Fairy Tail – Recensione

PC PS4 Switch Xbox One

Come tutte le fiabe, anche questa non va presa troppo seriamente…

Sviluppatore / Publisher: Gust / Koei Tecmo Prezzo: 70,98€ Localizzazione: Assente Multiplayer: Assente PEGI: 12 Disponibile Su: PC (Steam), PlayStation 4, Xbox One

La gilda Fairy Tail è la più famosa nel regno di Fiore, composta da rissosi maghi mercenari dai poteri inimmaginabili. Considerati gli ipercinetici scontri presenti nel manga ideato da Hiro Mashima, avrei scommesso che Koei Tecmo sarebbe andata sul sicuro per questo adattamento, realizzando il classico Musou da vendere come il pane in Giappone.

E invece no, questo Fairy Tail è opera di Gust, una software house che si è fatta un nome presso gli appassionati dei giochi di ruolo di stampo nipponico con la proficua serie Atelier, e le imprese in cui Natsu e compagni si troveranno invischiati saranno da vivere un turno alla volta.

ESATTAMENTE, DOVE CI TROVIAMO?

Un’altra cosa che mi ha stupito è la trama del gioco, ambientata dopo gli eventi dell’isola Tenrou. Si tratta di un arco narrativo molto importante, e il giocatore viene letteralmente scaraventato nell’azione in medias res, durante la resa dei conti tra la gilda al gran completo (o quasi) e il possente Hades: al termine dello scontro il drago Acnologia si risveglia e si prepara a spazzare via il gruppo che, in un tentativo disperato, unisce le forze dei singoli maghi per creare un potentissimo incantesimo protettivo prima che il mondo venga avvolto in un’accecante luce bianca.

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La potenza delle magie è perfettamente ricreata. Esistono anche attacchi corpo a corpo, ma è quasi impossibile restare a secco di mana.

Il risultato è un balzo temporale lungo sette anni, quando i protagonisti sopravvissuti fanno ritorno nella città di Magnolia solo per trovarsi di fronte una realtà drasticamente cambiata: la fama di Fairy Tail è caduta a picco, e la vecchia, lussuosa sede è sotto sequestro in seguito ad anni di affitti e debiti non pagati.

Dopo un balzo temporale di sette anni, la fama di Fairy Tail è caduta a picco, e tocca dunque ripartire da zero

Si riparte dunque da zero, in un gioco di ruolo che strutturalmente abbraccia la ripetitiva formula tanto cara ai giochi per cellulare che costituiscono un business assolutamente non trascurabile nella terra dei samurai: si sceglie una missione dall’apposita bacheca, si raggiunge istantaneamente il dungeon di turno e ci si da da fare, nuclearizzando mostri per portare a termine l’incarico accettato. Poi si torna alla base, si intascano le ricompense e via, alla volta del nuovo incarico con l’obiettivo di riportare il nome di Fairy Tail ai fasti di un tempo.

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L’esplorazione dei centri abitati è poco convincente, complici anche i cali di fluidità.

Un primo, eventuale problema nasce dalla scelta di una simile ambientazione: far partire la vicenda al termine di un arco narrativo tanto tumultuoso è una buona scusa per far ricominciare i maghi dall’inizio, giustificando la strada in salita con il riposo forzato avvenuto durante gli anni di inattività, ma questa scelta rischia di rendere il gioco inizialmente indigesto per chi non conosce il materiale originale. Come se non bastasse, la narrazione salta o semplifica eccessivamente alcuni eventi importanti, partendo quasi subito con la saga dei Grand Magic Games.

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Attivare il risveglio dopo un sano pestaggio interrompe gli attacchi nemici e attiva temporaneamente bonus come lo stato di Dragon Slayer.

Con sedici personaggi giocabili e un nutrito gruppo di comprimari legati al passato della serie, cercare di seguire la trama diventa un’impresa confusionaria sulle prime, anche perché sono passati lustri dall’ultimo gioco basato su Fairy Tail, escludendo le avventure su cellulare o browser.

Continua nella prossima pagina…

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Pro

  • Un gran numero di personaggi giocabili permette di creare il party definitivo per gli amanti di Fairy Tail.
  • Sonoro efficace e doppiaggio strepitoso.

Contro

  • Tecnicamente poco convincente.
  • Meccaniche semplici e alla lunga poco interessanti.
  • Non un buon punto di partenza per chi non conosce Fairy Tail.
  • Generalmente privo di difficoltà.
6.5

Sufficiente

Il retrogamer della redazione, capace di balzare da un Game & Watch a un Neo Geo in un batter di ciglio, come se fosse una cosa del tutto normale. Questo non significa che non ami trastullarsi anche con giochi più moderni, ma è innegabile come le sue mani pacioccose vibrino più gaudenti toccando una croce digitale che una levetta analogica.

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