Questa è una recensione di quelle facili facili, complice il fatto che tutte le migliorie apportate alla versione attuale di Everspace, la stessa che è finalmente approdata anche su PS4, cambiano poco il giudizio e ancor meno il senso e la struttura del gioco. Alcune variazioni sono arrivate sulla build di base, ad esempio un diverso e più definito finale, altre sono connesse all’espansione Encounters inserita nel pacchetto per la console Sony, capaci di rendere l’esperienza molto più densa di eventi e incontri nel cosmo. Per me si è quasi trattato di una malattia recidiva, quasi da maledire nel rispetto di altri titoli da giocare, perché una volta ripresa in mano la navicella ho fatto una fatica del diavolo a staccarmene, anche solo per scrivere queste righe.
ASSUEFAZIONE SPAZIALE
Per chi si fosse perso la recensione su PC, che comunque invito a visionare per una descrizione più dettagliata del gameplay, ricordo che il titolo di Rockfish è un notevolissimo ibrido che contempla vari generi, in particolare roguelite, vanilla ARPG (o, se volete, hack’n’slash à la Diablo) e space-combat-sim dal gusto arcade.
Alcune variazioni sono arrivate dalla build di base, la stessa che è stata aggiornata su PC, altre sono connesse all’espansione Encounters inserita direttamente nel pacchetto PS4
Come accennato, le variazioni più rilevanti riguardano Encounters così come gli interventi arrivati a suo tempo sulla build di Steam: in quest’ultimo caso rientra un epilogo più definito ed efficace, ricamato con una serie di illustrazioni dinamiche, che comunque conferma le qualità di un impianto narrativo molto interessante nell’idea di base (i vari cloni di un pilota si succedono nelle run, per motivi tutti da scoprire) ma sviluppato con elementi non del tutto a fuoco; tra i difetti relativi posso confermare anche l’intelligenza artificiale dei nemici, che beneficia del numero di colleghi pronti all’assalto ma non della perizia d’attacco dei singoli avversari, colpevoli di esporsi fatalmente nelle fasi di avvicinamento.
L’adattamento è da considerarsi ben riuscito, nonostante la prestanza visiva risulti un filo minore rispetto all’edizione PC
Direi che non c’è molto altro da dire, se non rimarcare agli occhi degli utenti PS4 il copioso divertimento offerto dalla struttura stessa di Everspace, mai frustrante in virtù dell’azione serrata, della densità di miglioramenti per la nave e degli incontri che arricchiscono l’impianto narrativo e funzionale di ogni run. Va da sé che i punti in più per il voto valgono anche per la somma di gioco base ed espansione su PC, dal momento che il prezzo sull’ammiraglia di Sony corrisponde quasi esattamente alle due componenti messe insieme nel negozio di Steam (il preordine su PS4, però, beneficia del 20% di sconto). In entrambi i casi rimane molto gradito lo strumento interno per la cattura delle immagini, così ben pensato e semplice da usare che viene da maledire il marchio che resta impresso in basso a destra. Toglietelo, diavoletti che non siete altro.
Everspace si conferma un gran bel gioco anche su Playstation 4, a maggior ragione per l’aggiunta nel pacchetto del DLC Encounters, capace di rendere il mix di roguelite e space-combat-sim ancora più vario e assuefacente. L’epilogo rimane un po’ deludente nonostante le migliorie, e così anche le intelligenze artificiali non esattamente eccelse, comunque non lesive della sfida alla media e massima opzione di difficoltà (a maggior ragione nella modalità hardcore, che fa a meno della gran parte dei vantaggi fra una run e l’altra). Ciò detto, l’ibrido di Rockfish mantiene tutte le sue qualità in termini di concezione del gameplay, spettacolo grafico e puro divertimento. Una partita e poi basta, si dice in questi casi, non riuscendo quasi mai a mantenere il proposito.