A chi appartengono davvero i videogiochi? – L'Opinione

È una questione vecchia almeno quanto Adventure, eppure dal 1979 ad oggi nei videogiochi le cose sono rimaste pressoché immutate: alla fine vincono sempre le aziende. A meno che non ti chiami Hideo Kojima.

videogiochi

Io ‘na cosa sola vojo sapè…

Il prossimo RPG ridefinisci-genere da ZA/UM, lo studio dietro Disco Elysium.” Così si presentava l’altro giorno Project C4, che è in effetti in sviluppo da ZA/UM, che è in effetti lo studio dietro Disco Elysium. Quello che il teaser trailer – o più correttamente chi si sta occupando del marketing – ha taciuto è che se parlassimo di biologia invece che di videogiochi questa ZA/UM è un’esuvia.

ZA/UM è ancora ZA/UM senza chi ha scritto e disegnato Disco Elysium?

ZA/UM è solo un involucro che chi ha davvero sviluppato Disco Elysium ha dovuto lasciare indietro per una serie di vicende che ancora oggi non sono chiarissime. Da una parte le accuse di Robert Kurvitz (founder dello studio lead designer del gioco) e di Aleksander Rostov (art director) che puntano il dito contro alcuni azionisti rei di aver acquisito la maggioranza di ZA/UM in modo fraudolento. Dall’altra parte lo studio che li taccia di assenteismo e di atteggiamenti tossici sul posto di lavoro. Nel mezzo un’altra ZA/UM: non lo studio di sviluppo, ma l’associazione culturale omonima, smantellata nell’ottobre del 2022. Citando direttamente dalla pagina Medium di Martin Luiga, membro fondatore e segretario dell’associazione:

“Io, Martin Luiga, uno dei membri fondatori e Segretario dell’associazione culturale ZA/UM, nonché la persona che ha messo assieme la maggior parte del core team, con la presente sciolgo l’associazione culturale ZA/UM, da non confondersi con l’azienda ZA/UM, dove  sottolineo che Kurtvitz, Hindere [Helen Hindpere, lead writer di Disco Elysium, n.d.r.] e Rostov non lavorano più già dalla fine dello scorso anno e il loro allontanamento dall’azienda è stato involontario. Il che sembrerebbe una brutta notizia per i fan amorevoli che stanno aspettando il sequel di Disco [Elysium].”

Disco Elysium ZA UM

Disco Elysium, secondo una stima, contiene un milione di linee di dialogo. Metà di queste sono state scritte proprio da Kurtvitz. Parlando di scrittura Hindpere, come detto, ricopriva una posizione lead all’interno del team di Disco Elysium. E anche un altro degli aspetti caratterizzanti del gioco, il suo particolare stile grafico, nasce dalle matite di uno degli esiliati, Rostov. Riavvolgendo il nastro all’inizio di questo articolo quindi sì, tecnicamente Project C4 è il prossimo gioco dello studio Dietro Disco Elysium.

Ma chi ha davvero fatto Disco Elysium non c’è più.

Qualche mese fa Luiga, di nuovo lui, annunciava il lancio della campagna Kickstarter di Hopetown (in partenza il 17 marzo), che viene definito nei materiali pubblicati “un cRPG psico-geografico sviluppato da alcune persone del team di Disco Elysium“. Una formula almeno più intellettualmente onesta, anche se non viene chiarito quali o quante siano queste “alcune” persone – sono abbastanza sicuro che all’annuncio della campagna il copy parlasse di 6 “ex Disco Elysium”, ma il paragrafo è stato rimosso oppure sto iniziando a pagare il prezzo di una vita al limite.

“Da alcune delle persone che hanno fatto Disco Elysium” è già più in linea con chi ha ringraziato Marx alzando un GOTY.

Luiga, in ogni caso, su Kickstarter si presenta oltre che come membro fondatore della ZA/UM associazione culturale come scrittore di sette personaggi di Disco Elysium – non un numero esorbitante, che comunque non dice nulla sull’importanza di questi personaggi. L’altro nome che compare sulla pagina è quello di Piotr Sobolewski, che in quelle poche righe dice di aver supervisionato il team di 15 persone che “ha salvato” Disco Elysium. Googlando il nome di Sobolewski è facile trovare pezzi su altre testate del videoludo che mettono in dubbio l’affermazione. Sobolewski, ad ogni modo, non sembra essere una figura interna a Longdue (il team di Hopetown), ma piuttosto ricoprire come per Disco Elysium un ruolo di supporto esterno tramite la sua società The Knights of Unity. E in effetti l’unica dichiarazione legata a Hopetown che si può mettere in dubbio è la sua – che sorpresa, proprio quella del CEO di un’azienda che vende servizi.

Ah, in tutto questo qualche giorno fa ZA/UM ha annunciato un “nuovo” Disco Elysium. Si tratta di un port per Android del titolo originale, pensato per essere giocato non solo tramite touchscreen, ma tenendo il dispositivo in verticale andando a cambiare completamente l’aspect ratio del gioco. E sarebbe anche un esperimento interessante, se non fosse per il dettaglio che gli autori originali di Disco Elysium hanno fatto la fine di Hideo Kojima in Konami. A questo proposito…

Metal Gear Solid Master Collection Vol 2

Quest’anno sono 10 anni da che Snake è orfano. Ti senti vecchio, vero?

Kojima non fa più parte di Konami dal 2015. E in questi dieci anni il brand Metal Gear è andato avanti senza di lui provando prima la strada del riciclo degli asset prima che fosse mainstream con Metal Gear Survive e poi quella lastricata da remastered (anche piuttosto sorprendenti) e remake, con l’imminente Metal Gear Solid Delta. Kojima in questi dieci anni non ha rinnegato il suo passato, anzi.

Hideo Kojima come Genny Savastano: c ripigliamm tutt chell ch’è o nuost

Death Stranding citava più o meno direttamente Metal Gear in più momenti (l’idea della bomba nell’inventario è presa di peso da Metal Gear Solid). E anche il trailer di annuncio della Director’s Cut di Death Stranding riprendeva tantissimi elementi del primo capitolo 3D, dall’iconica scatola fino a Shadow Moses. L’anno scorso durante uno State of Play ha dichiarato l’intenzione di sviluppare un nuovo action espionage game, alludendo chiaramente allo storico sottotitolo della serie. Non ultimo, qualche settimana fa Kojima ha approfittato dell’ultimo trailer di Death Stranding 2 per mostrare al mondo il suo Solid Snake apocrifo, mettendo sulla fronte di Luca Marinelli una bandana che non potrebbe essere dichiarazione più chiara nemmeno in 8K. In passato Kojima aveva parlato di quanto Marinelli sarebbe stato perfetto nei panni di Snake in un live action: il naturale passo successivo è andare figurativamente a riprendersi la sua Proprietà Intellettuale, omaggiandone l’immaginario sul filo del diritto d’autore.

Kojima può permettersi tutto questo perché è Kojima. Ha una visibilità che nessun altro creativo all’interno dell’industria può vantare, una rete di contatti sterminata – una collaborazione stretta con PlayStation, ma anche l’amicizia di Geoff Keighley, che è stato lesto a premiare Disco Elysium ai TGA 2019 ma non ha mai parlato della situazione di ZA/UM poi. Kojima può permettersi di avere Norman Reedus come protagonista del suo videogioco, ed è in grado di monopolizzare l’attenzione di tutti e tutto quello che gravita attorno ai videogiochi, detrattori inclusi.

videogiochiHideo Kojima insomma è una delle poche persone di quest’industria che può affermare di possedere i suoi videogiochi. Anche a dispetto di quello che dicono gli atti di registrazione di un marchio.

Chi ha lavorato a Disco Elysium questo privilegio non ce l’ha.

Basta una bandana in un trailer per riportare figurativamente Snake a casa. E non potrà mai averlo finché continueremo a leggere il nome sulla copertina invece dei titoli di coda.

Articolo precedente

Clair Obscur: Expedition 33 – Anteprima Hands-on

Articolo successivo

Metal Gear Solid V Ground Zeroes: tra Deja Vu e Jamais Vu

Condividi con gli amici










Inviare

Password dimenticata