L’amore ai tempi dei pixel – Speciale

“Sans l’amour rien ne reste pas d’Eve, c’est la seule beauté” – Victor Hugo.

Senza l’amore non resta niente di Eva, poiché è la sola bellezza. È una frase a effetto, tanto potente quanto pura. La letteratura italiana ha cantato l’amore attraverso il Dolce Stil Novo, con Dante e la sua Beatrice riuniti in Paradiso dopo i patemi vissuti dal Sommo Poeta, mentre Victor Hugo, il noto drammaturgo francese, univa le mani di Esmeralda e Febo per sempre.

Il cinema racconta l’amore traducendo immagini e adattando alla visione istanze poetiche e pittoriche, e ha inventato un linguaggio totalmente proprio per narrare il tema. I videogiochi, arrivati dopo, hanno offerto ulteriori storie capaci di emozionare. Qualcuno potrebbe chiedere in che modo lo abbiano fatto rispetto ad altri media, e la risposta, al contrario di quanto alcuni si aspetterebbero, resterebbe inalterata. È la loquela del videogioco, però, a essere ancora più efficace, nonché in grado di narrare storie affascinanti e travolgenti.

Spesso nessuno si rende conto di quanto una storia d’amore rappresenti una sicurezza maggiore per affrontare certe preoccupazioni

Spesso, infatti, nessuno si rende conto di quanto una storia d’amore, oltre ad aggiungere al contesto qualcosa su cui vale la pena sognare e perdersi, rappresenti una sicurezza maggiore per affrontare certe preoccupazioni e i momenti di sconforto. È semplice stabilirlo ma è rilevante ripeterlo: l’amore è diverso, non è razionale e arriva a chiunque. L’amore non ha regole, nonostante qualcuno pensi che ce ne siano, e non ha obblighi. Non ha confini, neanche barriere. Ogni storia, da quella più triste alla più bella, parte con una perdita. Nei videogiochi ho spesso trovato opere che trattavano di protagonisti provati da amori impossibili, da amori non corrisposti, da amori conquistati a fatica e da amori nati giovani e morti fin troppo presto.

FILA LA LANA, FILA I TUOI GIORNI

Queste parole sono di una ballata francese composta durante la guerra dei Valois. Esse potrebbero riassumere in modo unico l’amore che lega Arno Dorian con Elise, i due protagonisti di Assassin’s Creed Unity. Ora, va detto che questa iterazione non è fra le mie preferite per diverse motivazioni, eppure racconta dell’amore di due personaggi, uniti sin dalla fanciullezza, in modo leggero e spensierato.

Amore e videogiochi

Divisi più che mai, in realtà, a causa delle differenze di pensiero, scoprono che tutto quanto, ogni lato della medaglia che riguarda la battaglia fra Assassini e Templari, è la tipica lotta per capire quale fra le due fazioni è la più forte, a dispetto di tutto, persino della pace. Anche se cercano di lasciarsi scivolare addosso queste differenze, entrambi vengono travolti dall’ordalia della Rivoluzione Francese e dall’odio nazionalista della Francia del 1789, con i rimasugli di un’epoca che disintegra gli animi dei giovani, portandoli all’estremo. In Assassin’s Creed Unity, purtroppo, il destino che lega Elise e Arno li dividerà per sempre. Di quei baci al meleto, delle fughe pomeridiane e del ritorno del loro amore, purtroppo, non resterà alcunché. Una storia d’amore simile, vissuta però intensamente finché è durata, trafigge al cuore.

Di quei baci al meleto, delle fughe pomeridiane e del ritorno del loro amore, purtroppo, non resterà alcunché

Lo stesso fato, raccontato in Assassin’s Creed: Brotherhood, riguarda Ezio Auditore e Cristina Vespucci. Non ebbero mai una seconda occasione, nonostante la vita del famigerato Assassino lo avesse condotto lontano e in vasti territori in cui incontrò qualcuno nuovamente disposto ad amarlo. I rapporti di Arno Dorian ed Ezio Auditore, infatti, rispecchiano esattamente quell’amore giovanile tipico delle storie che si possono trovare nei libri del Romanticismo europeo, specie in quello italiano, francese, inglese e tedesco.

Amore e videogiochi

Se possono sembrarvi soltanto dei riempitivi usati per scrivere pagine su pagine di racconti, vi assicuro che non è così: rappresentano infatti esperienze che formano il carattere di una persona. Arno, a causa della perdita di Elise, è cambiato per sempre. Ezio non si è arreso, e ha continuato il suo percorso di vita, fino alla fine dei suoi giorni.

CHE IL MONDO ARDA PER SEMPRE

A cosa si è disposti a rinunciare affinché il proprio amore sopravviva alle intemperie funeste del destino? A questa domanda ha risposto Prince of Persia – Spirito Guerriero, il prosieguo dell’apprezzatissimo Prince of Persia – Le Sabbie del Tempo. Quando il Principe di Persia incontra per la prima volta Kaileena, l’Imperatrice del Tempo, temeva di avere di fronte un nuovo nemico e non un alleato, specie dopo quanto gli era accaduto prima del loro inaspettato incontro.

A cosa si è disposti a rinunciare affinché il proprio amore sopravviva alle intemperie funeste del destino?

Il contesto del titolo, oscuro e brutale, al tempo mostrò un principe ancora reduce dagli avvenimenti del primo capitolo, afflitto dal pentimento e dalla perdita, distrutto e annichilito come se dentro di lui non ci fosse più nulla, neppure la felicità che da ragazzo provava in maniera spontanea. Proseguiva la sua missione in modo difficoltoso, speranzoso di trovare quella luce che potesse liberarlo dalle sue paure. L’amore che lo ha legato a Kaileena, infatti, lo condurrà a portarla a Babilonia, dopo gli orrendi avvenimenti vissuti assieme nella seconda iterazione del franchise sviluppata da Ubisoft.

Amore e videogiochi

Mentre il loro amore si concretizzava e diveniva più potente della morte stessa, il malvagio Visir Zervan catturò la ragazza e la uccide, condannando definitamente il mondo a un lento decadimento. Il principe, tuttavia, non si arrese e cercò di salvarla, riuscendo a trattenere l’anima dell’Imperatrice del Tempo, speranzoso di poterle ridare nuovamente la vita. Kaileena, però, sapeva che ciò avrebbe comportato alla fine del mondo. La grande prova d’amore della ragazza fu dare la vita per l’amore nei confronti del principe e del mondo intero, sacrificandosi a sua volta per salvarlo, mentre il principe, al contrario, era disposto a vederlo bruciare. E fu così che Prince of Persia – I Due Troni, con la voce narrante di Kaileena, segnò la parola fine alle avventure dell’eroe persiano, travolto dal dolore ma lieto in ogni caso di aver visto qualcuno sacrificarsi per lui per la prima volta nella sua vita. Non tutti, in realtà, sono disposti a vedere il mondo ardere.

SE QUALCOSA NON FUNZIONA MEGLIO AGGIUSTARLA

L’amore non è bello se non è litigarello, direbbe qualcuno. It Takes Two, sviluppato da Hazelight Studios, è l’esempio perfetto di cosa significhi non arrendersi mai e recuperare un legame. A volte, tuttavia, il Libro dell’Amore non sembra essere d’accordo che due persone si separino dopo che si erano tanto amate, nonostante ci sia una bambina che si augura che i suoi genitori tornino insieme. Se non avete ancora giocato It Takes Two e state affrontando qualche problematica di coppia da diverso tempo proprio come Cody e May, forse potrebbe essere il momento giusto per recuperarlo.

l’obiettivo dell’opera è di ricucire quel rapporto e ridare speranza a due cuori che un tempo erano tanto uniti

I videogiochi, infatti, non parlano di amori perduti ma anche di quelli ritrovati. I due protagonisti, incompatibili da diverso tempo, pensano sia ormai inutile continuare il loro percorso di vita insieme perché non hanno più intimità e neppure del tempo per loro. Ogni giorno è un continuo litigio: l’obiettivo dell’opera è di ricucire quel rapporto e ridare speranza a due cuori che un tempo erano tanto uniti. È un bel modo di raccontare l’amore, specie per i temi ironici al suo interno, efficaci ed essenziali.

Amore e videogiochi

L’amore poi unisce e non divide più, anche se ci mette un po’ a farsi sentire. Questo accade in Florence, sviluppato da Mountains e pubblicato da Annapurna Interactive. Racconta della vita di una giovane donna che segue una routine non particolarmente entusiasmante, e che durante la sua adolescenza era già abituata a viverla per omologarsi alle noiose regole della società. Casa-lavoro, lavoro-casa, niente di peggio per annoiarsi e perdere cosa offre realmente la vita in tutte le sue imprevedibilità.

niente è più difficile che far andare bene tutto quanto, soprattutto in un primo periodo di conoscenza

E chi avrebbe mai detto che un’improvvisa uscita al parco avrebbe determinato l’inizio di qualcosa di bello, puro e indimenticabile? Florence, questo il nome della ragazza, incontra Kirsch, un uomo affascinante, divertente e curioso, appassionato di ogni forma d’arte. E, come molti sapranno già, niente è più difficile che far andare bene tutto quanto, soprattutto in un primo periodo di conoscenza. L’amore non è solo rinunce ma anche ascolto e comprensione, capacità di provare empatia nei confronti dell’altro e pazientare e comprendere cosa vuole il prossimo, anche per renderlo felice e per vivere l’esistenza assieme. L’amore, ben prima di essere un legame che unisce due persone, è libertà.

A volte qualcuno lo dimentica per convenienza, com’è accaduto nelle ultime due settimane dopo la pubblicazione di Horizon Forbidden West: Burning Shores tra le solite lamentele, il fastidioso review bombing e le discriminazioni che non mancano mai. Ellie e Dina, protagoniste di The Last of Us Parte II, imparano con il tempo ad amarsi e a riconoscere i loro sentimenti. A causa del contesto, infatti, costruire qualcosa diventa complesso, specie nel mondo dominato dal Cordyceps, in cui tutto è insostenibile. E non oso immaginare cosa significhi amare qualcuno in un mondo post-apocalittico, come accade ad Aloy e Seyka.

Ellie e Dina, Aloy e Seyka: storie d’amore di questo tipo, purtroppo, rappresentano tutti i limiti di una società che non è ancora al passo con i tempi

E non era semplice neppure per alcuni personaggi principali di Life is Strange e di tante altre opere di Don’t Nod. Storie d’amore di questo tipo, purtroppo, rappresentano tutti i limiti di una società che non è ancora al passo con i tempi. Anche perché emozionarsi per le storie citate poco più sopra è inevitabile, ma dovrebbe essere naturale trattare le altre allo stesso modo, comprendendo che è la diversità a colorare questo mondo. Haven è un videogioco che unisce due persone in un pianeta lontano lontano: imparano a conoscersi, a comprendersi e, infine, ad amarsi sul serio. Ci vuole tempo, sia chiaro. Tempo per capire l’altro.

Ci sono tanti altri videogiochi su Itch.io che trattano l’amore in maniera potente e passionale, lo stesso sentimento che nessuno dovrebbe temere di manifestare come Ellie e Dina. La protagonista di The Last of Us, infatti, è stata protagonista in passato del contenuto aggiuntivo Left Behind collegato al primo capitolo del franchise di Naughty Dog assieme a Riley, una ragazzina della sua età per cui provava qualcosa.

L’AMORE AI TEMPI DEI PIXEL

Ogni storia racchiude il passato, il presente e il futuro di ciascun protagonista che, oltre una sola conoscenza, spera di trovare dell’altro. Ho imparato che l’amore, però, sboccia all’improvviso e inaspettatamente, e che mettergli fretta è del tutto sconsigliato. Se Ellie ci ha messo un sacco per dichiararsi, il Principe di Persia ha impiegato del tempo prima di capire che forse c’era anche speranza per amare qualcuno, dopo quanto aveva vissuto nel suo viaggio cosparso di sangue e sofferenza. Ne potrei citare diversi di opere simili, come Dragon Age, Mass Effect, in cui c’è la possibilità di scegliere la propria deriva amorosa. E c’è l’amore carnale, passionale e vivo fra William B.J Blazcowicz e Anya Oliwa.

Ogni pixel, infatti, dona al giocatore stimoli nuovi per comprendere al meglio cosa c’è oltre la vita di un protagonista in ogni sua sfumatura

Ogni pixel, infatti, dona al giocatore stimoli nuovi per comprendere al meglio cosa c’è oltre la vita di un protagonista in ogni sua sfumatura. Ognuno dei videogiochi che ho citato affronta la tematica dell’amore in modo personale e intenso, non limitandolo o minimizzandolo, ma elevandolo con intelligenza e delicatezza sotto differenti punti di vista. L’amore è un intreccio fatto di vite, composto da filamenti simili a rami avviluppati che, se rafforzati e curati, non possono dividersi. Ogni storia inizia con un “c’era una volta”, ma poche si concludono con un lieto fine. Dipende tutto dal percorso, ma soprattutto dalle proprie intenzioni, proprio come quello Shadow of the Colossus in cui Wander, per salvare la sua amata, diventò un distruttore di mondi e divinità, maledicendo addirittura sé stesso.

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