Desperados III – Recensione

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Di carne sul fuoco ce n’è davvero tanta in un’opera che tratta con grande considerazione il materiale originale

Questa è l’equivalente della Shadow Mode presente in Blades of the Shogun. In qualsiasi momento basta infatti premere un tasto per mettere immediatamente in pausa il gioco e analizzare con calma la situazione, dopodiché si può impartire il comando di eseguire un ordine (e solo uno) a ogni personaggio. Una volta completate le dovute valutazioni, e aver eventualmente associato un’azione a uno o più membri della squadra, si può scegliere di far eseguire gli ordini immediatamente all’uscita della modalità resa dei conti, oppure di attendere il momento opportuno e far muovere tutti i personaggi all’unisono per eseguire il piano perfetto (si spera).

QUINDICI PASSI VOODOO

E ovviamente i personaggi non potevano che essere caratterizzati magnificamente, ognuno con le proprie capacità distintive, a partire dallo stesso Cooper. Il carismatico protagonista è esperto nell’uso del pugnale, che può usare per sgozzare i nemici in corpo a corpo, oppure per eliminarli dalla media distanza scagliandolo contro i poveri malcapitati. È inoltre in possesso di una scorta infinita di monetine da lanciare per distrarre le guardie, e di due pistole per far fuori altrettanti scagnozzi in maniera tutt’altro che silenziosa. Come già anticipato, ritornano anche Doc McCoy, che qui riveste il ruolo di cecchino e medico del gruppo, e miss Kate O’Hara, abile nel travestimento e nell’arte della seduzione, con la quale può tenere occupati i nemici o farsi seguire per brevi distanze, ma attenzione perché le sue doti hanno effetto solo sugli uomini.

Desperados III Recensione 10

Qualcuno mi spieghi come ci è arrivato lassù!

Di carne sul fuoco ce n’è davvero tanta in un’opera che tratta con grande considerazione il materiale originale

Tra le new entry spiccano Hector, un omaccione armato di ascia, fucile a canne mozze e Bianca, la sua inseparabile trappola per orsi, e infine Isabelle, una giovane donna della Louisiana che sfrutta le sue conoscenze delle arti voodoo per creare scompiglio tra i ranghi nemici. Ecco, con la sua introduzione gli sviluppatori hanno voluto aggiungere un lieve sottofondo di magia ed esoterismo all’interno della sinfonia. Isabelle può infatti sacrificare una porzione della sua salute per prendere momentaneamente il controllo di uno scagnozzo e farlo agire come un alleato: questo può dunque interagire con gli elementi dello scenario o addirittura far fuoco contro un altro nemico senza far scattare l’allarme. Isabelle può anche stabilire un collegamento tra due guardie affinché uccidendone una anche l’altra tiri immediatamente le cuoia. Purtroppo si ha l’impressione che le abilità di Isabelle rompano in qualche modo gli equilibri della partita: l’esperta di magia voodoo risulta in possesso di abilità fin troppo sbilanciate, tant’è vero che gli stessi sviluppatori hanno voluto introdurre degli obiettivi secondari che spingono il giocatore a non sfruttare le capacità di Isabelle nei livelli in cui è presente questo nuovo personaggio.

Desperados III Recensione 09

Le guardie collegate grazie all’abilità di Isabelle sono facilmente individuabili.

Stiamo però parlando di un’unica sbavatura in un gioco altrimenti perfetto, che può contare anche su un grado di rigiocabilità molto elevato. Come appena anticipato, ogni livello della campagna – già di per sé piuttosto longeva – presenta degli obiettivi opzionali che portano all’acquisizione di appositi distintivi, otto per scenario. Raccoglierli tutti in un unico playthrough è quasi impossibile, pertanto Desperados III spinge l’utente ad affrontare più volte gli scenari impiegando approcci alternativi, e magari aumentando anche la difficoltà, quest’ultima scalabile e personalizzabile in ogni minimo particolare dell’esperienza, dai tempi di risposta dei nemici alle munizioni a disposizione dei personaggi, arrivando fino al numero di slot di salvataggio in dote all’utente. Ma non è tutto giacché una volta raggiunto il giro di boa della campagna vengono sbloccate anche le Sfide del Barone, cinque scenari aggiuntivi non collegati alla storia che però introducono qualche twist particolare in altrettanti livelli già esplorati e sviscerati a dovere. Insomma, di carne sul fuoco ce n’è davvero tanta in un’opera che tratta con grande considerazione il materiale originale e si erge con fierezza sulle già ottime fondamenta di Shadow Tactics: Blades of the Shogun, dimostrando – se mai ce ne fosse stato bisogno – tutto il talento di Mimimi Games.

In breve: I ragazzi di Mimimi Games sono riusciti a confezionare un degno erede di Desperados trattando con profondo rispetto il materiale di partenza, e al contempo hanno sfruttato l’esperienza accumulata con Shadow Tactics: Blades of the Shogun per realizzare un tattico in tempo reale davvero profondo e sfaccettato, forte di un level design eccezionale e una cura per i dettagli al limite del maniacale. Tutto questo coadiuvato da una trama appassionante che strizza l’occhio ai western all’italiana. Insomma, John Cooper e compagni sono più in forma che mai e sono tornati sui nostri schermi in grandissimo stile.

Configurazione utilizzata: Ryzen 5 3600X, 16 GB RAM, GeForce RTX 2070 Super, SSD
Com’è, come gira: Desperados III non è un titolo esoso sul fronte delle risorse hardware: impostando il livello di dettaglio al massimo restituisce un’immagine estremamente pulita senza la minima esitazione.

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Pro

  • Il ritorno in grande stile di un classico del passato.
  • Level design eccellente.
  • Molto longevo e rigiocabile.

Contro

  • Isabelle è un po’ “rotta”.
  • Colonna sonora ripetitiva.
9.2

Ottimo

Le leggende narrano che a Potenza ci sia un antro dentro al quale vive una misteriosa creatura chiamata Alteridan. In realtà è solo il nostro Daniele, che alterna stati diurni di brillantezza ad altri notturni dove i suoi amici non hanno ancora capito che non conviene fargli assumere troppo alcol.

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