NON FATEVI INGANNARE DALL’ASPETTO STILIZZATO: IL MODELLO DI GUIDA DI ART OF RALLY NON MANCA DI PROFONDITà
COERENZA MINIMALISTA
L’approccio al rally enciclopedico, fedele alla linea e persino un po’ da nerd di Funselektor non impedisce tuttavia al gioco di risultare giocabile e apprezzabile da chiunque disponga di una minima confidenza coi giochi di corse e abbastanza impegno da non mollare tutto alla prima curva conclusa lunga su un muretto.

Come ai tempi del glorioso gruppo B, il pubblico si affolla solo nei punti più pericolosi delle curve più pericolose, scansandosi all’ultimo.
Con la sua camera regolabile in otto posizioni diverse, tre livelli di difficoltà che gestiscono l’abilità dei rivali controllati dalla IA nel piazzare temponi in classifica e altrettante possibilità di regolare l’influenza dei danni sulle performance della vostra auto, art of rally è in grado di adattare le sue sospensioni alla tolleranza all’urto di qualunque giocatore, senza tuttavia mai abbandonare la sua natura di fondo simulativa. Il solo sacrificio compiuto al dio del rally è quello del copilota, sostituito da una circonferenza di visibilità intorno all’auto che rende temporaneamente invisibili eventuali ostacoli, utile soprattutto nelle curve più strette, o nelle zone abitate dei tracciati sardi dove le case colorate spesso nascondono lo sviluppo del percorso. D’altra parte sarebbe stato un peccato imperdonabile coprire con una voce umana l’azzeccatissima e avvolgente colonna sonora che accompagna ogni sudatissimo metro strappato allo sterrato, al fango o alla neve.
È PROPRIO QUESTO CHE FA DI ART OF RALLY CIÒ CHE È, OVVERO UN GIOCONE CHE APPAGA OCCHI E MANI DAL PRIMO ISTANTE: UNA SERIE DI SCELTE CHIARE E COERENTI
In Breve: art of rally prende la disciplina automobilistica più sporca in circolazione e la ripulisce dal fango fino a renderla un’esperienza estetica e appagante come la meditazione di un monaco buddhista. La sorpresa è che nel rally visto attraverso il filtro Instagram di Funselktor non si è perso nulla di ciò che rende un’arte la folle idea di sfrecciare tra le dune e gli alberi sopra un mostro di potenza meccanica. Tutto, dalla fisica alle riproduzioni delle auto, dai modelli di guida ai paesaggi, è solo ridotto alla sua essenza più pura, minimale, autentica, in grado di soddisfare occhi, mani e cervello.
Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: Intel i5 7200U @2.50, 8 GB, Intel HD 620, SSD
Com’è, Come Gira: Sul “tostapane” art of rally si è rivelato piuttosto esigente, costringendomi ad abbassare dettagli e risoluzione per evitare l’epilessia. Su un PC più attuale, però, non ho riscontrato grossi problemi: a dettaglio massimo si sfiora l’estasi estetica, siete avvisati.
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