Mentre Beyond Good and Evil 2 sembra ormai immerso fino al collo nel “development hell”, Ubisoft festeggia i 20 anni della serie lanciando la versione remastered del primo capitolo. Jade, Pey’j e Doppia H sono pronti a tornare in azione per rinverdire i fasti di un tempo… sperando di non essere ormai troppo vecchi.
Sviluppatore / Publisher: Virtuos/Ubisoft Montpellier – Ubisoft Prezzo: 19,99 Euro Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: +12 Disponibile su: PC (Steam, Epic Games Store, Ubisoft Store), Amazon Luna, Xbox One, Xbox Series X-S, PS4, PS5, Switch Data d’uscita: Già disponibile
Nel 2003 al cinema Clint Eastwood dà vita all’ennesimo successo con Mystic River, le radio continuano a trasmettere a ciclo continuo le rime cool ma spesso incomprensibili di Lose Yourself di Eminem e i videogiocatori si trovano nel bel mezzo dell’ennesima console war tra la prima generazione Xbox, il GameCube Nintendo e PlayStation 2… inutile ricordarvi chi risulterà stra-vincitore a fine corsa. Nel frattempo Ubisoft è una fucina di idee, ancora ben lontana dalle gabbie seriali di Assassin’s Creed e Far Cry. È l’anno di Rayman 3 e della consacrazione multipiattaforma di Sam Fisher. In questo frizzante panorama si affacciò Beyond Good and Evil, primo capitolo di quella che Michel Ancel aveva pensato fin dall’inizio come trilogia.
Anche qui è fondamentalmente inutile dirvi come sta andando a finire. Il titolo fu un flop commerciale nonostante l’ottimo trattamento riservatogli dalla critica. Nel corso degli anni però ci fu un discreto passaparola, che fece lentamente crescere l’interesse nei confronti di questo particolare action-adventure, al punto da fargli guadagnare una versione remastered HD che sbarcò su Xbox Liver Arcade e PlayStation Store nel 2011. Da allora è passato altro tempo, Beyond Good and Evil 2 sembra sempre più un vaporware e per placare temporaneamente la fame del pubblico che ormai lo chiede a gran voce, Ubisoft ha deciso di ritirare fuori la prima avventura di Jade e Pey’j. Vale ancora la pena giocarla o rigiocarla?
B-52 O SEX ON THE BEACH?
Chi ha superato i 40 non può non riconoscere nel titolo di questo paragrafo due dei cocktail più in voga nelle estati degli anni ’90 e primi 2000. Proprio come i suddetti, Beyond Good and Evil era un esperimento riuscito di cocktail nostalgico, che miscelava in sé vari generi con raro equilibrio, dando vita ad un risultato gustoso e sorprendente. La sua anima era ed è ancora quella di un action-adventure classico, con combattimenti in tempo reale ben lontani dagli ormai canonici standard “soulsiani”.
A sorprendere di più è la trama, che dimostra quanto gli sceneggiatori Ubisoft dell’epoca sapessero il fatto loro. Cè più Star Wars in BG&E che negli ultimi film della saga
A sorprendere di più è la trama, potenziata da alcuni elementi narrativi inediti che forniscono vaghi indizi sull’atteso sequel/prequel, ancora oggi in grado di dimostrare quanto gli sceneggiatori Ubisoft dell’epoca sapessero il fatto loro. Futuro distopico, ribelli che tramano nell’ombra per opporsi ad un regime oppressivo e sempre più violento… c’è più Star Wars in Beyond Good and Evil che negli ultimi film della saga inventata da George Lucas. Anche il cast regge ancora bene e può tranquillamente essere paragonato, senza sfigurare, a quello di un’altro celebre titolo uscito nello stesso periodo: Ratchet & Clank. Al centro della scena abbiamo Jade, coraggiosa giornalista investigativa che non sfigurerebbe nel confronto con Lara Croft, e la spalla comica Pey’j, il miglior maiale meccanico/inventore che possiate trovare da questa parte della galassia. Intorno a loro ruota un turbinio di personaggi “secondari” che tuttavia non si limitano al ruolo di cartonato ma aggiungono ulteriore spessore alla storia.
RITORNO A HYLLIS IN BEYOND GOOD AND EVIL
Chi vi scrive è stato uno dei pochi che nel 2003 diede cieca fiducia a Beyond Good and Evil e venne ripagato da un’avventura leggera ma divertente dal primo all’ultimo minuto. Venti anni dopo il gioco mostra i segni del tempo nonostante il lavoro di ripulitura ci abbia consegnato un prodotto esteticamente ancora più nitido della già citata remastered HD. Il polygon-count ovviamente non è cambiato quindi non vi aspettate strutture e modelli particolarmente sofisticati, ma nell’insieme il tutto regge ancora abbastanza bene. Completamente rivitalizzata invece la colonna sonora, che è registrata quasi totalmente da zero con l’ausilio di un’orchestra supervisionata dal compositore originale Christophe Héral.
La difficoltà rimane piuttosto bassa e sono sufficienti una decina di ore per arrivare all’epilogo, forse una o due in più se volete trovare tutte le perle e completare gare e missioni secondarie. In questa 20th Anniversary Edition troviamo un’eccellente sezione Museo con sfizioso materiale inedito e una modalità Speedrun per chi ha voglia di mettersi a correre contro l’orologio senza l’ausilio di salvataggi e una lista di 20 Obiettivi inediti non particolarmente ostici per chi vive andando a caccia di Trofei.
Beyond Good and Evil era un titolo eccellente all’epoca della sua uscita, ma venne snobbato dal grande pubblico. Oggi, nonostante le rughe, merita ancora di essere giocato
In Breve: Gioco snobbato al lancio e rivalutato solo successivamente dal grande pubblico, Beyond Good and Evil compie 20 anni e torna sui nostri schermi con gli inevitabili segni del tempo, che tuttavia non hanno rovinato totalmente la freschezza del suo gameplay, una storia ancora valida e un cast tra i migliori mai creati da Ubisoft.
Piattaforma di Prova: PlayStation 5
Com’è, come gira: L’opera di svecchiamento di Ubisoft ci ha consegnato un Beyond Good and Evil più “pulito”, con qualche effetto in più ma con un polygon-count comunque ancorato agli standard di 20 anni fa. Nessuna criticità da segnalare in fase di test, ma sono rimasti alcuni difetti del titolo originale, come occasionali imprecisioni nelle collisioni e una telecamera un po’ troppo rigida e lenta nelle transizioni.