Il capitano Flint è alla ricerca di un tesoro sepolto chissà dove. Peccato che non abbia ancora, nell’ordine, una mappa, una nave, una ciurma… praticamente gli manca tutto, tranne l’intraprendenza.
Sviluppatore / Publisher: Microids / Savage Level Prezzo: N.D. Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente/em> PEGI: 16+ Disponibile Su: PC (Steam, Epic Games Store, GOG), PS5, Xbox Series X|S Data di lancio: 24 ottobre 2024 Genere: Videogioco di ruolo tattico
Microids ci ha permesso di mettere le mani su una breve versione in divenire di Flint: Treasure of Oblivion, un nuovo videogioco di ruolo con combattimenti tattici a turni sviluppato da Savage Level. Pertanto, quando il buon Mario Baccigalupi ha assegnato questo titolo non ho potuto fare a meno di alzare la mia mano uncinata e sfidare a tenzone chiunque si fosse messo tra me e Flint (nota: le cose potrebbero non essere andate esattamente in questo modo).
Sia come sia, dopo aver scaricato da Steam (niente pirateria, mi dispiace) il dimostrativo, sono stato catapultato direttamente in una sezione avanzata del gioco che farà parte del primo atto del prodotto finito. James Flint e il suo compare Billy Bones sono alla ricerca della mappa di un tesoro, ma per farlo devono saccheggiare una tomba nel cimitero della ridente Saint-Malo, nel nord ovest della Francia.
CORPO DI MILLE BALENE!
Questa versione di prova vede Flint e Bones cercare di non imbattersi nelle ronde notturne delle guardie, ma ovviamente vengono beccati quasi subito e quindi l’unico modo per non finire in gattabuia (o peggio) è lo scontro. I combattimenti in Flint: Treasure of Oblivion sono a turni: ogni personaggio ha due punti azione che possono essere usati per muoversi, attaccare, ricaricare le lente ma micidiali armi da fuoco, oppure interagire con alcuni elementi dello scenario. Per esempio, si possono far rotolare dei barili per investire il primo bersaglio in una linea retta, buttandolo a terra.
Gli attacchi prevedono il lancio di uno o più dadi a seconda dell’arma utilizzata e delle capacità dei personaggi, con i risultati che vanno confrontati con le statistiche dei nemici. Se attaccando con un pugnale, Flint tira un dado a otto facce e uno a sei facce per infliggere danni lievi, un moschetto richiede il lancio di ben tre dadi a otto facce per infliggere danni potenzialmente molto elevati. Peccato che il moschetto spari un colpo singolo prima di richiedere un turno intero (due azioni) per essere ricaricato.
Ho l’impressione che le armi da fuoco in questo gioco saranno devastanti
Devo però ammettere che il tutto mi è sembrato sì articolato, ma anche molto macchinoso e poco immediato. Ciò è dovuto in parte a un’interfaccia un filo confusionaria, ma è anche probabile che dipenda dall’assenza di un vero e proprio tutorial (che a questo punto mi auguro sia presente nella versione completa).
LE PECULIARITÀ DI FLINT: TREASURE OF OBLIVION
Davvero interessante, invece, il sistema di progressione della ciurma che andremo via via ad arruolare. In questo primo assaggio ho potuto assoldare diversi personaggi che andranno poi a formare l’equipaggio della nave pirata, e con cui immagino condivideremo le avventure in mare e sulla terraferma. Il sistema di progressione – dicevo – non si basa sull’accumulo di punti esperienza, come invece avviene nella stragrande maggioranza dei videogiochi di ruolo, ma sulla condivisione della ricchezza.
L’oro assume la duplice funzione di moneta di scambio e di punti esperienza
Da capire anche come funzionerà l’esplorazione e come sarà il livello medio di scrittura. A questo proposito, mi ha fatto un po’ storcere il naso la frettolosità con cui i membri potenziali della ciurma si siano fidati di un perfetto sconosciuto (Flint) quando questi gli ha chiesto di unirsi al suo equipaggio. Vedremo però come si comporterà Flint: Treasure of Oblivion tra poco più di un mese, il 24 ottobre, quando uscirà su PC, PS5 e Xbox Series X|S.