Visual Novel: le grandi (video)letture estive

ANCHE IL SUCCESSO DI PERSONA 5, CHE PRESENTA UNA COMPONENTE TESTUALE A DIR POCO MASSICCIA, è TESTIMONIANZA DEL FATTO CHE MOLTI GIOCATORI VOGLIANO ABBASSARE I RITMI E NON RINUNCIARE ALLA LETTURA

Siamo passati dal leit motiv “troppo testo e poco gioco, dove andremo a finire signora mia?” a “quando finisce questa sezione che voglio riprendere il filo del racconto?”. Una tendenza che ha spinto Nintendo, giusto un paio di mesi fa, a riesumare addirittura la serie Famicom Detective Club di Sakamoto, ferma ormai da decenni in archivio. Un remake esteticamente splendido, con tavole bellissime e un gameplay vintage ma di gran fascino, che spero vivamente sia il primo passo verso un capitolo inedito.

visual novel

A suo tempo, su NES, Sakamoto voleva creare il suo personale Profondo Rosso e Famicom Detective Club forse non sarà così straordinario, ma è un esempio di grande scrittura.

E come spesso succede l’indipendente non perde tempo per buttarsi nella mischia e dire la sua, come The Wild Gentleman, software house ungherese fondata da gente che ha lavorato su The Witcher III, Crysis, Warhammer, Call of Duty, Ryse: Son of Rome e che al primo progetto ha tirato fuori il meraviglioso Chicken Police, una notte d’amore rovente tra “La Fattoria degli Animali” di Orwell e “Il Grande Sonno” di Chandler, con L.A. Noire che arriva e si infila nel letto pure lui. Presentato da dio e scritto ancora meglio. Ma la visual novel è anche un modo perfetto per raccontare piccole storie, brevi ma centrate e appuntite come una freccia verso il cuore. If Found… di Dreamfell (edito da Annapurna) è un racconto di formazione, accettazione e coming out confezionato con una stile estetico unico, abbandonando poi la semplice pressione di un tasto, asettica, per far scorrere il testo in favore di un movimento “scarabocchiato” sulla tavola che cambia significato in base al contesto.

Un noir in una città in tumulto, razzista, classista, con la scelta di popolarla di animali antropomorfi semplicemente perfetta, tra jazz e colpi di pistola.

Colorare con tonalità acquerello delicatissime per sottolineare la bellezza di un’ambientazione, oppure cancellare una pagina di diario da cui il protagonista non si sente più rappresentato, rabbiosamente, rendendo la lettura fluida ed estremamente “visuale”, graficamente significativa.

GOROGOA è UN OTTIMO ESEMPIO DI SPERIMENTAZIONE: ELIMINA INFATTI TOTALMENTE LE PAROLE

Esattamente come Gorogoa di Jason Roberts (sempre scuderia Annapurna), che fa una cosa ancora più estrema e coraggiosa, decidendo di parlare esclusivamente per immagini eliminando totalmente le parole, diventando così universale, comprensibile a chiunque, dando in mano al giocatore il ritmo della narrazione attraverso semplici ma sfiziosissimi enigmi prospettici, un po’ come faceva in modo più ironico Framed di Loveshack, divertentissima spy story “a pannelli” elogiata a suo tempo da Hideo Kojima, che ne parlò come il suo personale gioco dell’anno (2014), nientemeno!

Semplice e delicato, schietto, forse anche un po’ stereotipato ma prezioso, If Found… è uno degli esempi recenti della direzione che può prendere la visual novel nel prossimo futuro.

E se fino a qualche anno fa era una nicchia estremamente chiusa e poco approfondita, oggi la visual novel ci sta portando (o almeno me lo auguro!) verso un nuovo modo di leggere, complementare e diverso, sperimentale, diventando quasi un sotto-medium che si svincola dalle classificazioni, anarchico e assolutamente capace di plasmare la narrativa come gli pare e piace, fondendo elementi interattivi, sonori e grafici al preziosissimo dono della buona scrittura. E sinceramente, sotto l’ombrellone, cosa c’è di meglio? Oltre a una birra ghiacciata intendo.

Torna alla prima pagina…

Articolo precedente
resident evil infinite darkness recensione

Resident Evil: Infinite Darkness - Recensione

Articolo successivo
encased anteprima

Encased – Anteprima

Condividi con gli amici










Inviare

Password dimenticata