Dopo aver iniziato e mollato diversi giochi, mi sono buttato senza particolari aspettative su Spiritfarer, che invece è un piccolo gioiellino.
E' un ibrido platform/gestionale, in cui interpretiamo una ragazza alle prese con il suo nuovo lavoro: traghettatrice dei morti al posto del pensionato Caronte.
Si tratta di esplorare via nave un mondo piuttosto grande, trovando gli spiriti e raccogliendo risorse per costruire le strutture e gli upgrade dell'imbarcazione.
Ogni spirito ha la sua storia e prima di passare definitivamente dall'altra parte, dovremo aiutarlo a risolvere i suoi conflitti e a trovare la pace.
Il tono è abbastanza leggero, con una vena malinconica sempre presente. Le fasi platform non sono particolarmente complicate e anche la gestione della nave è piuttosto semplice. D'altra parte l'obiettivo del gioco non è offrire una sfida impegnativa, ma raccontare tante piccole storie.
Mi è piaciuto molto, anche se bisogna mettere in conto una certa ripetitività. In fondo si fanno quasi sempre le stesse cose e forse sarebbe stato meglio se avessero concentrato l'esperienza facendolo durare un po' di meno delle circa 25 ore che ci vogliono per completarlo portando a termine la maggior parte delle storie. Comunque lo promuovo in pieno.