Rise of the Ronin, nuova esclusiva PS5 firmata Team Ninja, ci riporta nel Giappone di fine XIX° secolo, un paese che tenta di contrastare con il sangue la prepotente avanzata dell’occidente moderno. Un uomo e una donna, due fili della stessa lama, avranno nelle mani il destino di un paese.
Sviluppatore / Publisher: Team Ninja / Sony Interactive Entertainment Prezzo: 79.99 Euro Localizzazione: Completa Multiplayer: Coop PEGI: 18+ Disponibile Su: PS5 Data di Lancio: 22 Marzo 2024
Qualche settimana fa si discuteva dell’anno piuttosto magro che attende gli utenti PlayStation 5. Sicuramente la seconda metà del 2024 sarà più risicata per gli utenti Sony, soprattutto se confrontata con gli autunno-inverno a cui erano abituati, ma nel frattempo questi primi due mesi dell’anno non sono stati affatto male in termini di esclusive.
Prima è arrivato il fenomeno del momento, Helldivers 2, e a brevissimo gli appassionati di Giappone feudale, samurai, shogun e ninja avranno tra le mani un’altro titolo “PS5 Only” che abbiamo iniziato a testare proprio in questi giorni: Rise of the Ronin, di cui vi proponiamo ora un primo assaggio in attesa della recensione che arriverà il prossimo 21 marzo.
Sono molte le anime che si muovono dentro Rise of the Ronin, da Ghost of Tsushima ad Assassin’s Creed, oltre a Nioh e all’opera più celebre dell’ex-team di Tomonobu Itagaki: Ninja Gaiden
UNO, NESSUNO, CENTOMILA: RISE OF THE RONIN
Sono svariate le anime che si muovono sotto lo shozoku di Rise of the Ronin. Il primo paragone a venire spontaneo è quello con Ghost of Tsushima ed è abbastanza azzeccato, ma nell’opera del Team Ninja troviamo ovviamente richiami a Nioh soprattutto nelle diverse forme di combattimento utilizzabili. C’è anche un pizzico di Assassin’s Creed, soprattutto nella costruzione del mondo di gioco che è abbastanza vasto ma non troppo dispersivo, un po’ come nel recente Mirage.
Dalla saga Ubisoft sono state prese anche delle idee di design, opportunamente “piegate” alle esigenze di gameplay, ma soprattutto abbiamo trovato alcuni echi piuttosto chiari di quella che è forse l’opera più famosa e riconoscibile dell’ex-team di Tomonobu Itagaki: Ninja Gaiden. Prima, molto prima che FromSoftware “inventasse” il Souls, Iga e soci tiravano fuori questo action 3D ad alto tasso di ninjutsu, capace di far sanguinare i polpastrelli anche ai giocatori più esperti, mettendo in scena uno dei combat system più raffinati e profondi che ancora oggi ricordiamo. Rise of the Ronin eredita una parte di quell’anima, mettendola però in un contesto meno estremo.
L’editor iniziale è decisamente profondo e permette di selezionare tra una miriade di opzioni per personalizzare le vostre Lame Gemelle
CHE SFIDA STATE CERCANDO?
Rise of the Ronin, dicevamo, non è un vero e proprio Souls. Lo dimostra in primis la presenza di ben tre livelli di difficoltà, il primo dei quali abbastanza abbordabile anche per i giocatori meno esperti, sebbene richieda comunque attenzione. Scegliendo il terzo gradino della scala invece avrete a che fare con una sfida degna di nota nella quale la differenza tra vittoria e sconfitta può passare attraverso un colpo parato o un fendente piazzato con una frazione di secondo di anticipo o ritardo. Il sistema “a ranghi” dei nemici è da tenere particolarmente d’occhio perché determina differenze critiche nella resistenza e pericolosità degli stessi.

Il terzo livello di difficoltà è decisamente impegnativo ma in qualsiasi momento potrete scalare a quelli precedenti. Non c’è disonore nella ritirata.
Spesso finirete anche in inferiorità numerica, situazione che vi costringerà a ritirate strategiche e pianificazioni più accorte e “silenziose” delle battaglie. Non mancheranno poi sorprese che potrebbero cogliervi impreparati mentre girate il mondo di gioco: ricercati che si nascondono e venderanno cara la pelle, drappelli di banditi che vivono terrorizzando poveri mercanti, poveri cristi che chiedono aiuto perché attaccati da branchi di lupi e… di più non possiamo dire.
UN MONDO DA PLASMARE
Ristabilire l’ordine sarà compito vostro, ma vostre saranno anche le decisioni che andranno a plasmare più o meno marcatamente il mondo di gioco. Una molto importante la compirete nella primissima ora di gioco, ma i risultati di tutte scelte che farete dipenderanno anche da come deciderete di modificare il vostro ronin, dal carattere gli imprimerete e dalle caratteristiche che gli cucirete addosso. In questo senso Rise of the Ronin è molto più gioco di ruolo di tutti i giochi da cui trae ispirazione, al punto da aprire o chiudere determinate strade o soluzioni in base alle azioni intraprese. Intendiamoci, non siamo neanche minimamente vicini alla profondità di un Baldur’s Gate 3, ma siamo rimasti piacevolmente colpiti dal lavoro fatto dal Team Ninja in questo senso.

La colonna sonora di Rise of the Ronin è stata realizzata da Inon Zur, già autore di svariate soundtrack videoludiche tra cui Syberia, Dragon Age e Fallout.
Il mondo in cui viaggerete brulica di vita e di attività che almeno nelle prime ore di gioco sembrano piuttosto varie sebbene ancora fortemente ancorate ad un mission design vecchio stile. Ci riserviamo il piacere di confermare o smentire tale sensazione in fase di recensione. In chiusura di anteprima vi anticipiamo che Rise of the Ronin è localizzato in italiano sia nei sottotitoli che nel doppiaggio. Quest’ultimo è di discreta fattura ma credeteci, giocare un’avventura del genere senza l’audio originale giapponese rischia di diventare motivo di denuncia.