CHICKEN POLICE CI METTE POCO PER SMARCARSI DALLE ISPIRAZIONI E TROVARE UN’ALCHIMIA IN GRADO DI CONFERIRGLI UNA SUA IDENTITÀ FORTE, BASATA SU UNO STILE UNICO
LO STILE O CE L’HAI O NON CE L’HAI
Ci mette davvero poco Chicken Police a rendere palesi ed evidenti tutte le sue ispirazioni, dal cinema noir anni ’40 a giochi più recenti come Grim Fandango, passando per il recente Zootropolis, in un turbine di citazioni, rimandi, strizzate d’occhio e battute metarefenziali che dimostrano quanto i ragazzi di The Wild Gentlemen si siano applicati nello studio dei classici. Per fortuna, però, Chicken Police ci mette altrettanto poco per smarcarsi dalle ispirazioni e trovare una strana alchimia in grado di conferirgli una sua identità forte, basata su uno stile unico. A partire dal look grafico che fonde 2D e 3D: fondali prerenderizzati, ispirati alle ambientazioni e alle inquadrature del cinema classico, ospitano le silhoutte dei personaggi, figure antropomorfe sul cui corpo umano si staglia una testa animale.
Benché animati solo durante i dialoghi, come fossero GIF, ciascun elemento del cast riesce a trasmettere fin da subito la propria personalità, anche attraverso lo straniante iperrealismo della messa in scena. Al di là di un riuscito e interessante mix tra punta&clicca e visual novel graziato da una scrittura sagace e inappuntabile (purtroppo per i non anglofoni, non tradotta in italiano) e da una superba recitazione in inglese, Chicken Police fa dell’indagine vecchio stampo il suo punto centrale.
IL SISTEMA DI INTERROGATORIO DINAMICO CI PORTERà A VALUTARE CASO PER CASO L’APPROCCIO MIGLIORE
Se il tour investigativo di Clawville tra locali fumosi, vicoli malfamati e appartamenti di lusso scorre via senza tanti intoppi, offrendo persino piccole sidequest facoltative che si aprono in location disponibili solo per una breve finestra temporale, il merito è del fascino che il gioco sprigiona attraverso il suo bianco e nero (solcato da tracce di colore, che è un vezzo, ma anche uno spunto narrativo), i suoi dialoghi affilati e i suoi personaggi, in fondo tutti rotti dalla vita.
In Breve: Benché non reinventi certo la ruota, Chicken Police è la dimostrazione di come si possa tirare fuori un gioco interessante e originale anche attingendo da fonti di ispirazione stranote a chiunque. Se l’intreccio e lo stampo dei personaggi sono quelli del noir più classico, lo stile grafico e la scrittura elevano il mix finale ben al di sopra del semplice tributo. È però il ricorso a un cast composto tutto di animali il vero lampo di genio: una scelta che consente non solo di infarcire le conversazioni con un sacco di arguti giochi di parole, ma anche di affrontare temi come il razzismo da un’angolazione ancora non abusata.
Piattaforma di Prova: Xbox One
Com’è, Come Gira: Chicken Police è una gioia a vedersi. Certo, buona parte del gioco sono schermate statiche su cui le silhouette dei personaggi muovono giusto le braccia o il viso, ma l’immagine è così pulita e definita da colpire. Nessun problema tecnico, né su One né su Series X.
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