Synduality: Echo of Ada – Anteprima Hands-On

Synduality: Echo of Ada

PC PS5 Xbox Series X

Synduality: Echo of Ada – Anteprima Hands-On

L’anno corrente, in Synduality: Echo of Ada, è quello del 2222. L’umanità è stata completamente annientata, del mondo resta poco e nulla, solamente pochi sopravvissuti fuggiti nella città sotterranea di Amasia prima dell’Apocalisse sono riusciti a cavarsela. Ci sono intelligenze artificiali, creature di ogni genere, nemici brutali e sì, una immancabile macchina à la Armored Core che non fa mai male pronta a devastare l’esistenza di chi è rimasto. Ma cos’è davvero rimasto?

Sviluppatore: / Publisher: Game Studio Inc. / Bandai Namco Entertainment Prezzo: ND Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: 16 Disponibile su: Xbox Series X|S, PlayStation 5 e PC (Steam) Data d’uscita: Ancora da definire

Il contesto di un’umanità devastata e annientata non è nulla di nuovo, nel vasto panorama videoludico, e di videogiochi che hanno chiacchierato su scenari di questo genere ce ne sono a iosa, da perdere la testa. Il già citato Armored Core n’è l’esempio, lo è l’attualissimo Stellar Blade, lo sarà il nuovo S.T.A.L.K.E.R 2 e lo è già, in realtà, pure NieR, con Yoko Taro come autore che ha mostrato la fine di tutto a modo suo.

Attenzione, no: non può ovviamente mancare Death Stranding e Hideo Kojima, la cui autorialità, conosciuta e amata da una schiera di appassionati, è la nuova evoluzione corale del suo messaggio e della sua esistenza, in quell’idea lucidissima che ne rammenta l’arte. Stappato lo champagne, messa da parte la colomba e digerito il pranzone vegano, mi sono buttato nella beta di Synduality: Echo of Ada, un cooperativo e competitivo action dalle grandi prospettive sviluppato e pubblicato da Bandai Namco Entertainment, ancora senza una data ufficiale.

Una classica ispirazione che trasporta immediatamente in luoghi comunque da vivere intensamente

Com’è andata? Bene? Male? Era meglio avviare Helldivers 2? Nulla di tutto questo, sereni: il nuovo titolo di Bandai Namco Entertainment è forte di un contesto interessante, ancora da scoprire e sviscerare per bene, da apprendere al meglio.

BUON 2222, CARI TUTTI

Sono abbastanza sicuro che, nel 2222, io non sarò null’altro che cenere nel vento, si sarà perduto il mio nome e qualcuno avrà già lasciato il pianeta per raggiungere dei luoghi nuovi. Dubito addirittura che la Terra sarà comodamente abitabile, sempre se il Sole non deciderà di ingigantirsi a tal punto da inghiottirla completamente nella sua massa, costringendo il Sistema Solare a diventare un insieme di tre pianeti che si guardano l’uno con l’altro, complimentandosi per essere sopravvissuti.

Il mio Magus ha quel look rasta che piace tanto a me.

Ebbene, sembrerebbe che nel mondo sci-fi di Synduality, che si può approfondire su Disney Plus guardando le due parti della prima stagione, il cataclisma denominato “Lacrime della Luna Nuova” abbia costretto l’intera umanità a dirigersi nel sottosuolo. La prima parte dell’anime, infatti, struttura l’intero racconto dedicato a Kanata e Noir, che decidono di combattere gli Enders, con Kanata che sogna di diventare un Drifter, incontrando Noir, un Magus, per realizzare questa aspirazione. In concomitanza con la serie principale, è stato inoltre pubblicato nel 2023 Synduality: Ellie, una light novel, spin-off della serie animata.

Se il videogioco riuscirà a dimostrarsi efficace, ne gioverà soprattutto la serie d’animazione

In ordine cronologico, insomma, Synduality: Echo of Ada si piazza tra il manga e i romanzi, ovvero Keleido, ancora non pubblicati. Il contesto di gioco, dunque, va oltre il racconto creato da Namco Bandai con la serie principale, affidando a questo videogioco l’onere di fare conoscere la serie anche a chi non ne ha mai sentito parlare prima. Durante la prova della beta, infatti, è stato presentato il contesto, oltre alla creazione del mio Drifter, un Errante, e del mio Magus, Argail, ovviamente presente nell’articolo per farsi conoscere in tutta la sua possanza e prestanza. È chiaro, infatti, come la produzione si affidi completamente alla lore dell’opera principale, espandendo i significati e spiegando, anche durante le pause di caricamento tra una scoperta e l’altra, quanto sia profonda la proverbiale Tana del Bianconiglio.

Se vedete quei posticini candidi e puliti che potrebbero proteggervi dalla pioggia, andateci assolutamente. Proprio come in Death Stranding, il rischio di deteriorarsi non è mai stato così tangibile.

L’umanità, costretta a fuggire nel sottosuolo, non è più abituata alle bellezze del mondo, né alle cattiverie perpetrate dai banditi, nonché dai vari schieramenti che compongono la complessa e appassionante trama dell’opera principale. Gli Enders hanno preso il pieno controllo di tutto quanto, piazzandosi al primo posto della catena alimentare, prosciugando il mondo intero. La missione dei Drifter, supportati dai loro Magus, è quella di raccogliere i Cristalli AO, a bordo di veicoli corazzati chiamati CRADLE, dei mecha armati di tutto punto. Quanto ho provato, al momento, si focalizza su missioni di recupero dei preziosi materiali, del componimento e mantenimento della base, nonché di un sistema da sparatutto in terza persona che al momento coinvolge.

OH, COSA VUOI? QUEL LOOT APPARTIENE A ME

Se pensate sia facile sopravvivere in un mondo del genere, sappiate che no, non lo è affatto; qui prendersela diventa inevitabile ed è bene cercare di mantenere dei rapporti intelligenti con gli altri giocatori, che è bene non farsi amici, stando alle dinamiche dell’opera. Come accennavo, Synduality: Echo of Ada è uno sparatutto in terza persona con dinamiche looter shooter, in cui è necessario soppesare attentamente ogni oggetto che si sceglie di portare con sé. L’inventario, in tal senso, non è affatto generoso in termini di spazio: è necessario pensare al meglio come posizionare ogni oggetto, cos’è davvero essenziale e cosa, invece, può essere di troppo.

Synduality: Echo of Ada è uno sparatutto in terza persona con dinamiche loot and shooter

Se si supera il carico, ciò non penalizza la lentezza della macchina, bensì la possibilità di cambiare l’equipaggiamento e migliorarlo. Organizzare le risorse prima delle missioni diventa fondamentale, poiché delle armi supplementari possono essere di troppo, specie in frangenti i nemici arrivano numerosi. È bene, infatti, capire intanto con quale armamentario partire e distruggere gli Enders, ma soprattutto quale armatura indossare. Personalizzare la propria macchina prima dello scontro garantisce la possibilità di cambiare braccia, gambe e busto in svariati modi, così da avere sia una protezione ulteriore, sia di intercambiare su cosa puntare nel corso dell’esperienza. La gestione, poco prima di qualunque escursione, coinvolge e intrattiene.

Paesaggi da esplorare e altre diavolerie.

Se da una parte c’è da stare dietro ai parametri e alle statistiche, dall’altra c’è una connessione con il Magus da non sottovalutare, che scontro dopo scontro si rafforza, con l’Intelligenza Artificiale che diviene un compagno essenziale nei momenti difficili, dando consigli preziosi sull’avanzamento e sui nemici che si affrontano nel corso dell’opera. I combattimenti sono frenetici e coinvolgenti, con la possibilità di effettuare danni e massimizzare al meglio il danno in base all’arma e alle munizioni equipaggiate. L’altro aspetto davvero tanto, ma tanto appagante è quello di disturbare il giocatore avversario per impossessarsi del suo loot. Anche se non amo uccidere un altro giocatore in un mondo del genere, in cui la missione dell’opera è dedicarsi alla raccolta dei Cristalli per guadagnare danaro e molto altro, fa comunque parte del game design dell’opera, anche se il rischio reale è quello di inimicarsi una fazione e di rischiare così di finire – anche molto spesso, oserei dire – nel bel mezzo del fuoco nemico.

Nel blu dipinto di blu.

Poi c’è la mappa, che è vasta e piacevole da esplorare per trovare collegamenti con la lore dell’anime, coinvolgente da esplorare e apprendere al meglio. È suddivisa in varie aree in cui sono presenti nemici di vario genere, oltre a un numero esagerato di forzieri da aprire e di risorse importanti per migliorare la base, in cui è possibile acquisire autonomamente risorse ed è possibile riparare le armi e le protezioni delle armature. L’audacia del team, al riguardo, si focalizza soprattutto sulla scoperta di ogni luogo sulla mappa dell’opera. Ciascun punto ha qualcosa, sempre qualcosa da offrire, e sono sicuro che, una volta che l’opera verrà completamente ultimata, sarà possibile scoprire molto di più.

IL FUTURO DI SYNDUALITY

Sulla nuova opera di Game Studio Inc. ho passato circa dieci ore per capire appieno il suo potenziale e cosa potrebbe effettivamente offrire una volta che verrà pubblicato su PlayStation 5, Xbox Series X|S e PC. Al momento, nonostante le idee e una struttura di gioco che va sviscerata per bene per comprenderla appieno, oltre a un contesto e a mappe che dovranno essere implementate per espandere così l’intero impianto contenutistico, l’opera necessita di una ulteriore pulizia generale, specie nel gunplay, a volte impreciso e non particolarmente rapido nella sua esecuzione.

Il futuro dell’opera è ancora tutto da scrivere, come il futuro di Amesia

Se non altro, Synduality: Echo of Ada appare come una produzione ambiziosa e strutturata in modo tale che chiunque – anche chi non conosce l’anime – possa interfacciarsi senza conoscerne vita, morte e miracoli. Un ulteriore dettaglio di pregio, inoltre, va riservato per la direzione artistica e le preliminari visioni di gioco che potrebbero rendere l’idea di Game Studio e Bandai Namco Entertainment avvincente.

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