Anche quest’anno è giunto il momento di giocare per strada. Anche quest’anno è giunto il momento di spacchettare. Anche quest’anno è giunto il momento di gestire una società calcistica. Insomma, anche quest’anno è giunto il momento di giocare a FIFA.
Sviluppatore / Publisher: EA Sports / Electronic Arts Prezzo: 59,99€ Localizzazione: Completa Multiplayer: Offline e online PEGI: 3 Disponibile Su: PC (Steam, Origin), PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series X/S, Google Stadia Data di lancio: 1 ottobre
Guardo lo schermo davanti a me, con il word processor bianco e ancora privo di caratteri, e inizio a pensare a come introdurre FIFA 22, titolo che ormai da qualche giorno ha monopolizzato la mia PlayStation 5. Potrei dedicare qualche riga al recente passato, ricordando i successi della nazionale italiana e le novità del calcio nostrano. Oppure potrei linkare una dopo l’altra tutte le anteprime (ben cinque!) che hanno accompagnato l’avvicinamento all’uscita del gioco.
Potrei azzardare qualche fantasiosa metafora, o potrei lanciarmi in poetiche descrizioni di calciatori lanciati a rete. Oppure, semplicemente, potrei scrivere due parole. Due parole che racchiudono il protagonista di FIFA 22: Hypermotion Technology. Due parole, per una novità che deve essere analizzata con estrema attenzione…
FIFA È CAMBIATO (ABBASTANZA)
Iniziamo dalle basi. Cosa è l’Hypermotion Technology? È, in estrema sintesi, il nuovo cuore pulsante di FIFA, la nuova tecnologia che racchiude al suo interno tutto quello serve per creare un incontro di calcio virtuale, a partire dalle animazioni fino all’intelligenza artificiale, passando per la fisica del pallone e per la gestione di tiri, assist e dribbling. Un pacchetto, utilizzato esclusivamente per le versioni PS5, Xbox Series X/S e Stadia che al suo debutto mostra già un notevole potenziale che, presumibilmente, sarà però espresso appieno nelle prossime edizioni. Il fatto che qualcosa sia cambiato si avverte sin dal fischio iniziale, quando il pallone comincia a rotolare in campo. Se infatti, un rapido esame del modelli dei calciatori non evidenzia differenze clamorose rispetto alla passata edizione, ciò che cambia è la qualità (e la quantità) delle animazioni, frutto di un nuovo sistema di motion capture e di un algoritmo di machine learning denominato ML – Flow che adatta in tempo reale i movimenti dei calciatori alle situazioni di gioco in maniera da mantenere sempre coerenza nello sviluppo dell’azione ed eliminare le movenze poco naturali a cui siamo stati abituati ormai da anni.
Se, scottati da quanto accaduto in tempi passati, avete accolto con scetticismo e scarsa convinzione i comunicati stampa che annunciavano trionfalmente la presenza di migliaia di nuove animazioni, vi assicuro che dovrete ricredervi. È infatti sufficiente guardare con un pizzico di attenzione una partita per accorgersi di tanti piccoli (e grandi) cambiamenti, ancora più evidenti soffermandosi sui replay.
SE AVETE ACCOLTO CON SCETTICISMO I COMUNICATI STAMPA CHE ANNUNCIAVANO MIGLIAIA DI NUOVE ANIMAZIONI, VI ASSICURO CHE DOVETE RICREDERVI
È invece più di difficile lettura, e sicuramente sarà fonte di notevoli discussioni, tutto il comparto ludico. L’impressione dopo aver macinato un buon numero di partite è che abbiamo tra le mani un FIFA con un buon potenziale, che però deve ancora trovare il giusto equilibrio tra ogni sua componente. Rispetto a FIFA 21, l’incedere del gioco ha subito un rallentamento (non clamoroso, ma comunque evidente) ed il focus è stato spostato maggiormente sulla costruzione della manovra. Aumentano i fraseggi e le triangolazioni, i cambi da una fascia all’altra sono più efficaci e anche i cross tornano a fare capolino dopo essere stati per anni relegati in un angolo buio e umido. Perdono invece di importanze le skill, ancora presenti ma non più protagoniste assolute.
Rispetto a FIFA 21, l’incedere del gioco ha subito un rallentamento
Una maggiore difficoltà che è, in maniera piuttosto diretta, figlia del potenziamento dell’intelligenza artificiale. Per metterla sul ridere, si potrebbe dire che i giocatori controllati dalla CPU hanno frequentato un corso intensivo di tattica, aumentando la propria consapevolezza di quanto accade intorno a loro e la capacità di reazione alle singole situazioni. Il risultato è organico e realistico, non senza però qualche piccolo inghippo. Se, da un lato, è gratificante vedere una squadra con le linee di centrocampo e di difesa ben posizionate che si muovono in maniera coerente, dall’altro c’è il rischio che il peso della CPU in particolari frangenti di gioco diventi troppo marcato e prenda quasi il sopravvento sull’abilità di chi tiene in mano il pad.
A proposito di interventi automatici, sono (grazie al cielo) diminuiti gli autoblock dei difensori. Non spariti, però rispetto alla passata stagione la situazione appare essere più sotto controllo e sopportabile. Il capitolo portieri è uno dei più spinosi, dato che ci troviamo di fronte ad alcuni problemi piuttosto evidenti. Eccellenti (anche troppo) nel ribattere conclusioni da pochi passi, piuttosto abili nelle uscite alte, convincenti nei tiri dall’interno dell’area, perdono clamorosamente di sicurezza quando si trovano a fronteggiare conclusioni dalla distanza.
ANCORA SPINOSO IL CAPITOLO PORTIERI: FORSE TROPPO FORTI A BREVE DISTANZA, DEBOLI CONTRO I TIRI DAL LIMITE
COSA FARÒ DA GRANDE?
Da grande farò il calciatore! Quanti di noi da bambini hanno detto questa frase, la hanno pensata, la hanno sognata. Tanti. Quanti ci sono riusciti nella realtà? Pochi, probabilmente pochissimi. Quanti possono invece riuscirci in maniera virtuale? Tutti. Grazie all’ormai classico poker messo in campo da EA Sports (Ultimate Team, Pro Clubs, Career Mode, Volta) chiunque può trovare una sfida adatta alle proprie esigenze e muoversi agilmente tra campetti da strada, impianti leggendari, gestione societarie, partite da vivere in compagnia e gli immancabili pacchetti di figurine.
LA PROPOSTA CONTENUTISTICA SEGUE NEL SOLCO DELLA TRADIZIONE
Immutato nella formula base, Ultimate Team presenta invece diverse novità per quanto riguarda le competizioni online. Le Division Rivals sono state riprogettate, così come la Weekend League. Quest’ultima abbandona il format classico a trenta partite per dividersi in due fasi, una prima di qualificazione (denominata Playoff) composta da nove incontri e una seconda (Finals) da venti. Un doppio impegno che però, considerando il numero di incontri e la loro suddivisione (i Playoff possono essere affrontati in qualunque momento della settimana), dovrebbe snellire la competizione e renderla più appetibile anche a chi dispone di poco tempo. Infine, come da tradizione, c’è un corollario di modalità “secondarie” che completano il pacchetto.
UN PECCATO LO SCARSO UTILIZZO DI ALCUNE LICENZE UFFICIALI
In Breve: FIFA 22 si presenta al calcio d’inizio della stagione con una edizione rinnovata, con la tanto sbandierata Hypermotion Technology a svolgere il ruolo della protagonista. A livello tecnico brillano soprattutto le (numerose) nuove animazioni, mentre la struttura di gioco si distacca in parte da quanto visto in passato, proponendo partite leggermente più lente e con una minore incidenza delle skill. Una scelta interessante, che nel complesso funziona abbastanza bene pur con qualche problema di calibrazione (su tutti i portieri) che speriamo sia risolto al più presto tramite patch. Ampia promozione per quanto riguarda i contenuti proposti, con una gamma di modalità in grado di soddisfare sia chi cerca un’esperienza “usa & getta” che chi è alla ricerca di una sfida che possa protrarsi per mesi… o addirittura fino all’uscita di FIFA 23.
Com’è, Come Gira: FIFA 22 è stato recensito in versione PlayStation 5. Non ho riscontrato clamorosi problemi di natura tecnica, a parte un paio di disconnessioni nel corso di partite di Squad Battles. Tutte le annotazioni e i commenti scritti nell’articolo sono da intendersi per le edizioni PS5, Xbox Series X/S e Google Stadia. Le altre (PC, PS4, Xbox One, Nintendo Switch) presentano alcune differenze. Nulla cambia per quanto riguarda le modalità disponibili, mentre a livello strutturale non è stato implementato l’Hypermotion Technology. Una mancanza non da poco, comprensibile su console di vecchia generazione, difficilmente spiegabile (malgrado le dichiarazioni degli sviluppatori) su PC.