Evil Genius 2: World Domination – Recensione

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La scelta iniziale va a influenzare anche lo svolgimento della campagna

Il ritmo di gioco appare mal calibrato, nella misura in cui sono presenti numerosi momenti morti durante i quali non si fa altro che attendere il completamento di un progetto di ricerca, oppure la fine di un piano malvagio portato avanti dagli sgherri in chissà quale remoto angolo del mondo. Si tratta di un difetto che si palesa in misura maggiore nella seconda parte della campagna, quando ormai il covo è pienamente operativo e c’è ben poco da costruire nell’attesa che gli altri incarichi arrivino a compimento. Basti pensare che da un certo punto in poi ho iniziato a cliccare sempre più spesso sul pulsante che raddoppia la velocità del gioco, e anche così facendo il ritmo mi è sembrato fin troppo lento.

IL MONDO NON BASTA

Non vorrei però che venissi frainteso. Evil Genius 2 è pur sempre un ottimo gestionale, nonostante questi scivoloni. Parte del suo fascino lo si deve sicuramente al carisma che trasuda da ogni pixel, ma anche sul fronte prettamente ludico la qualità non manca. Di certo la discreta varietà di situazioni e approcci aiuta molto, soprattutto perché ognuno dei quattro geni disponibili si rivolge a uno stile di gioco differente. Si parte con Red Ivan, ex dittatore ed ex scagnozzo nel primo Evil Genius, specializzato in tutto ciò che concerne la forza bruta; e che dire di Emma, esperta di spionaggio e pertanto abile nel campo dei sotterfugi; abbiamo anche la scienziata Zalika, che preferisce approcciare i problemi in maniera razionale; chiude il cerchio Maximillian, unico genio di ritorno dal gioco originale, per chi preferisce uno stile di gioco più bilanciato.

Evil Genius 2 recensione 01

Il casinò può essere sfruttato per ingannare e confondere gli investigatori che arrivano sull’isola.

Naturalmente la scelta iniziale va a influenzare anche lo svolgimento della campagna, giacché ognuno di essi ha una sua linea di missioni da soddisfare e un dispositivo apocalittico univoco da costruire prima di raggiungere lo status di unico leader mondiale. Tutto questo, unito anche alla scelta iniziale dell’isola sulla quale stabilire il covo, va a modificare radicalmente la partita. Per esempio, la mia prima campagna è stata portata a termine con Maximillian scegliendo l’isola di Crown Gold, che ha una superficie iniziale molto vasta in cui erigere le diverse strutture, ma presenta due ingressi, uno dei quali poco difendibile in caso di assalto dall’esterno. Di contro, nella seconda partita con Red Ivan ho deciso di optare per la remota Caine Key, molto più piccola ma con un solo ingresso di gran lunga più facile da difendere. Insomma, tutto questo per dire che difficilmente una campagna risulterà uguale alla precedente.

Evil Genius 2 recensione 02

Mettere una pianta carnivora a difesa del covo è un’ottima idea. Occhio a non farle mangiare quei poveretti degli operai!

Resta però un po’ di amaro in bocca perché Evil Genius 2: World Domination avrebbe potuto ambire a vette ben più alte, invece Rebellion pare essersi accontentata di un sequel che da una parte modernizza la formula ludica del diretto predecessore, mentre dall’altra perde qualche pezzo per strada e commette qualche clamoroso scivolone. Sia come sia, ho comunque provato davvero molto piacere durante le circa quaranta ore che ho trascorso in compagnia del gioco, e sono sicuro che ne spenderò almeno altrettante per provare altri approcci durante le prossime campagne.

In breve: Evil Genius 2: World Domination è un sequel ben fatto, anche se resta sotto diversi aspetti inferiore al diretto predecessore. La formula di gioco è stata rimodernata, ma nel frattempo alcune caratteristiche che hanno reso celebre il primo capitolo targato Elixir Studios si sono perse per strada. Un peccato perché altrimenti avremmo avuto tra le mani un vero e proprio capolavoro, invece diverse mancanze e sbavature lo rendono “soltanto” un buon videogioco gestionale. Il secondo Evil Genius sa in ogni caso divertire e intrattenere per molte decine di ore, grazie all’enorme mole di contenuti.

Piattaforma di Prova: Ryzen 5 3600X, 16 GB RAM, GeForce RTX 2070 Super, SSD
Com’è, Come Gira: Ho giocato con tutti i dettagli impostati al massimo a una risoluzione di 2560×1440 senza riscontrare particolari problemi, salvo un paio di crash. Per fortuna la funzione di autosave ha evitato grossi danni.

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Pro

  • Un gestionale ricco di contenuti e di qualità. / C’è tanto sarcasmo. / La colonna sonora è incredibile.

Contro

  • Che fine hanno fatto le torture? / Il ritmo appare mal calibrato. / Si poteva osare un po’ di più.
8

Più che buono

Le leggende narrano che a Potenza ci sia un antro dentro al quale vive una misteriosa creatura chiamata Alteridan. In realtà è solo il nostro Daniele, che alterna stati diurni di brillantezza ad altri notturni dove i suoi amici non hanno ancora capito che non conviene fargli assumere troppo alcol.

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