Sono uno di quegli appassionati che accolgono l’arrivo dell’annuale capitolo di Football Manager con immenso gaudio e gioia infinita. Al netto delle solite uscite di FIFA o PES, non ho mai nascosto ai lettori una particolare devozione per il manageriale calcistico di Sports Interactive, anche nelle declinazioni precedenti uscite nelle diverse decadi.
Anche quest’anno la missione che Football Manager 2020 si prefigge è quella di essere l’esperienza di calcio manageriale definitiva, riconoscimento che viene quasi automaticamente attribuito a ogni uscita della serie, anche perché allo stato attuale non esiste un vero e proprio concorrente sulla scena. Tolta qualche simpatica a arguta declinazione in campo mobile, nessun titolo è riuscito a stare dietro alle continue ottimizzazioni di Football Manager, che lo rendono l’unico e vero gioco di questo genere che possa offrire un sano e intelligente divertimento.
CALCIO D’INIZIO
Football Manager si trova in una curva di esistenza ben particolare; la stessa natura da gioco con appuntamento annuale lo costringe a presentarsi, edizione dopo edizione, sul nastro di partenza con le giuste novità.
Ogni capitolo deve comunicare quel quid in più per convincere i giocatori a farsi comprare tutti gli anni
NUOVA GESTIONE, NUOVE REGOLE
Il titolo di Sports Interactive negli ultimi anni sta vivendo un serio problema di spazio; ad ogni nuova incarnazione, le novità cominciano ad accalcarsi nel già testato menù di gioco, dove richiamare ogni tipo di settore su cui adoperare modifiche: rosa, squadre di riserva e giovanili, staff tecnico, rapporti con la stampa e con la società, allenamenti, centro finanziario e lista di osservatori. L’incredibile mole di contenuti inizia a saturarsi nello stessa e obsoleta lista di opzioni, che urla da almeno un paio di edizioni di venire ricostruita in un’ottica più smart. Andare alla ricerca di particolari voci è diventato sempre più complicato, con alcune azioni facilmente accessibili e a portata di mano premendo il tasto destro del mouse e richiamando il menù a tendina, comprendente i comandi rapidi assegnati al nome del giocatore, del team o della competizione. Se, invece, volessimo cercare un aspetto specifico, dovremmo navigare tanto, decisamente troppo, prima di scoprirne l’ubicazione.
Le novità cominciano ad accalcarsi nel già menù di gioco, ormai bisognoso di una revisione in ottica più smart
Da apprezzare la nuova visione societaria, che costituisce un nuovo e intrigante livello di sfida: iniziare la partita e scegliere la squadra da allenare è facile, mentre è difficile mantenere il posto, specialmente se le promesse fatte pubblicamente alla stampa non verranno mantenute e l’andamento della squadra nel campionato di competenza sarà al di sotto delle aspettative. Tutte queste meccaniche ci sono sempre state, ma da quest’anno, al momento del nostro inizio partita, stipuleremo subito una sorta di contratto di fiducia con la società, motivo per cui dovremo stare molto attenti a ciò che promettiamo, stavolta nero su bianco. Meno funzionali, invece, le nuove interazioni e sistema di deleghe con lo staff, già presenti e rivisitate; con l’aumentare delle opzioni selezionabili, però, aumenta anche il relativo caos nel decidere cosa delegare a chi, con una pletora di compiti che saranno da smistare tra noi e i nostri collaboratori. A questo si aggiunge una rifinitura quasi nulla delle sessioni di gioco visibili in campo, che si attiveranno alternandosi alla semplice cronaca nelle azioni chiave. Alla soglia del 2020, piccoli omini stilizzati non sono più ammissibili: in assenza di aggiornamenti, tanto vale omettere questo aspetto e rendere più frizzante la stessa cronaca.
IL PIACERE DELLA SCOPERTA
Alla fine, che siate giocatori di vecchia data o neofiti che vogliono approfondire la parentesi del calcio manageriale, il titolo restituisce la stessa soddisfazione con cui mi sono affezionato alla saga ben più di dieci anni fa.
Come al solito, Football Manager 2020 va affrontato taccuino alla mano e birra ghiacciata nell’altra
Football Manager 2020 è l’ennesimo titolo Sports Interactive confezionato fin nei minimi dettagli, capace di regalare un’esperienza manageriale calcistica quasi perfetta, ottimizzata sotto tutti gli aspetti, che saprà fare felici tutti i fan. La struttura ludo-estetica, tuttavia, comincia a farsi arrugginita; in questa curva di forte mutamento, comunque già intrapresa, il titolo dovrà saper cambiare muta e prepararsi ad un aggiornamento massiccio per i prossimi anni.