Penso di aver scritto almeno 30K di caratteri su Dead Space nei dossier di TGM, alcuni motivati e senz’altro veritieri in termini di ispirazione (Alien, naturalmente, ma anche Event Horizon di Paul W. S. Anderson), altri assolutamente speculativi e mossi solo dal sano ribollimento interno di un appassionato di sci-fi, al di là delle strette volontà narrative degli sviluppatori. E molti, chiaramente, avranno capito perché ne parlo oggi: l’eccellente e seminale gioco di Visceral è ancora disponibile all’interno di Offre la Ditta di Origin , e se c’è un giorno per approfittare del programma di EA, per i ritardatari che possono portarsi a casa un vero capolavoro moderno, beh, quello è proprio oggi. Cliccate, scaricate, installate e dirigetevi sulla USG Ishimura, dove vi aspetta una delle migliori avventure (survival horror, ma anche in generale) fantascientifiche che un creativo dei videogiochi abbia mai partorito.
L’eccellente e seminale gioco di Visceral è ancora disponibile all’interno di “Offre la ditta” di Origin
Appare tutt’ora appropriato, invece, trovare punti di contatto tra Dead Space e il più grande e immortale capolavoro dello scrittore polacco Stanislaw Lem, un po’ per il ruolo cruciale che la gigantesca e silente massa del pianeta Aegis VII ha avuto nella genesi del parassita, un po’ perché, naturalmente, il potere di estrapolare ricordi ed emozioni dalla psiche dell’equipaggio e creare delle “copie” per i propri scopi fa parte delle caratteristiche del Marchio, per quanto ben meno sperimentale e benigno rispetto al corpo celeste (invero un evolutissimo essere vivente. di dimensioni planetarie) conosciuto con il nome di Solaris.
Appare tutt’ora appropriato trovare punti di contatto tra Dead Space e il più grande capolavoro dello scrittore polacco Stanislaw Lem, Solaris
Piccolo dettaglio: non a caso, parlando degli sviluppatori adopero il nome che il team ha ancora oggi, nonostante sia orfano di Michael Condrey e Glen Schofield (oggi CEO di Sledgehammer Games, nella filiera di Call of Duty), ovvero delle personalità che vengono sovente accreditate come creatori principali di Dead Space. Il che potrebbe essere anche formalmente scorretto, ma dopo aver conosciuto le pur rispettabili impostazioni caratteriali dei due sviluppatori, tendo a ritenere il gioco del 2008 più come un’opera corale, dove tutti, dal soggettista agli sceneggiatori, fino agli ultimi dei concept artist e level/game designer, hanno avuto un ruolo nel pazzesco risultato di Dead Space.
Oggi potete vivere Dead Space come meglio vi aggrada anche sotto il profilo strettamente tecnico, in forma “liscia” o con i più aggiornati twist tecnologici del 2018
Tuttavia, nel 2008, quando già lavoravo da un paio d’anni per TGM, non potei esimermi dall’immaginare di guidare l’impressionabile gattone bergamasco all’interno dei complessi condotti della stazione spaziale in quel di Aegis, vedendolo decapitare e morire nei più atroci dei modi. Alla fine l’ho portato a risolvere il mistero, però, grossomodo alla “vittoria” (concetto complicato, per il finale del gioco), quasi come buon auspicio del fatto che, da lì a poco, Claudio sarebbe diventato il mio caporedattore. Voi potete immaginare Isaac come volete, io ormai ho il mio.