If on a Winter Night, Four Travelers (PC - Finito)
Avventura gratuita della durata di un paio d'ore, che però non lascia trasparire il suo essere gratuito se non nella durata.
Molto valida
Voto 8
Visualizzazione Stampabile
If on a Winter Night, Four Travelers (PC - Finito)
Avventura gratuita della durata di un paio d'ore, che però non lascia trasparire il suo essere gratuito se non nella durata.
Molto valida
Voto 8
Finito su ps4 TWD: Season Two (7,5), TWD: A New Frontier ( 8 ), TWD: The Final Season (8,5) e TWD: Michonne (5,5), completando The Walking Dead: The Telltale Definitive Series. I giochi Telltale raramente mi hanno deluso, posso dire che questa collection che mi è piaciuta più della serie tv :asd:
Finito su PC Mafia Definitive Edition. Dopo più di quindici anni da quando ho giocato e finito quel capolavoro senza tempo che è Mafia, giocare a questo remake mi ha fatto quasi emozionare. La solidità e il fascino del gioco originale non sono stati minimamente intaccati dall'egregio lavoro di remaster fatto dai ragazzi di Hangar13. Bello bello, davvero. Solo che, anche se l'ho giocato a difficoltà standard, lo ricordavo decisamente più ostico. Forse hanno limato la difficoltà in un paio di punti particolarmente duri (tipo la gara automobilistica diventata poi celebre, o il livello del porto), ma poco male.. anzi. Chi non è abbastanza vecchio per aver amato il gioco originale, non ha davvero scuse per non farsi un giro su questa remaster. VOTO 8.5
Finito Resident Evil Village su PS5.
Veramente ben fatto, a parte un protagonista poco carismatico ed un doppiaggio soprattutto quello di Ethan in italiano, veramente pessimo e poco ispirato, per il resto gameplay interessante, mappe non enormi (e finalmente basta free roaming) belle da esplorare, con tanti segreti da trovare.
Mi ha tenuto incollato per ben 28 ore circa (l'ho finito a livello eroico), sono morto diverse volte tra
Per il resto avventura godibile, esperienza che a mio avviso merita il nostro -poco- tempo a disposizione.
Voto 9,5.
Inviato dal mio Pixel 3a XL utilizzando Tapatalk
31. Unravel 2 (PS4, finito) - 7
Meglio del primo, ma comunque non ce la fa granchè.
cioè, comparto grafico a mio avviso pazzesco, gameplay effettivamente migliore non solo per le dinamiche dei 2 pupazzetti, ma anche perchè un po' più platform del primo. controlli peggiori ma migliori, nel senso che pare un platform degli anni 90, ma questo lo rende paradossalmente più godibile (anche se la fisica dei salti stona tantissimo col resto).
Trama ancora meno interessante ed emotiva del primo.
avrei voluto prendere un po' più di trofei, ma troppo difficili, troppo punitivi. anche i livelli bonus, che sono pure tanti, sono belli tosti e ad ogni errore si ricomincia daccapo, facendoti perdere la voglia di provarci
18. Death Stranding Director's Cut (PS5, completato) - 8
Poco da aggiungere a quanto già scritto qui e qui. Peccato che non sia stata maggiormente approfondita la digressione dalla sferzata action che per un paio di missioni esclusive lo fa diventare una sorta di piccolo The Division (mi riferisco alla secondaria nella fabbrica abbandonata sotto al campo Muli vicino al Centro Logistico a sud di Lake Knot City), secondo me quel tipo di approccio avrebbe avuto del potenziale per spezzare la monotonia delle consegne. Simpatici i guanti gravitazionali della secondaria di Half Life, durante il gioco mi sarebbero tornati utili in diverse occasioni ma purtroppo li ho scoperti solo nella fase conclusiva. Circuito di corse inutile, anche se i due progetti del roadster (è richiesta la vittoria di grado S in ognuna delle quattro corse) rendono i viaggi in autostrada un'autentica bellezza. Trophy list poco interessante (oltre ad incrementare il livello time consuming rispetto alla versione standard), ma va bene così perchè il platino lascia un'appagante sensazione di pienezza data dalla consapevolezza dell'averlo spolpato in ogni sua parte. Statistiche finali:
I guanti di Half life mi mancano. ho tirato dritto a molte secondarie perchè ho preferito immergermi nella storia. non ho nemmeno mai portato la pizza al tizio che la voleva al capitolo 3. però non mi sento di averlo rushato. ho fatto tutte le cose che mi premeva fare. (tipo girare per ore sui picchi innevati per creare una rete di teleferiche top).
Venendo al mio gioco appena terminato:
ELEX
Gioco dei piranha bytes del 2017 ma che potrebbe tranquillamente sembrare un gioco del 2013. fatto di legno, due sputi e colla vinilica. tanti bug ma anche tanto cuore. GDR in stile PB, in cui per le prime 15 ore non puoi ammazzare neanche un topo perchè il tuo personaggio è un completo inetto. si parla tanto e si fanno scelte e dialoghi per tante ore. missioni fuori dalla città sono pericolosissime. si corre, si scappa e si completano obiettivi prendendo l'oggetto richiesto e scappando senza affrontare i nemici posizionati a guardia. il jetpack è messo apposta per evitare la maggior parte dei pericoli, quando la stamina non basta a fuggire.
Poi, verso le 20 ore si inizia a scollinare e si possono uccidere con fatica molti nemici. ma questi continuano a ucciderci con 1-2 colpi, mentre a noi ne servono tipo 20 per abbatterli. In definitiva non diventi "mai" un dio sceso in terra, ma verso le 30 ore puoi serenamente affrontare tutti i nemici del gioco, con un po' di pazienza e accortezza anche quelli enormi. Però che soddisfazione!
19. Twelve Minutes (XSX, finito) - 6
Gli esperimenti interattivi di Annapurna andrebbero sempre osservati con attenzione e curiosità, anche se - come in questo caso - possono talvolta rivelarsi narrativamente pretenziosi e poco intriganti a livello puramente ludico. Qui c'è un presupposto oscuro (con plot twist tiratissimo per i capelli) da sbrogliare dentro alla scatola cinese del loop temporale. Struttura punta e clicca ridotta all'osso da una location che più minimale non si potrebbe (tre stanze e un ripostiglio) e progressione basata sull'apprendimento in funzione di azioni/dialoghi. Sembra bello ma il vincolo story-driven prende presto il sopravvento sull'illusione di libertà nel modificare gli accadimenti all'interno di uno spazio-tempo molto ristretto, si finisce quindi per procedere verso un canovaccio di ripetizione lineare priva di grande spessore. Quantomeno dura il giusto e non fa rimpiangere il giro completo.
Quanti
Inviato dal mio Pixel 3a XL utilizzando Tapatalk
Twelve Minutes passa da finito a completato.
Quindi
Inviato dal mio Pixel 3a XL utilizzando Tapatalk
20. Donut County (XSX, completato) - 6,5
Il gameplay è davvero poca cosa: controlliamo un buco (?!) con cui dobbiamo letteralmente inghiottire gli elementi dello scenario, da quelli piccoli fino alle strutture più grandi. Semplici enigmi ambientali e una manciata di facili sequenze puzzle a prova di Eric. Succede che si innesca l'effetto "Katamari Damacy" in cui non sai per quale motivo lo stai giocando ma continui a farlo; è piuttosto divertente e l'innocua atmosfera nonsense riserva qualche punta ilare (il dialogo migliore è quello in caso di morte contro il boss finale). Mezzo punto in più per gli obiettivi, finalmente una lista sensata che innesta un briciolo di sfida e porta a compiere azioni altrimenti impensabili (al top la zuppa dello Chef e l'apertura della cassaforte).
21. Unpacking (XSX, completato) - 5,5
Un altro di quelli che sai quando lo inizi ma non quando lo finisci; uno spacchettamento tira l'altro ed è facile mangiarsi in sequenza tutti gli schemi. La cosa inizialmente divertente è stata prendere quell'identità di spazio personale e rapportarla a me stesso, ovvero trovare un come/dove assecondato alle mie preferenze di sistemazione. In seguito emerge una certa rigidità di fondo e allora ho provato a dare significato alla personalità della protagonista, formando le sue abitudini fra quello che è solita usare abitualmente e ciò che invece le interessa meno. Tentativo vano perchè il gioco ha la pretesa di raccontare i personaggi usando l'avvicendarsi di oggetti e ambienti, il meccanismo di apparente libertà si incrina e resta un puerile giochino a incastri privo di spessore. Il leit-motiv è giustamente figlio dei nostri tempi ma si svela praticamente subito (quel pallone..) e mi è sembrato concettualmente molto pigro. Come a dire che la mentalità patriarcale passa anche nel cliché della rappresentazione. Bocciato.
Lo sto giocando anche io. Le fasi iniziali sono molto "addictive", poi però ho l'impressione che il voler avere un approccio "narrativo", che si rivela comunque molto blando, vada un po' a limitare il gameplay, dato che stanze ed oggetti rimangono bene o male gli stessi.
E' più da approcciarsi come passatempo/antistress che come gioco vero e proprio.
Più che altro, mi pare che l'hai giocato su console, non è un po' scomodo?
22. Doom 64 (XSX, completato) - 8,5
Ecco un'uscita che all'epoca mancai per ingenuo pregiudizio nei confronti di Midway, ritenendolo un capitolo spurio di cui si poteva bellamente ignorare l'esistenza. Che errore madornale! E' Doom al quadrato, anzi.. al pentacolo! C'è tutto quello che dei primi due giochi mi fece perdere la testa e molto altro, con un lavoro di svecchiamento che tira a lucido la grafica senza privarla del suo inimitabile fascino old-style. Sfida impegnativa, però che soddisfazione falciare frotte di demoni in un pixelloso bagno di sangue. Menzione di merito anche a musiche ed effetti sonori che contribuiscono a definire un incubo incredibilmente malsano (il pianto ininterrotto dei bambini!). Nota a margine: non ho mai sofferto di motion sickness, fino a Doom 64. Sarà l'età che avanza, sic.
MaxDembo, cortesemente potresti sovrascrivere la mia lista 2021 copincollando questo messaggio (se quoti vedi i tag)? Ho aggiunto i link ai miei commenti e tolto tutto il retrogaming perchè faceva solo confusione, grazie.
Non ho avuto nessun problema; con un tasto si posiziona, con l'altro si interagisce e la gestione di puntamento/collocazione è molto precisa (suppongo contribuiscano la semplicità grafica e la visuale fissa isometrica). Nelle fasi avanzate il sistema a incastri si fa più evidente e costrittivo, non ritengo sbagliato considerarlo un gioco pieno anche se questo va a penalizzare il lato creativo dell'esperienza; un peccato perchè è il suo punto di forza e meritava di essere valorizzato. Comunque l'approccio narrativo secondo me non è poi così blando, non va a impattare direttamente sul gameplay (e se lo fa, come giustamente osservi si limita alla ripetizione dei medesimi oggetti) ma il messaggio di fondo - giusto e lodevole, soprattutto in un ambiente come quello videoludico che solo recentemente si è aperto a determinati contenuti - mi è sembrato parecchio caricato, con la rappresentazione che segue un iter davvero troppo convenzionale. Spoiler della morte da aprire dopo averlo finito:
Unpacking (PC - Finito)
Voto 6,5
Ti do ragione che l'ìter narrativo è tanto convenzionale e stereotipato.
Però c'è da dire l'ho trovato abbastanza veicolato ai dettagli, si percepisce ma non l'ho trovato così preponderante.
D'altra parte ho trovato che questo lasciarlo gestito in questo modo finisca per dare troppo risalto a quelli che sono gli elementi che si ripetono.
Il counter mi da 4h e 22, diciamo che le prime due funzionano alla grande, e sono particolarmente addictive, da li in poi va un po' tutto scemando, serviva qualche trovata a livello narrativo, di gameplay o entrambi, in grado di rivitalizzare un po' il tutto.
Rimane comunque piacevole come passatempo, secondo me la sufficienza se la merita, però ecco, gestendo meglio la seconda metà poteva essere qualcosa di più
23. The Dark Picture: Man of Medan (XSX, finito) - 5
Prendendo spunto da una vicenda mai documentata e ancora oggi oggetto di discussione in bilico tra realtà e fantasia (googlate Ourang Medan per maggiori info), una pachidermica avventura che stenta a prendere il volo e quando finalmente sembra in procinto di decollare... finisce. Rispetto a Until Dawn viene a mancare un setting derivativo ma intrigante, forte di una calzante atmosfera teen-horror, e la formula del bodycount col serial-killer è accantonata in favore di una narrazione scontata e priva di mordente. Ma poi è di una noia mortale; possibile che per 3/4 della durata complessiva ci ritroviamo a camminare nel buio dei fatiscenti corridoi della nave, con qualche telefonatissimo jumpscare a fare da contrappunto emotivo? Graficamente è più che valido e alcuni scorci sarebbero perfino suggestivi se puntualmente non finissero col perdersi in una pozzanghera di personaggi insipidi che si muovono con la grazia di automi caricati a molla. Senso di minaccia non pervenuto, dimensione perturbante da parco giochi balneare, sorvolo infine sul modo approssimativo con cui tirano le fila per arrivare ai titoli di coda. Che delusione, Supermassive ha già perso il suo mojo?
Sull'onda della nostalgia post remake di Mafia, sono andato a ripescarmi Vampire The Masquerade Bloodlines. Che ho sempre voluto finire ma non ho mai avuto modo per vari motivi. L'ho giocato vanilla, anche se forse, col senno di poi, ho fatto male. Ma volevo avere l'esperienza che avrei avuto 15 anni fa. Diciamo che il gioco mantiene intatto tutto il suo fascino nonostante gli anni sul groppone, ma certe meccaniche di gioco sono invecchiate davvero male, soprattutto quelle relative al combat. Ammetto che, preso dalla frustrazione, un paio di volte ho usato cheat per superare dei combattimenti. Sarei curioso di vedere se anche Half Life 2, basato sullo stesso motore, è invecchiato così male. Cmq se fossimo nel 2004, il voto sarebbe un bell'8 pieno, ma giocandolo adesso fa quasi tenerezza. Darei un 7 all'esperienza che ho vissuto, ma solo perchè sono un nostalgico.
Scarlet Nexus (XSX - Finito)
Buon action, che però da l'impressione di non riuscire ad esprimere tutto il suo potenziale
Voto 7,5
24. The Artful Escape (XSX, completato) - 8,5
Un processo di formazione che inizia sotto il segno del coming of age per poi sfociare nella space-opera psichedelica. Graficamente una fantasmagoria di colori con stile da vendere, ogni schermata è un'autentica gioia per gli occhi e credo di avere battuto ogni record nel rapporto fra tempo di gioco e numero di screenshot acquisiti. Sacrifica il gameplay - platform essenziale con semplici sessioni rhythm-game - ma celebra la forma videoludica attraverso le intuizioni visive e lo storytelling. Nella sua semplicità racconta anche una bella storia, ha personaggi ottimamente caratterizzati con punte a dir poco strepitose (Carvaggio ftw!), dialoghi spiritosi e una certa profondità che non sfocia nella moralismo o nella commozione comandata a bacchetta. In breve, uno dei migliori indie che io abbia giocato negli ultimi anni. E poi lo ha fatto Johnny Galvatron dei Galvatrons, cosa gli vuoi dire... Lo trovate nel Game Pass, giocatelo!
25. Sea of Solitude (XSX, completato) - 6,5
Questo sarebbe il perfetto esempio di gioco con tutti i crismi per starmi sul culo: l'allegoria di grana grossa del fardello con i sensi di colpa, il dramma spiegato come se fosse un libro di illustrazioni per bambini, le paturnie e insicurezze tardo-adolescenziali, l'identificazione del rapporto uomo-donna/padre-madre/genitore-figlio vissuto da una prospettiva ombelicale ed egoriferita. Il disagio che si autocompiace del proprio malessere? Non proprio e nonostante sul tema "depressione mode on" resti una di quelle cose viste e straviste in modi ben più audaci e incisivi (basti pensare ad Actual Sunlight, Limbo o Child of Light) devo dire che si è lasciato giocare in tutta la sua scorrevolezza, riservandomi la sorpresa di un finale davvero bellino (credits inclusi). Potenzialmente buona anche l'idea della città simil-Berlino sommersa dall'acqua, peccato che però vada a concretizzarsi nell'anonimato color pastello simile a tanti altri indie.
Concordo. esperienza magnifica. ma dal lato gameplay si gioca da solo. vi dico solo che mio figlio di 9 anni l'ha finito 2 volte ed è il primo gioco che finisce da solo dall'inizio alla fine.
però ha quei colori e quelle musiche che davvero non si può staccare gli occhi dallo schermo.
Fossero riusciti a sviluppare un po' di più il gameplay The Artful Eascape sarebbe stato un capolavoro,
Comunque titolo da giocare sicuramente.
Capisco quello che vuoi dire ma personalmente non considero il gameplay in funzione della sfida o del superamento degli ostacoli. Lo penso come strumento necessario al giocatore per entrare in sintonia col gioco, con lo svolgimento dei suoi contenuti, col suo messaggio. The Artful Escape è un'avventura interattiva e quel "si finisce da solo" ha un peso completamente diverso dal riferirlo a qualsiasi altra tipologia con un'elaborata struttura e un certo livello di difficoltà crescente. Nel caso di TAE deve sussistere una mediazione di controllo in cui l'interazione resta fondamentale (e quindi può esistere solo in forma videoludica) ma senza prevaricare il naturale svolgimento dei contenuti pensati e realizzati da chi il gioco lo ha fatto. Come in tutti i Telltale, nei walking simulator e in tanti altri Annapurna... non vogliono mettere alla prova la tua abilità e tantomeno essere qualcosa di diverso e allora perchè farne un elemento a sfavore, come se avessero dovuto riservare altro in termini di gioco tradizionale? Lo capirei solo se ti fossi mortalmente annoiato nel giocarlo ma in questo caso dovresti riconoscergli dei problemi ben più gravi del gameplay. Tra l'altro in quel gioco anche la musica è gameplay, con le sonorità dei vari livelli costruite in modo tale da accordarsi sincronicamente al riff di chitarra dato dalla pressione del tasto (a patto di entrare nel momento giusto, ma questo già lo sapevate).
Eheh, ho visto che gli hai dato 7.. dici che sono stato troppo severo? Sarà che per più di metà ho vissuto una forte insofferenza nei confronti del nostro avatar (dimenticavo la voce insopportabile, con quel fastidioso accento) e in almeno due occasioni sono stato quasi vicino al dropparlo. Fortunatamente non ho desistito, nella parte conclusiva ci sono alcune cose che secondo me aggiustano parte di quanto le precede. Il finale poi mi è proprio piaciuto, può sembrare un modo banale per concludere il conflitto e la tensione emotiva della vicenda ma - considerando come tocca determinati argomenti - non avrei dato per scontato quel lampo di sensibilità.
a me è piaciuto molto perchè non ho la cultura di Dies, quindi ho apprezzato le allegorie di grana grossa e mi sono sentito una merda quando fa vedere i genitori come mostri quando litigano tra loro visti dagli occhi del bambino.
quelle volte che litigo con mia moglie e capita che ci siano i bambini in giro, penso ci vedano proprio a quel modo. ovviamente si cerca di non farlo... ma quando si mette in testa di dipingere il garage da sola e fa uno schifo totale rovinando i muri e obbligandoti poi a chiamare un professionista per sistemare i suoi danni... non riesci a trattenerti.
Sul discorso difficoltà sono d'accordo, sicuramente non è un titolo che ne ha bisogno.
Però secondo me qualche elemento di gameplay in più avrebbe potuto rafforzare il gioco senza aumentarne la difficoltà.
Ad esempio nelle fasi "platform" invece di far tenere premuto solo un tasto per suonare si potevano sfruttare anche gli altri
Quello ci può stare ma dovrebbe rassicurarti il modo in cui rappresenta le figure genitoriali. Voglio dire che quei due sono veramente pessimi, degli anaffettivi con grossi problemi a relazionarsi fra loro, sopraffatti dalle loro insicurezze. Cioè... lei ha ceduto alla maternità (non voluta) per paura di essere abbandonata dal marito, lui la abbandona comunque perchè si è buttato in una relazione impulsiva e senza futuro. Sei migliore di loro, fidati. :sisi:
Può essere, ma a che pro? Se modifichi il sound o complichi l'azione (inserendo una sequenza ritmica oltre al salto?) rischi di perdere la coerenza col sottofondo musicale e vanificare l'effetto "The Dark Side of the Rainbow". E' una cosa su cui hanno puntato molto e almeno nel mio caso l'ho avvertita in maniera positivamente netta, forse per godere appieno di TAE mi è mancato qualche acido lisergico in corpo ma nell'atto di giocarlo non sarei riuscito a scindere le immagini dall'unione fra la "mia" musica e quella di accompagnamento. Qui Johnny Galvatron lo spiega meglio: https://www.thegamer.com/the-artful-...nny-galvatron/
Però si tratta appunto di tenere premuto un tasto, effettivamente di "tuo" ha poco, la scelta è praticamente soltanto sul quando iniziare e quando smettere.
Avessero dato la possibilità di sfruttare ad esempio anche i dorsali (che sono pure più comodi), senza dare malus, ma soltanto note/freseggi diversi o bonus (cosa che effettivamente succede in altri momenti, quindi non è neanche un di più), magari sfruttando anche un qualche tipo di interazione con lo scenario, secondo me gli avrebbe dato una marcia in più...
Saint Kotar (PC - Finito)
Si torna nei primi anni 2000, più precisamente dalle parti di Black Mirror e, in parte, riesce a ricordarne pregi e difetti.
Trama un po' confusa, ma lore abbastanza curato, gli enigmi veri e propri sono pochi o nulli, però compensati da una non linearità interessante.
Uno di quei titoli che, oggettivamente, arriverebbero giusto alla sufficienza, e invece, forse anche perché mi andava di giocare qualcosa con questo tipo di atmosfera, riescono a farsi giocare con piacere e quadagnarsi qualche punto in più
Voto 7,5
32. Need for speed heat (PS4, finito) - 6
Giocato perchè mi si è rinnovato a tradimento per un mese l'abbonamento promo ad eaplay, altrimenti non me lo sarei cagato di pezza.
L'ultimo nfs che ho giocato prima è stato il most wanted sempre dei criterion e prima ancora undercover (ah già, anche shift, ma quello non è un nfs :D). premetto inoltre che ho adorato burnout paradise, sempre dei criterion, e la sua impostazione simil open world e che non mi era dispiaciuto l'inserimento di una trama all'interno di un gioco di guida con undercover, per cui quando con most wanted mi sono ritrovato praticamente burnout paradise con le auto su licenza ed una grafica migliore, sono stato felicissimo. peccato però che veniva a mancare tutta l'ironia caciarona di paradise, per cui un po' noioso lo trovai.
Tutto questo pippone per dire che questo heat (sempre criterion) ha sempre la stessa impostazione di paradise/most wanted, senza gli inseguimenti delle auto boss da conquistare e senza potersi nascondere dalla pula (ti tocca seminarla e bon), ma con una storia affatto niente male.
Fortunatamente la mappa è stata rifatta quasi da zero, nel senso che alla fin fine le ambientazioni sono un po' le stesse, ma disposte diversamente e grazie a dio le strade sono completamente diverse.
Ci sono sempre gli autovelox, i salti, i cartelloni, le derapate eccetera. C'è la suddivisione giorno/notte (di giorno guadagni soldi per comprare auto e ricambi, di notte guadagni punti reputazione che ti permettono di proseguire un po' in tutto).
Il problema è che nonostante ciò, è tutto molto noioso e ripetitivo..... Il senso di crescita è quasi nullo, la difficoltà infima, e il drifting è come al solito un fastidio (in paradise era divertente).
Non c'è la visuale interna dell'abitacolo, il framerate è cappato a 30, la polizia ti segue e supera anche se vai a 300 all'ora, e di notte ti ritrovi del traffico improbabile (3 ambulanze giganti sulle montagne ad un incrocio????) che ti costringe a ripetere gli eventi.
All'inizio ci si diverte pure, ma poi.... io non ne potevo più e ho tirato dritto per la trama principale prima che mi scadesse nuovamente l'abbonamento mensile giusto per vedere come andava a finire.
scusate la lungaggine, probabilmente sto gioco non meritava tutte queste parole
Finito su PC "Tiny Tina's Assault on Dragon Keep A Wonderlands One-shot Adventure", gentilmente donato da mamma Epic e, a quanto mi è parso di capire, versione standalone di un DLC di Borderlands 2. Magari mi sbaglio, ma poco male. Praticamente è un miniborderlands la cui storia è narrata come se fosse una partita a D&D. Ho completato la main e quasi tutte le secondarie in 7-8 ore, che nel complesso mi hanno divertito. Se vi piace Borderlands riscattatelo su Epic e fateci un giro, ne vale la pena :sisi: VOTO 7
Finito anche Twelve minutes, incuriosito dalle discussioni in questo stesso thread. Come spesso accade, non c'è molto altro da dire rispetto a quanto già espresso da Dies. Il concetto è davvero interessante e la storia anche, ma alla quindicesima volta che ho dovuto rifarmi interi pezzi identici per arrivare al bivio di mio interesse per proseguire, ho iniziato ad irritarmi. Fortuna che dura il giusto (a patto di azzeccare le scelte, altrimenti è una roba eterna). VOTO 6
In questo 2021 per me pessimo dal punto di vista videoludico sono tornato a giocare dopo non so quanti mesi grazie a Dark souls 3 e relativi dlc, su ps5, finiti per l'ennesima volta dopo averli platinati in precedenza e sviscerati in tutte le build e run possibili.
Per questo chiedo di non tenerne conto nel punteggio ma, se possibile, di riportarli nei giocati perché il tracking è la parte che ho più a cuore di questa iniziativa.
E non avendolo giudicato in precedenza gli affibio un bel 9, mentre i dlc oscillano tra il 7 del primo, che si salva solo per la boss fight finale, e il 7.5 del secondo che viene penalizzato dalla boss fight finale.
Un bel viatico per Elden Ring che si porterà via gran parte del mio tempo alla ps5 :asd:
Inviato dal mio SM-G781B utilizzando Tapatalk
mah, oddio, in generale questo tipo di giochi sono fortemente soggettivi. però effettivamente se rileggi quello che hai scritto, forse qualcosina in più della sufficienza ci stava :D .
anche io ad un certo punto ho iniziato a provare "antipatia" per il personaggio principale, ed in un certo senso per i genitori. ma come dici tu, nella vita vera esistono anche le persone "brutte". e se ci pensi, è proprio grazie a questo che certe problematiche insorgono.
ed io credo che bene o male l'autore abbia un po' voluto raccontare questo. forse incidentalmente, perchè credo sia molto autobiografico. e dunque il tutto risulta "sincero".
per fare un esempio, prendi il fidanzato piagnone. in relazione con lei superficiale ed egoriferita (non che lui non lo sia, eh). bhè, una relazione del genere, con tutte le problematiche che possono insorgere, è DECISAMENTE comune nella quotidianità, un po' meno nei videogiochi.
anche il cammino di redenzione non è che sia esattamente "eroico", e dunque non stereotipato.
in tal senso credo abbia fatto un buon lavoro.
riassumendo, il gioco parte abbastanza bene, con tutte le carte in regola per essere l'ennesimo indie intimistico, con scarso gameplay.
poi succede qualcosa che fa sì che diventi una esperienza decisamente diversa dal solito (nonostante certi stilemi classici permangano. vedi "il mostro" con il quale in seguito simpatizziamo)
26. Forza Horizon 5 (XSX, finito*) - 8,5
Gráficamente impresionante con un increíble sensación de velocidad, normalmente no me gustan estos juegos pero FH5 es muy divertido. Muchas actividades pero nada insuperable para escasas como yo, jejeje!
*finito nel senso che ho completato l'Avventura Horizon e ottenuto l'accesso alla Hall of Fame, oltre ad avere fatto quasi tutte le storie e gran parte delle attività secondarie associate alle singole categorie. Finora ci ho passato una ventina di ore ed è più tempo di quanto io ne abbia mai dedicato a un gioco di corse, a parte forse Grand Prix 2 di Geoff Crammond. Tra online e completamenti vari resterà installato ancora a lungo, intanto però tolgo il piede dall'acceleratore per metterlo in background tra un nuovo gioco e l'altro.
Concordo con le tue osservazioni. Non ci sono dubbi sul fatto che Cornelia Geppert abbia voluto raccontare l'imbruttimento dei rapporti umani che legano la famiglia o gli affetti, non fa niente per nasconderlo e anzi lo urla in ogni circostanza in cui si presenta l'occasione per farlo. Questo calcare la mano su caratterizzazioni esasperate (ed esasperanti) è una delle cose che mi hanno fortemente indispettito, posso capirne lo scopo ma avrei apprezzato una maggiore misura nel definire il rapporto antipatetico che si instaura fra giocatore e personaggi. Del resto - come dici - risponde a un'urgenza basata su esperienze personali, talvolta va bene usare l'accetta invece della punta di fioretto.
Finito mafia: definitive edition su ps5, lo ricorderò per i riflessi stupefacenti. :asd:
Per il resto l'originale vince di gran lunga, per quel che ricordo mi piacquero di più i modelli degli npc, paulie in particolare, mancano alcune musiche, belleville su tutte, il doppiaggio seppur di qualità l'ho trovato inferiore, in generale qualcosa nel mood è andato perso.
Resta un buonissimo titolo, da giocare assolutamente, ma se l'originale era un 9 questo "remake" è un 8.
Inviato dal mio SM-G781B utilizzando Tapatalk
La serie Horizon è spettacolare proprio per questo.
Diverte incredibilmente anche gli utenti non appassionati ai giochi racing. Sarà la formula avventurosa, open world, sarà la varietà delle gare o delle attività da fare.
Lo sto giocando anche io, ed era dai tempi di Forza Horizon 1 che non mi divertivo così in un racing game.
Il 4 era stupendo ma non gradivo il senso di marcia (non riuscivo ad adattarmi a guidare a sinistra), poi l'end game era decisamente poco interessante per i miei gusti.
Inviato dal mio Pixel 3a XL utilizzando Tapatalk