Warner Bros. Italia e la sua dichiarazione d’amore per il cinema - Speciale

warner bros digital dayLo scorso 9 marzo siamo stati ospiti del Digital Day di Warner Bros. Italia presso gli spazi di Casa Lago, un appartamento in centro storico di Milano ristrutturato ad hoc per essere utilizzato come location dove accogliere eventi privati e presentazioni. Uno spazio curato nei minimi dettagli, che ha fatto da cornice a una tavola rotonda sul tema delle piattaforme digitali per la visione di film e serie TV. A lato delle postazioni in cui era possibile provare i diversi servizi presenti sul mercato come Chili, PlayStation Store, Google Play, Infinity, Rakuten, Premium Play, Sky Primafila e TIMVISION, il vero clou della mattinata è stata la discussione tra Antonio Moro, fondatore di Lega Nerd, e Salvatore Aranzulla, moderati da Nicola Vitiello di Radio Deejay.

Si è parlato della rivoluzione digitale che ha sovvertito le modalità di fruizione dei contenuti, laddove l’utente di oggi è perennemente connesso e può accedere al suo backlog cinematografico ovunque si trovi, quasi rifiutando l’idea di un palinsesto in favore di una libertà che lo inquadra nel suo triplice aspetto di consumatore, consumattore e consumautore. Un cambiamento, questo, che nasce quando la pirateria era l’unica possibilità di confezionarsi una programmazione su misura, che si poteva mettere in pausa o spostare da una stanza all’altra grazie a chiavette USB e laptop.

warner bros digital day

l’utente di oggi è perennemente connesso

Le major, da un lato interpretando la nuova natura volatile della propria utenza, dall’altro imparando a contrastare il fenomeno del download illegale favorendo una distribuzione economica e più accessibile, sta lavorando da anni a modelli di business capaci di allargare in maniera capillare la base di clienti interessati a personalizzare la propria offerta.

Antonio Moro e Salvatore Aranzulla si sono alternati, raccontando il primo dell’alfabetizzazione digitale operata da Netflix e di come la pirateria sia diventata qualcosa di scomodo e antieconomico, il secondo di come si siano evolute le piattaforme di streaming e noleggio, con un inciso sull’utente medio che ancora non sa esattamente come accedere a questi servizi in maniera legale, senza spendere un patrimonio.

«Il cinema non morirà mai, perché morto il cinema muore tutta la macchina» – Barbara Salabè

La vera star della tavola rotonda, però, è stata Barbara Salabè, Presidente di Warner Bros. Entertainment Italia, che se anche non era seduta tra i relatori è intervenuta più volte con degli insight molto gustosi. Difficile restituire l’intensità della sua posizione, perché è stato più un botta e risposta che uno speech continuativo, ma tra le sue affermazioni ha ricordato che cinema, TV e digital series si influenzano a vicenda, tanto nella proposta di contenuti quanto negli aspetti più legati alla produzione tout court. In quest’ottica, le sale cinematografiche devono evolversi in luoghi di aggregazione e spettacolo, in grado di cogliere il cambiamento in atto nelle persone che abitualmente ne usufruiscono. Stuzzicata da Antonio Moro sulla possibilità che tra vent’anni le sale non esisteranno più, la Salabè è stata magistrale, quasi da pelle d’oca, chiudendo con una vera e propria dichiarazione d’amore per il cinema latu sensu, sicuramente sentita a livello personale ma alquanto razionale: la sala regala il sogno; emozioni evocate da un universo di attori che scaldano il cuore, da storie in cui tutti possono rispecchiarsi, da red carpet che celebrano la creatività e la potenza narrativa della pellicola. Elementi, questi, che costruiscono un immaginario fondamentale per alimentare il desiderio degli utenti di accedere alle piattaforme digitali. «Il cinema non morirà mai – ha concluso – perché morto il cinema muore tutta la macchina».

Prima dei saluti, anticipati dal trailer di Ready Player One (che presto potremo vedere in anteprima e di cui non vediamo l’ora di parlarvi), c’è stato un momento di silenzio. Credo sinceramente che tutte le persone in sala, professionisti e amanti del grande schermo, stessero riflettendo sulle parole della Presidente di Warner Bros. Entertainment Italia, forse per trovare qualcosa da aggiungere per continuare quell’interessantissima digressione. Il fatto stesso che nessuno sia corso al buffet quando la presentazione si è conclusa e le luci del proiettore si sono spente la dice lunga su quanto quelle parole abbiano colpito tutti. «Il cinema non morirà mai»… Diamine: speriamo che abbia davvero ragione!

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