Dragon's Dogma 2 – Anteprima Hands On

Dragon's Dogma 2

PC PS5 Xbox Series X

Dragon's Dogma 2 – Anteprima Hands On

Ancora una manciata di giorni e potremo tornare a vivere avvincenti avventure insieme alle nostre Pedine: Dragon’s Dogma 2, il sequel dell’apprezzato ARPG di Capcom, ormai è alle porte. Cosa aspettarsi dal ritorno dell’Arisen? Scopritelo nella nostra anteprima.

Sviluppatore / Publisher: Capcom / Capcom Prezzo: € 64,99 Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: 18 Disponibile su: PC (Steam), PS5, Xbox Series X|S Data d’uscita: 22 marzo

Il primo Dragon’s Dogma (2012) e la successiva edizione Dark Arisen riscossero un buon successo tra gli appassionati di fantasy grazie ai combattimenti dinamici, alla meccanica delle Pedine e a una componente action in terza persona piacevolmente screziata di GDR. Forte di quasi 8 milioni di copie vendute, il franchise la cui regia è curata da Hideaki Itsuno si appresta nuovamente a sedurci con un’avventura che, se tutto dovesse andare per il verso giusto, i fan dell’Arisen potrebbero ricordare a lungo.

In quel di Milano, qualche giorno addietro, Capcom mi ha permesso di passare alcune ore in compagnia di Dragon’s Dogma 2. La build testata non era quella definitiva, c’erano diversi paletti a frenare la mia curiosità e non ho potuto provare ogni elemento del gioco, ma al netto dei limiti la sessione è bastata a farmi intuire la portata di quel che ci aspetta.

DRAGON’S DOGMA 2, LA PROVA PARTE 1

L’hands on, avvenuto su PS5, era suddiviso in due partite ben distinte. Nella prima ho provato la classe del Cavaliere mistico, un guerriero munito di lancia doppia capace di alternare furiose combinazioni corpo a corpo a incantesimi assai funzionali (ah, che goduria sollevare i nemici e scagliarli lontano). Mi sono ritrovato nei pressi di un piccolo villaggio a ridosso delle mura del castello, con un personaggio di livello avanzato, tre Pedine al mio fianco e un set di abilità preimpostato. Capirete dunque che non ho modo di raccontarvi tutto ciò che il mio personaggio ha affrontato prima di giungere in quell’insediamento giacché, dopo una breve presentazione, sono stato gettato nella mischia in un contesto di cui non sapevo alcunché. L’unica cosa da fare era cominciare subito a vivere lo scorcio di Dragon’s Dogma 2 che mi si parava dinanzi.

Dragon's Dogma 2

Il Cavaliere mistico in azione.

Ho percorso su e giù i vicoli di un paesino medievale nel Vermund, il regno degli umani. Dopo aver parlato con qualche NPC, ho accettato di cercare un ragazzo finito preda di alcuni lupi. Prima di capire dove dirigermi e di vedere spuntare un indicatore preciso, ho dovuto dialogare con gli abitanti per scoprire informazioni sulla possibile ubicazione dello sventurato. Mentre ero impegnato a scovare indizi è scoppiata una zuffa a due passi da dove mi trovavo e, forse a causa del mio mancato intervento, s’è conclusa con un morto, guarda caso lo stesso NPC a cui avevo negato il mio aiuto qualche istante prima.

Tuttora mi resta un dubbio: se mi fossi intromesso nella rissa, l’avventura avrebbe preso una piega diversa?

Il tempo restante l’ho impiegato a combattere contro arpie, sciacalli, scheletri e lupi, a salvare il ragazzo e, infine, a farmi arrestare per aver attraversato con l’inganno un cancello sorvegliato (non avevo il lasciapassare ma casualmente un carro per gli spostamenti “rapidi” passava di là, sicché il malandrino che è in me ha preso il sopravvento et voilà: ne ho approfittato per oltrepassare di nascosto il posto di blocco convinto di turlupinare le guardie, le quali mi hanno puntualmente visto e pestato). Al di là dei lividi tuttora mi resta un dubbio: se mi fossi intromesso nella rissa, l’avventura avrebbe preso una piega diversa?

DRAGON’S DOGMA 2, LA PROVA PARTE 2

Durante la seconda partita ho usato l’Arcier – Mago, un combattente ranged capace di caricare i suoi colpi e scagliare frecce intrise di poteri elementali (splendida quella di fuoco che si può pilotare fino al bersaglio). Cambiando regione – Batthal, la nazione dei feridi dove le Pedine non sono le benvenute – ho preferito dedicarmi all’esplorazione libera. Seppur prediliga il corpo a corpo o comunque la sicurezza che solo uno scudo sa dare, non è stato affatto male lasciare il lavoro sporco alle Pedine, preoccupandomi soltanto di abbattere i nemici in ordine di pericolosità e mantenermi alla giusta distanza.

non è stato affatto male lasciare il lavoro sporco alle Pedine, preoccupandomi soltanto di abbattere i nemici in ordine di pericolosità e mantenermi alla giusta distanza

Questo anche perché l’Arcier – Mago può prendere di mira i nemici, possibilità che invece è preclusa al Cavaliere mistico. Esattamente come avveniva nel primo capitolo, Dragon’s Dogma 2 non prevede la canonica funzione lock-on su un nemico specifico. Restando in tema di similitudini col passato, nessuna delle due classi testate permetteva di parare (il Cavaliere mistico può evocare uno scudo magico, ma non è la stessa cosa) né di evitare agilmente i colpi in arrivo. A quanto pare il Ladro dovrebbe consentire di sfruttare la schivata, ma non avendolo testato personalmente il condizionale è d’obbligo.

L’Arcier – Mago può bersagliare i nemici da distanza di sicurezza.

Inizialmente, tra lock-on e schivata, ammetto d’esser rimasto negativamente sorpreso dall’assenza di feature che, nel 2024, in un gioco di ruolo d’azione siamo soliti considerare scontate. Specie nei combattimenti caotici come quelli contro le arpie, cioè nemici volanti di piccola taglia e molto mobili, la gran confusione e i continui colpi a vuoto mi hanno fatto storcere il naso, un po’ come capitò l’ultima volta che, qualche mese fa, rispolverai Dark Arisen. Lo spunto di riflessione è servito: si tratta di autentiche lacune oppure è soltanto una questione di abitudine? Non vedo l’ora di capire se anni di agi mi hanno rammollito o se, dodici anni dopo, di alcune funzioni non si può proprio fare a meno. Per quanto concerne le peculiarità delle dieci classi invece è noto che influenzeranno profondamente il gameplay, ma saranno ben bilanciate? Pregi e difetti le caratterizzeranno come si conviene? Quanto cambierà l’esperienza dall’una all’altra? Grazie al cielo manca poco al dayone.

SENSAZIONI IN LIBERTÀ

Lanciarsi nella mischia sfruttando la conformazione dello scenario, combinare attacchi e abilità con quelli delle Pedine (la loro IA ha fatto passi avanti, ndr), arrampicarsi sui nemici più grossi (ce ne sono alcuni follemente immensi!), sfruttare – vigore permettendo – armi e magie senza posa rende ogni baruffa un movimentato trionfo di effetti speciali, mazzate elargite con generosità e saracche ricevute senza pietà. DualSense alla mano il feeling è stato immediato, un po’ come ritrovare un amico di vecchia data con cui il tempo è stato incredibilmente magnanimo, anzi miracolosamente benevolo. Nonostante il RE Engine e gli evidenti aggiornamenti tecnici, infatti, il saldo legame fra primo e secondo capitolo si percepisce nettamente.

Il feeling è stato immediato, un po’ come ritrovare un amico di vecchia data con cui il tempo è stato incredibilmente magnanimo, anzi miracolosamente benevolo

Niente di male nell’indole classica, in fondo il Game Director l’aveva dichiarato a settembre 2023: “Con Dragon’s Dogma 2, il team ha cercato di concentrarsi sulla realizzazione di molte idee che erano tecnologicamente difficili durante lo sviluppo del primo gioco, e di approfondire quei concetti. Il sequel potrebbe non includere tante features che sembrano completamente nuove o diverse, ma sarà più rifinito e migliorato per ottenere un Action GDR più coinvolgente. Da ciò che ho visto, effettivamente Dragon’s Dogma 2 non sembra rivoluzionare la formula del predecessore, piuttosto pare intenzionato a evolverla ampliandone e perfezionandone meccaniche, struttura e ambizioni. Capite perché difficilmente i fan dell’Arisen resteranno delusi?

L’aggettivo mastodontico non è usato a caso.

Ripensando a tutto quello in cui mi sono imbattuto in una manciata di ore, non posso fare a meno di pensare che il seguito abbia le carte in regola per rivelarsi mastodontico. La mappa mi è parsa di dimensioni notevoli, posso solo stimare a spanne quante quest, attività, avventure e minacce nasconda. Naturalmente un hands on non basta per valutare la vastità dell’open world, il sistema di progressione, la personalizzazione, la consistenza della trama e i numerosi elementi che compongono il gioco, siamo dalle parti delle speculazioni o giù di lì. Eppure, nonostante ciò, qualche indicazione l’ha fornita la prova, mi riferisco al profondo legame col passato e alla grande enfasi posta nei combattimenti contro i nemici enormi o i boss, i momenti in cui il dinamico combat system mostra di che pasta è fatto. Tra una quest e uno scontro, inoltre, è emersa la tracimante passione con cui è stato realizzato un mondo tanto vasto quanto ricco di opportunità, vita e morte. Giacché siamo in tema world building, la chiosa spetta a uno degli aspetti che mi ha colpito maggiormente di Dragon’s Dogma 2: l’emozionante senso di libertà e avventura trasmesso dall’apparentemente semplice atto di girovagare. Sto parlando di una sensazione che, da sola, potrebbe valere il prezzo del biglietto di un lungo viaggio fantasy che si preannuncia epico. Scusate se è poco.

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