Chi non ha mai sognato di conquistare il mondo, anche solo per un istante? Evil Genius 2: World Domination permette di rendere (di nuovo) questo sogno reale. Più o meno.
Sviluppatore / Publisher: Rebellion / Rebellion Prezzo: € 39,99 Localizzazione: Testi
Multiplayer: Assente PEGI: 16+ Disponibile su: PC (Steam)
Ricordo che una quindicina di anni fa, dopo il ritorno a casa da una mattinata trascorsa a scuola ero solito sedermi immediatamente davanti al PC per giocare a Evil Genius. Addirittura una volta mi finsi malato per giocare tutto il giorno: ero ormai alle battute finali della mia prima campagna e volevo ovviamente riuscire a completarla quanto prima. D’altronde tra una lezione di matematica e una di italiano non sarei comunque riuscito a pensare ad altro. Il professore avrebbe parlato della Divina Commedia, ma la mia mente sarebbe stata impegnata a pensare in quale girone dell’inferno avrei fatto capitare il super-agente di turno che avrebbe osato infiltrarsi nel mio covo segreto.
Rimasi in fissa per molti mesi, giocando spesso nei panni del buffo Maximillian, tanto che per un bel po’ di settimane il bislacco gestionale di Elixir Studios riuscì quasi a monopolizzare il mio tempo libero. Immaginate la mia felicità alla notizia di un paio di anni fa che Rebellion avrebbe sviluppato un sequel di quel gioco che avevo tanto amato. E così, dopo aver concluso da un pezzo il mio percorso scolastico, Evil Genius 2: World Domination ha fatto capolino sul mio PC, risvegliando in me quella malsana sensazione di voler vedere il mondo bruciare. O meglio, forse sarebbe più opportuno placcarlo interamente d’oro.
MISSIONE GOLDFINGER
Inutile dire che mi è scesa una lacrimuccia non appena ho avviato il gioco per la prima volta. Ascoltare di nuovo l’iconico tema musicale che ha accompagnato parte della mia adolescenza, ora riadattato e orchestrato, ha colpito dritto al cuore. Il ritorno di James Hannigan alla composizione della colonna sonora è difatti una dichiarazione di intenti molto importante da parte di Rebellion: la compagnia britannica che ha raccolto l’eredità di Elixir Studios ha voluto mantenere immutato lo spirito dell’opera originale, quello stesso spirito che l’ha resa un classico tra gli appassionati di gestionali elevandola allo status di videogioco di culto.
Ciò si riflette non soltanto sull’ottimo accompagnamento musicale, sempre ispirato agli spy movie di fine anni Sessanta e primi Settanta, ma anche sullo stile artistico e sulla presentazione estetica generale. Naturalmente siamo al cospetto di un videogioco che presenta tutte le caratteristiche grafiche che ci si aspetterebbe da un titolo uscito nel 2021, ma la prima impressione è proprio quella di avere tra le mani quello stesso gioco pubblicato nell’ormai lontano 2004, opportunamente traslato ai giorni nostri e riadattato agli standard odierni.
Il ritorno di James Hannigan alla composizione della colonna sonora è una dichiarazione di intenti molto importante
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