Devil May Cry 5 Special Edition – Recensione

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DUE NUOVE MODALITà ARRIVANO SU PS5 E XBOX SERIES X | S: SECONDO CAPCOM, IL NUOVO HARDWARE SAREBBE STATO REQUISITO FONDAMENTALE

E se con questi presupposti la modalità “cacciatore di demoni” potrebbe essere poco più di un allenamento per chi sguazza nel genere, ecco arrivare in esclusiva per PlayStation 5 e Xbox Series X le modalità Turbo e Il Mitico Cavaliere Oscuro (mentre Vergil come personaggio giocabile potrà essere acquistato a parte anche su old-gen).

IL DIAVOLO NEL PROCESSORE

A sentire Capcom non sarebbe stato possibile realizzare queste due modalità senza il supporto delle nuove console, oltretutto comunque costrette a rinunciare al Ray Tracing quando saranno attive. E se il Turbo mette “semplicemente” la quinta alla velocità d’azione, aggiungendole quel 20% in più e raggiungendo così il ritmo per me ideale, supportato dagli essenziali 60fps, il livello di difficoltà extra è tutt’altra cosa. Una sfida feroce che moltiplica “n” volte il numero di nemici a schermo e di conseguenza la loro aggressività, quella tipica del branco, ritrovandosi anche nelle fasi iniziali ad affrontare nemici che compaiono normalmente oltre la metà dell’avventura.

devil may cry 5 special edition recensione

Il Mitico Cavaliere Oscuro è esattamente questa roba qui, follia pura!

Un massacro che bagnerà di sangue i nostri combattenti come per rinascere a nuova vita battaglia dopo battaglia, urlando e lottando con un’intensità che non sapevamo neanche di poter raggiungere. Estremo. Un incedere claustrofobico, confuso come una rissa tra hooligan, esaltante come uscire palla in mano da una mischia di rugby, inebriante come un musou che rinnega il button mashing. Certo, probabilmente non avrebbe senso impostare un ipotetico Devil May Cry VI su questa base, perché lo stylish action ha bisogno di respirare, di mettere in scena un’azione sempre chiara e leggibile, ma come diversivo è qualcosa che segretamente abbiamo sempre desiderato vedere e provare, una sfida sproporzionata, soverchiante, realmente da invasione demoniaca che faccia scorrere la potenza nelle vene del giocatore; bersaglio centrato con due pallottole di Ebony & Ivory.

Attivare il Ray Tracing chiede il sacrificio di 30 frame per privilegiare il 4K o un drastico taglio di risoluzione, costretta a regredire in full HD per mantenere i 60

Tutto questo, dicevano, senza godere del Ray Tracing: ma cambia così tanto le carte in tavola attivarlo? Sinceramente no, già di per sé vederlo splendere in 4K e 60 fotogrammi al secondo basta e avanza per un titolo tecnicamente solido ma non certo rinomato per avere chissà che mole di panorami mozzafiato. Certo, illuminazione, ombre e alcuni riflessi migliorano discretamente (mai lasciando senza parole però, anzi), ma chiedere il sacrificio di 30 frame per privilegiare il 4K o un drastico taglio di risoluzione, costretta a regredire in full HD per mantenerli, non vale minimamente la candela. Un’implementazione acerba.

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Anche col Ray Tracing disattivato, in 4K è tutto un trionfo di scintille, energia, potenza e gusti discutibili nell’abbigliamento.

Siamo dalle parti del “bene che ci sia”, ma il risultato non fa certo strappare i capelli dall’impatto visivo, permettendo in ogni caso, qualsiasi delle tre opzioni si scelga, di godere di un mondo maledetto e non particolarmente beato a livello artistico, che colpisce soprattutto all’interno del putrescente e immenso albero Qlipoth, con quelle texture squamose, cangianti, che in base all’angolo con cui le si guarda sembrano brillare di rosso/viola/blu, dando vita ad una palette cromatica, quella sì, iconica e perfetta anche a livello di narrativa emergente, raccontando un conflitto eterno e fratricida con un gusto e una ricerca per il colore d’altri tempi. Ultimo dettaglio simpatico, il trigger adattivo del DualSense (in questo caso L2) è sfruttato per trasmettere la resistenza della manopola del gas montata sulla Red Queen di Nero, gesto tamarrissimo e fondamentale per caricare l’indicatore Exceed e far impennare la potenza dei colpi del nostro enfant terrible. Il resto è puro Devil May Cry, da giocare e rigocare in cerca della maestria, del limite, pur nell’arroganza di rinnegare a tutti i costi il sontuoso DmC di Ninja Theory (uno dei combat system più sexy e appaganti mai sperimentati) per leccare le ferite dei fan delusi. Ma questo è il mercato, baby.

In Breve: Vergil, modalità Turbo, Il Mitico Cavaliere Oscuro e Ray Tracing: Devil May Cry 5 piomba su next-gen con una Special Edition definitva per chi si fosse perso l’originale e golosa per chi volesse rigiocarlo al suo meglio. Il fratello di Dante è furia ed eleganza, un combat system versatile, letale, divertentissimo, ancora di più se accelerato in modalità Turbo a 1.2x, mentre il nuovo livello di difficoltà cambia totalmente le carte in tavola, o i demoni in arena, moltiplicandone a dismisura numero e aggressività, col risultato di un ottimo e brutale twist sul gameplay. Quello che invece convince meno è proprio il rinnovato comparto tecnico che beneficia di un Ray Tracing acerbo, che in fin dei conti aggiunge poco all’impatto visivo generale e chiede sacrifici troppo drastici per funzionare, che siano tagli alla risoluzione o al frame rate. DMC V: Special Edition rimane quindi un gioco spettacolare nell’anima impreziosito da ottime aggiunte, l’ideale per celebrare uno degli action più importanti della vecchia/attuale generazione che non sfigura nella line-up di lancio di PS5 e Xbox Series X. Let’s rock!

Piattaforma di Prova: PlayStation 5
Com’è, Come Gira: Volete il Ray Tracing dalla nuova generazione? Benissimo, ma forse Devil May Cry 5 Special Edition non è il miglior esempio, con un impatto non certo sbalorditivo sul colpo d’occhio e troppi sacrifici per attivarlo. In compenso giocato semplicemente in 4K a 60fps è una vera BOMBA!

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Pro

  • Uno dei migliori (se non il migliore) stylish action sul mercato / Vergil è gameplay totale / Turbo e Il Mitico Cavaliere Oscuro sono ottime modalità aggiuntive.

Contro

  • Ray Tracing acerbo che richiede troppi sacrifici per essere attivato / Le versione old-gen riceveranno solo Vergil come DLC / Artisticamente ha pochi scorci davvero memorabili.
9.2

Ottimo

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