyond è tornato a farsi accarezzare con il suo carico di allegria a un mese di distanza circa dalla pubblicazione.

Sviluppatore / Publisher: Limbic Entertainment / Bandai Namco Prezzo: € 49,99 Localizzazione: Completa Multiplayer: Assente PEGI: 3 Disponibile su: PC (Steam), PlayStation 5, Xbox Series X|S Data di uscita: 16 giugno

Atteso da chi ama i gestionali e dai nostalgici dello storico Theme Park dell’indimenticata Bullfrog, Park Beyond conferma ancora una volta di essere determinato a raccogliere un’eredità indubbiamente pesante.

Che poi, a ben vedere, nel promettente titolo di Bandai Namco c’è qualcosa che richiama anche altri simulatori di parchi a tema, penso a quel RollerCoaster Tycoon o a quel Planet Coaster incentrato sull’attrazione più mozzafiato di tutte: le montagne russe.

ANCORA TU, PARK BEYOND?

Al solito, come accade in questi casi, la prova è avvenuta su una build limitata, utile soprattutto a chi non aveva avuto modo di approcciarsi al gioco in precedenza. Dopo aver completato le prime tre missioni (su otto) della Campagna e aver trascorso qualche ora a frugare tra le possibilità offerte dalla modalità Sandbox, il nuovo hands-on mi ha ricordato perché, a ottobre, il gestionale di Limbic Entertainment mi aveva colpito più forte del primo giro sul blue fire Megacoaster.

L’idea degli sviluppatori è semplice da spiegare: fornire al giocatore tutti gli strumenti possibili per consentirgli di creare il parco giochi dei suoi sogni più folli

L’idea degli sviluppatori è semplice da spiegare: fornire al giocatore tutti gli strumenti possibili per consentirgli di creare il parco giochi dei suoi sogni più folli. Fortunatamente le prime missioni della Campagna e i numerosi consigli del tutorial aiutano ad ambientarsi, a prendere confidenza con i comandi divisi tra mouse e tastiera (il pad è supportato, naturalmente) e, soprattutto, a capire i principi di un gameplay in cui convivono, spesso in precario equilibrio tra loro, la necessità di costruire un luna park accattivante per una o più tipologie di avventori (adulti, famiglie e adolescenti hanno gusti ed esigenze differenti che influenzano parecchio le tante decisioni che bisogna prendere), l’obbligo di renderlo economicamente autosostenibile e l’esigenza di migliorarlo costantemente grazie a un sistema di ricerca – legato al livello del parco – tramite cui sbloccare nuove strutture.

Park Beyond

L’Hypertonic++ va di moda: daje con il rincaro!

Mettere in atto tutto ciò è un altro paio di maniche, chiaramente. Dopo aver impostato mentalmente una bozza di parco a seconda del terreno a disposizione (è possibile modellare il terreno a proprio piacimento, le opzioni di terraforming sono diverse) si può scatenare la propria fantasia piazzando le prime attrazioni, i primi negozi e le strutture essenziali al funzionamento del parco, collegando ogni ingresso o uscita con i sentieri e assumendo il personale.

Dopo aver impostato mentalmente una bozza di parco a seconda del terreno a disposizione, si può scatenare la propria fantasia

Nonostante Park Beyond sia intuitivo, immediato e scanzonato, in cuor suo resta pur sempre un gestionale, ci sono dei traguardi e dei valori fondamentali come la Reddittività delle giostre o l’Attrattiva del parco (data dalla valutazione del pubblico sul divertimento e sulla pulizia); ciò significa che tra mappe di calore assortite, feedback, analisi, informazioni, numeri e dati da consultare, il tempo vola mentre si è impegnati a monitorare l’andamento di una giostra solo per scoprire che non attira gente a causa del prezzo, modificare i prezzi di una bevanda perché d’un tratto va di moda o scervellarsi per soddisfare i fondamentali bisogno del pubblico, da sempre una bestia eccezionalmente difficile da domare.

POTERE AI CREATIVI!

Qualcuno non sarà sorpreso da quanto letto fino a qui, ma Park Beyond possiede alcune caratteristiche uniche che meritano una prova ben più approfondita. La possibilità di “impossibiliare” un’attrazione, un negozio o il personale ad esempio è assai golosa, giacché, raggiunto un preciso livello di stupore, ogni elemento del parco può essere potenziato ottenendo una nuova veste e valori migliori. Un’altra feature affascinante è legata alla personalizzazione, un aspetto su cui il gioco spinge con foga inaudita dato che, su base modulare, ci viene concessa la libertà di modificare a seconda dei nostri gusti ogni singola struttura che possiamo costruire. Il potenziale di una simile feature è difficile da soppesare adesso perché, a quanto pare, ogni “parkitector” potrà condividere le sue creazioni con gli altri giocatori, ergo l’unico limite alla personalizzazione potrebbe veramente essere la nostra fantasia.

Ecco, forse così è più chiaro fino a che punto si possa personalizzare il proprio parco.

A differenza di Theme Park, inoltre, Park Beyond propone un sistema di creazione delle Montagne Russe articolato basato anch’esso sui moduli. Si vede che Limbic non s’è risparmiata per permetterci di realizzare in totale libertà l’attrazione che più di tutte è capace di restarti attaccata alla pelle anche dopo molto tempo (chiedete a chi c’era se si è dimenticato del WODAN).

Limbic non s’è risparmiata per permetterci di realizzare in totale libertà l’attrazione che più di tutte è capace di restarti sulla pelle

Non è solo questione di averlo più lungo (il percorso!): tra le Idee Accattivanti – degli obiettivi che si possono scegliere per le giostre che, se rispettati, influenzano la valutazione finale e il pubblico di riferimento – e le più assurde evoluzioni partorite dalla mente umana, i più visionari costruttori di rollercoaster troveranno materiale a volontà con cui dare il meglio di sé.

Park Beyond

Se non sapessi che l’ho costruito io, mi farei sparare da quel cannone.

In attesa di scoprire se Park Beyond manterrà tutte le sue promesse, aspettando anche di capire se tra ottimizzazione, stabilità e imprecisioni varie il comparto tecnico sarà in gran forma per il day one, è chiaro che Bandai Namco ha per le mani un gestionale in cui la creatività e la libertà sono le due colonne portanti che sostengono la struttura ludica e su cui poggia gran parte del destino del gioco. La voluttuosa modalità sandbox è il manifesto perfetto delle intenzioni e delle ambizioni di Park Beyond: laddove cadono i vincoli della Campagna, infatti, l’esperienza imbastita da Limbic produce un’esplosione d’immaginazione che, per un attimo lungo un’intera partita, travolge il giocatore lasciandolo lì, davanti allo schermo, imbambolato e sognante a chiedersi “fino a dove posso spingermi?” mentre il suo parco giochi a tema pullula di hot-dog, grida d’adrenalina e vita.

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