XDefiant

XDefiant - Anteprima Hands On

A fare capo al team di sviluppatori di San Francisco come Executive Producer di XDefiant è Mark Rubin, volto storico di Call of Duty e responsabile per il design (e uomo di copertina) dei capitoli più amati della saga. A costo di sembrare banale, lasciatemi dire subito che le influenze si percepiscono tutte. Una volta avviata una partita non si può che rimanere sorpresi dal livello di qualità sfoggiato dal free to play e nel giro di un paio di minuti mi sono ritrovato completamente catapultato in un nostalgico loop di uccisioni e morti piuttosto piacevole.

Sviluppatore / Publisher: Ubisoft San Francisco/ Ubisoft Prezzo: Free To Play Localizzazione: Testi PEGI: 16 Multiplayer: Online Cooperativo e Competitivo Disponibile Su: PC (Ubisoft Connect), PS5, Xbox Series X|S Data di Lancio: 21 maggio

A fare capo al team di sviluppatori di San Francisco come Executive Producer di XDefiant è Mark Rubin, volto storico di Call of Duty e responsabile per il design (e uomo di copertina) dei capitoli più amati della saga.

A costo di sembrare banale, lasciatemi dire subito che le influenze si percepiscono tutte. Una volta avviata una partita non si può che rimanere sorpresi dal livello di qualità sfoggiato dal free to play e nel giro di un paio di minuti mi sono ritrovato completamente catapultato in un nostalgico loop di uccisioni e morti piuttosto piacevole.

COME ANDARE IN BICICLETTA

Piuttosto che offrire grosse innovazioni in termini di gameplay, XDefiant sembra puntare invece a un rassicurante senso di déjà vu. Feeling delle armi, velocità dei movimenti e tempi di morte sono quelli ai quali siamo ormai largamente abituati dal 2007, ragion per cui qualsiasi veterano si troverà probabilmente a casa sin dalla prima partita.

La differenza tra questa skin e quella base è l’assenza delle strisce dorate, che poco hanno a che fare con l’idea di spia supersegreta…

Grazie ai vari bonus che il titolo concede gratuitamente e alla doppia esperienza del fine settimana, sia livellare che sbloccare armi e attachment è piuttosto facile, a patto che si completino challenge e si racimoli una quantità sufficiente di kill/assist. Nel giro di circa 25 ore il mio arsenale si è riempito di ogni tipo di arma che ci si può aspettare da un titolo di questo tipo, con diverse varianti da testare, e per la prima volta dopo tanti anni è tornata in me la voglia di sbizzarrirmi a testare equipaggiamento e combinazioni di potenziamenti.

Qualsiasi veterano si troverà probabilmente a casa sin dalla prima partita

Anche la discussa decisione di tornare, nelle partite non classificate, a un matchmaking classico basato sul ping a scapito di quello cosiddetto “skill-based” si è rivelata, in realtà, una vera ventata di aria fresca. Ritrovarsi contro avversari di un po’ tutti i livelli si riflette in maniera positiva sull’esperienza di gioco, dando l’impressione che ogni partita abbia più peso e che i giocatori migliori spicchino molto di più.

COSA NON FUNZIONA IN XDEFIANT

XDefiant offre dunque un approccio veramente molto classico al genere, concedendosi però anche alcuni tocchi di modernità (anch’essi non proprio originalissimi) rispetto ai titoli di punta del passato come i primi Modern Warfare. Il più importante è senza dubbio la presenza delle classi in stile Black Ops 4, che prendono però spunto dai vari IP Ubisoft per offrire varietà agli scontri. Le fazioni Libertad da Far Cry 6, i Phantoms di Ghost Recon, le spie Echelon di Splinter Cell, i Cleaners da The Division e i DedSec di WatchDogs vantano passive distinte, un paio di abilità selezionabili a testa e una ultra che, utilizzata al momento corretto, può fare la differenza, nonostante il focus rimanga sempre su mira e riflessi. Sinceramente, la decisione di sfruttare le varie proprietà intellettuali di Ubisoft in questo modo non mi ha fatto troppo impazzire. Per tutto il tempo, non sono riuscito infatti a scrollarmi di dosso l’idea che si trattasse di una trovata che priva ulteriormente XDefiant di un’identità propria, una spunta in una to-do list imposta dall’alto al pari dell’immancabile battle pass e di una monetizazzione a limite del predatorio, con sistema di monete in gioco acquistabili tramite transazioni fisse che, casualmente, non coincidono mai perfettamente con il costo degli oggetti o dei pacchetti nello shop.

Ogni fazione ha 3 diversi personaggi che non variano il gameplay ma offrono un po’ di varietà ai bersagli che andiamo a impallinare.

A rovinare l’esperienza ci hanno pensato anche due grosse pecche che hanno sollevato non poche polemiche da parte della community. La prima è la facilità con cui è possibile manovrare il proprio personaggio durante i salti, che spinge i giocatori più veloci a saltare in giro come conigli alla prima avvisaglia di pericolo, e la seconda è il fatto che i cecchini al momento non sembrano avere alcuna difficoltà a mirare e puntare perfettamente dopo esser stati colpiti. Uniti, questi portano sfortunatamente a diverse situazioni nelle quali, anche dopo esser stati messi alle strette, i combattenti più abili sono in grado di ribaltare la situazione senza alcun preavviso e uccidere in un sol colpo chiunque li abbia sotto tiro. Si tratta ovviamente di dinamiche non volute, delle quali il team di sviluppo è già al corrente e alle quali ha già dichiarato l’intenzione di volervi porre rimedio nel corso di futuri aggiornamenti.

L’ELEFANTE NELLA STANZA

Arriviamo dunque al punto cruciale di questo hands-on: XDefiant è veramente “IL COD killer” di cui tutti parlano? Se da un lato è più che comprensibile la voglia di mettere a confronto il classico e il nuovo, dall’altro si rischia inevitabilmente di finire in una di quelle discussioni da bar piuttosto superflue perché decise a ignorare la realtà dei fatti. Il vero assassino di Call of Duty, infatti, lo conosciamo da anni. Se anche in cuor nostro non vogliamo ammetterlo, neppure dopo le continue delusioni di questi ultimi anni, il monarca del genere FPS è riuscito a strozzarsi da solo con gli ossicini della gallina dalle uova d’oro alla quale ha personalmente tirato il collo.

XDefiant offre un approccio veramente molto classico al genere, concedendosi però anche alcuni tocchi di modernità, anch’essi non proprio originalissimiXDefiant

si trova ora nella posizione non invidiabile di andare a sfidare non tanto il gioco o la serie che domina il mercato, ma l’impronta indelebile che questo/a ha lasciato in tutti i suoi giocatori. Il nuovo arrivato Ubisoft non potrà mai competere con questa forma idealizzata del multiplayer di alcuni dei migliori sparatutto di tutti i tempi, ma è anche vero che non è strettamente necessario essere i migliori (o essere unici) per crearsi il proprio spazio.

 

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