È una questione vecchia almeno quanto Adventure, eppure dal 1979 ad oggi nei videogiochi le cose sono rimaste pressoché immutate: alla fine vincono sempre le aziende. A meno che non ti chiami Hideo Kojima.
“Il prossimo RPG ridefinisci-genere da ZA/UM, lo studio dietro Disco Elysium.” Così si presentava l’altro giorno Project C4, che è in effetti in sviluppo da ZA/UM, che è in effetti lo studio dietro Disco Elysium. Quello che il teaser trailer – o più correttamente chi si sta occupando del marketing – ha taciuto è che se parlassimo di biologia invece che di videogiochi questa ZA/UM è un’esuvia.
ZA/UM è ancora ZA/UM senza chi ha scritto e disegnato Disco Elysium?
“Io, Martin Luiga, uno dei membri fondatori e Segretario dell’associazione culturale ZA/UM, nonché la persona che ha messo assieme la maggior parte del core team, con la presente sciolgo l’associazione culturale ZA/UM, da non confondersi con l’azienda ZA/UM, dove sottolineo che Kurtvitz, Hindere [Helen Hindpere, lead writer di Disco Elysium, n.d.r.] e Rostov non lavorano più già dalla fine dello scorso anno e il loro allontanamento dall’azienda è stato involontario. Il che sembrerebbe una brutta notizia per i fan amorevoli che stanno aspettando il sequel di Disco [Elysium].”
Disco Elysium, secondo una stima, contiene un milione di linee di dialogo. Metà di queste sono state scritte proprio da Kurtvitz. Parlando di scrittura Hindpere, come detto, ricopriva una posizione lead all’interno del team di Disco Elysium. E anche un altro degli aspetti caratterizzanti del gioco, il suo particolare stile grafico, nasce dalle matite di uno degli esiliati, Rostov. Riavvolgendo il nastro all’inizio di questo articolo quindi sì, tecnicamente Project C4 è il prossimo gioco dello studio Dietro Disco Elysium.
Ma chi ha davvero fatto Disco Elysium non c’è più.
Qualche mese fa Luiga, di nuovo lui, annunciava il lancio della campagna Kickstarter di Hopetown (in partenza il 17 marzo), che viene definito nei materiali pubblicati “un cRPG psico-geografico sviluppato da alcune persone del team di Disco Elysium“. Una formula almeno più intellettualmente onesta, anche se non viene chiarito quali o quante siano queste “alcune” persone – sono abbastanza sicuro che all’annuncio della campagna il copy parlasse di 6 “ex Disco Elysium”, ma il paragrafo è stato rimosso oppure sto iniziando a pagare il prezzo di una vita al limite.
“Da alcune delle persone che hanno fatto Disco Elysium” è già più in linea con chi ha ringraziato Marx alzando un GOTY.
Ah, in tutto questo qualche giorno fa ZA/UM ha annunciato un “nuovo” Disco Elysium. Si tratta di un port per Android del titolo originale, pensato per essere giocato non solo tramite touchscreen, ma tenendo il dispositivo in verticale andando a cambiare completamente l’aspect ratio del gioco. E sarebbe anche un esperimento interessante, se non fosse per il dettaglio che gli autori originali di Disco Elysium hanno fatto la fine di Hideo Kojima in Konami. A questo proposito…
Kojima non fa più parte di Konami dal 2015. E in questi dieci anni il brand Metal Gear è andato avanti senza di lui provando prima la strada del riciclo degli asset prima che fosse mainstream con Metal Gear Survive e poi quella lastricata da remastered (anche piuttosto sorprendenti) e remake, con l’imminente Metal Gear Solid Delta. Kojima in questi dieci anni non ha rinnegato il suo passato, anzi.
Hideo Kojima come Genny Savastano: c ripigliamm tutt chell ch’è o nuost
Kojima può permettersi tutto questo perché è Kojima. Ha una visibilità che nessun altro creativo all’interno dell’industria può vantare, una rete di contatti sterminata – una collaborazione stretta con PlayStation, ma anche l’amicizia di Geoff Keighley, che è stato lesto a premiare Disco Elysium ai TGA 2019 ma non ha mai parlato della situazione di ZA/UM poi. Kojima può permettersi di avere Norman Reedus come protagonista del suo videogioco, ed è in grado di monopolizzare l’attenzione di tutti e tutto quello che gravita attorno ai videogiochi, detrattori inclusi.
Hideo Kojima insomma è una delle poche persone di quest’industria che può affermare di possedere i suoi videogiochi. Anche a dispetto di quello che dicono gli atti di registrazione di un marchio.
Chi ha lavorato a Disco Elysium questo privilegio non ce l’ha.