Noi di TGM di Battle Royale ne abbiamo visti tanti. Da quelli famosi a quelli falliti, dai cartoonosi ai seriosi, da quelli fatti male a quelli fatti peggio (tanto peggio che a mala pena ne ricordiamo il nome). Ma l’ultimo arrivato mi ha sorpreso così tanto da avermi quasi “offeso”. Pubblicato dalla tanto controversa Electronic Arts e spin-off di una serie amatissima (di cui i fan tra l’altro attendono con ansia il successivo capitolo), Apex Legends è l’ennesimo gioco che arriva tardi in un genere ormai saturo. Eppure, dopo averlo scaricato, io e i miei amici ci siamo trovati a giocare e rigiocare, sbellicandoci per ore dalle risate. Com’è possibile?
UNO DEI TANTI
L’ultima fatica di Respawn Entertainment è arrivata di punto in bianco, senza la minima avvisaglia, senza alpha, beta o gamma, senza demo o fuffa… e gratis! Per giunta (quasi) tutto funziona alla perfezione. In parole povere, potrebbe essere il titolo “meno EA” di quest’anno. Sebbene sia pur sempre afflitto dalla piaga delle loot box, queste non sono davvero indispensabili per godere appieno dell’esperienza di gioco. Così come in League of Legends tutto quello che si può comprare con denaro è puramente estetico, a parte due personaggi, sui quali è possibile comunque mettere le grinfie racimolando con un po’ di sano grind i punti in-game. Sulla carta si tratta comunque di un battle royale abbastanza standard, che differisce dagli altri giusto per quel pizzico di “Overwatch” dato dalla presenza delle leggende dalle abilità uniche e variegate, che scendono letteralmente in campo a darsi battaglia in gruppi da tre. Quindi cosa ha di tanto speciale? La risposta è tanto semplice da esser banale e anche un po’ triste: Apex Legends è ben fatto.
Respawn si è presa la briga di rimediare a tutte quelle piccole e noiose criticità che affliggono altri titoli simili

Electronic Arts si potrebbe ora ritrovare con una vera e propria bomba tra le mani
SUCCESSO INASPETTATO
Il fatto che a due giorni dal lancio Apex Legends abbia picchi di oltre 600 mila utenti connessi contemporaneamente, dunque, non deve stupire. Dopo averne quasi snobbato il lancio, mettendo sul piatto davvero poco in quanto a marketing e pubblicità, che parrebbe quasi un segno di scarsa fiducia nei confronti dei ragazzi di Respawn Entertainment, Electronic Arts si potrebbe ora ritrovare con una vera e propria bomba tra le mani, in grado di spopolare anche al di fuori del genere battle royale. A meno di un mese dal lancio del loro titolo di punta – Anthem – Apex Legends potrebbe riuscire inaspettatamente a rubare una grande quantità di giocatori nonostante l’opposta natura, specie considerando la rabbia nata da tutti i problemi delle varie demo. Che questa possa diventare una lezione per il colosso nordamericano? Chi l’avrebbe mai detto che la ricetta per il successo nel mondo videoludico fosse semplicemente “fare un buon gioco”?