Un appassionato e godibile omaggio ai survival horror della golden age Capcom e Konami. Signalis fa rivivere alcune meccaniche dei capostipiti del genere aggiungendo al tutto un’angosciante atmosfera da film di fantascienza, che richiama alla mente classici come Alien ed Event Horizon.
Sviluppatore / Publisher: Rose-engine / Humble Games Prezzo: 19,99 euro Localizzazione: Assente Multiplayer: Assente PEGI: 16 Disponibile Su: PC (Steam), PS4, PS5, Nintendo Switch, Xbox Series X/S Data di Lancio: Disponibile
Avrete visto sicuramente Alien almeno una decina di volte, questo è scontato. Più improbabile che siate riusciti a non perdervi quella piccola/grande perla horror di Event Horizon, film uscito da noi con il titolo “Punto di Non Ritorno” nel 1997 a firma del Paul W. S. Anderson post-Mortal Kombat e pre-Resident Evil.
Aveva una trama che è stata più volte presa come spunto nel mondo dei videogiochi: Anno 2047, una squadra di astronauti viene incaricata di soccorrere l’equipaggio di un’astronave data per dispersa. I poveretti (nel cast erano presenti Sam Neil, Lawrence Fishburne e il “perenne cattivo” Jason Isaacs) scopriranno che dietro all’improvvisa riapparizione della Event Horizon nell’orbita di Nettuno si nasconde un incubo a dir poco terrificante. Fa molto Dead Space, vero? Ma anche Doom… e un pizzico di Signalis.
Il gioco sviluppato dal mini-team tedesco Rose-engine racconta una storia vagamente simile, al centro della quale c’è una sola protagonista: Elster. È una replika, un androide risvegliatosi da un lungo sonno criogenico solo per scoprire che la sua nave si è schiantata sulla superficie di un inospitale pianeta ghiacciato apparentemente deserto. Anche lei scoprirà che la calma iniziale è il proverbiale epilogo alla tempesta.
L’obiettivo di Elster è ritrovare la sua partner Ariane
WOW… WHAT A MANSION!
Dobbiamo ammettere che l’incipit narrativo di Signalis per quanto già visto ha sempre il suo perché. Iniziare un gioco horror in completa solitudine, in una location totalmente deserta che progressivamente si anima e tenta di avviluppare i sensi del giocatore stuzzicandone l’ansia è qualcosa che non passa mai di moda… se ben realizzato.
Da questo punto di vista ci sentiamo di dire che il lavoro dei (due) sviluppatori merita un plauso dal primo. Signalis non è uno di quei giochi che punta a farvi saltare sulla sedia con entrate ad effetto, appartiene invece alla categoria di media che vi butta addosso un cappotto pieno di tensione e disagio dicendovi: “ecco, ora ci dovrai convivere fino ai titoli di coda e ti saranno concesse pochissime pause”. I trucchetti sono sempre quelli: un cambio di tono nella colonna sonora, un’inquadratura che si sposta all’ultimo secondo, un rantolo che proviene dalla stanza accanto e una location strutturata per farci andare esattamente dove vuole lei… in bocca al mostro. E funziona.
Signalis appartiene alla categoria di giochi che vi butta addosso un cappotto di tensione e disagio
I combattimenti inizialmente molto rari, si fanno più frequenti ed ostici con il procedere dell’avventura. Elster non possiede alcuna abilità particolare, non è un androide creato per il combattimento ma all’occorrenza sa come difendersi usando un armamentario non ampissimo ma funzionale. In puro stile survival, le risorse a disposizione sono piuttosto scarse quindi fossimo in voi non sprecheremmo i proiettili che troverete in giro… e ricordatevi di bruciarne i resti non appena ne avrete l’opportunità.
TRUCCHI DEL MESTIERE
Nel caso è meglio affidarsi alle basilari nozioni di movimento stealth o magari provare a schivare direttamente i nemici passandogli velocemente accanto. Abbiamo con sorpresa scoperto che tale pratica è fin troppo efficace e abusarne significa far scendere notevolmente la “piacevole” sensazione di angoscia efficacemente generata dal gioco.
Il gioco tra l’altro è provvisto di una generosa dose di back-traking causata dalla ristrettezza dell’inventario, che costringe spesso a tornare sui propri passi per recuperare oggetti utili o munizioni lasciate in custodia altrove. Va bene che anche questo era un elemento distintivo dei vecchi survival horror, ma qui, vista anche la ristrettezza e ripetitività di alcune ambientazioni, si poteva fare sicuramente di meglio in termini di design.]
Al netto di alcune ingenuità di design, Signalis è un titolo da prendere in considerazione soprattutto da chi è cresciuto giocando a Resident Evil, Silent Hill
Al netto delle ingenuità di game design da poco descritte, Signalis è sicuramente un titolo da prendere in considerazione, soprattutto da parte di quella fetta di pubblico che è cresciuta giocando a Resident Evil, Silent Hill e compagnia bella. Un titolo angosciante capace in alcuni frangenti di farvi rimanere con il fiato sospeso, con un atmosfera claustrofobica che anche alcuni titoli “maggiori” si sognano di notte.
In Breve: Signalis è un survival horror in salsa sci-fi che guarda al passato, cercando di ricreare le atmosfere e il coinvolgimento ludico dei migliori capostipiti del genere. Al netto di alcuni limiti ci riesce, per la gioia di chi non vedeva l’ora di tornare ad esplorare angusti corridoi ed angoscianti stanze bidimensionali.
Piattaforma di Prova: PS5
Com’è, Come Gira: Niente di particolare da segnalare durante il nostro test su PS5. Signalis è un gioco d’effetto ma che sfrutta soluzioni tecniche alquanto semplici e neanche minimamente in grado di mettere in difficoltà l’hardware Sony.