King's Bounty II – Recensione

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Il setting di King’s Bounty II non riesce mai a scrollarsi di dosso quella sensazione di già visto

Da qui in avanti, la trama si manifesta subito per ciò che è: un insieme di cliché, spesso piuttosto banali, ambientato nell’universo fantasy più generico e derivativo che possiate immaginare. Il setting di King’s Bounty II non riesce mai a scrollarsi di dosso quella sensazione di già visto in decine, se non centinaia di altre opere simili, contribuendo a una certa piattezza dell’esperienza. Non aiuta che, salvo alcuni personaggi principali, tutti i PNG con cui ci troviamo a scambiare qualche battuta abbiano le medesime fattezze, magari cambiando solo il colore o l’acconciatura dei capelli.

AVVENTURE ESAGONALI

Di discreto, invece, vi è tutto l’impianto tattico su cui si basano gli scontri tra i vari eserciti. Per risolvere gran parte delle questioni ci ritroveremo a guidare un manipolo di unità sul campo di battaglia: una scacchiera con caselle esagonali ricavata dalla mappa dell’avventura, al cui interno si muovono e agiscono a turno le truppe alleate e nemiche. Queste vengono influenzate dalle statistiche e dalle abilità dell’eroe, il quale può anche lanciare potenti incantesimi una volta per turno, a patto di averli memorizzati nel suo libro delle magie o di essere in possesso di apposite pergamene monouso.

King's Bounty II recensione 04

Le unità nemiche bloccano la linea di vista alleata per le truppe con attacchi a distanza.

Tuttavia gli scontri tattici a turni non sono esenti da difetti. In alcuni casi, soprattutto nelle fasi finali del gioco, i combattimenti diventano del tutto sbilanciati a sfavore del giocatore. Mi è capitato più volte che unità intere – spesso potenziate al massimo – venissero spazzate via nel primo turno di combattimento, prima ancora che potessi agire, e tutto per il solo volere del caso che ha concesso colpi critici e opportunità di agire più volte alle truppe nemiche. In questi frangenti la strategia va a farsi benedire, e l’unico modo per superare lo scontro è ricaricare l’autosave immediatamente precedente all’inizio della battaglia nella speranza che le divinità del caso siano più clementi.

i combattimenti diventano del tutto sbilanciati a sfavore del giocatore

Un peccato perché quando l’IA combatte ad armi pari riesce a essere anche piuttosto competitiva, tanto che vincere una battaglia in condizioni di equilibrio tra le parti è spesso molto soddisfacente. Eppure, verso la fine, King’s Bounty II diventa semplicemente frustrante nel tentativo di offrire una sfida maggiore, e davvero mal calibrata, al giocatore. Per non parlare del fatto che a volte il gioco pare sia stato sviluppato per far perdere tempo all’utente: il personaggio è incredibilmente lento, persino a cavallo, e i punti per il viaggio rapido sono disseminati senza alcun criterio sulla mappa, spesso posizionati molto lontani dai punti di interesse o dai mercanti che vendono le unità. Considerando che le truppe muoiono spesso, bisogna fare sempre avanti e indietro, perdendo un sacco di tempo in tediose camminate a passo d’uomo da e verso gli insediamenti. In King’s Bounty II bisogna combattere il rischio di noia e frustrazione prima ancora dei cospiratori ai danni della corona.

In breve: King’s Bounty II è probabilmente uno dei videogiochi più generici attualmente sul mercato, a partire da un’ambientazione poco ispirata fino ad arrivare a un gameplay derivativo, nonostante i combattimenti tattici a turni siano spesso soddisfacenti. Purtroppo nelle battute finali dell’avventura si assiste a un improvviso e ingiustificato aumento artificiale della difficoltà che rischia seriamente di rendere frustrante il prosieguo del gioco. Chiudono il cerchio una cattiva ottimizzazione, nonché un vasto assortimento di bug e glitch grafici di vario tipo.

Piattaforma di Prova: Ryzen 5 3600X, 16 GB RAM, GeForce RTX 2070 Super, SSD
Com’è, Come Gira: Il gioco non brilla per le sue prodezze grafiche, ma risulta poco ottimizzato, tanto che ho riscontrato spesso dei cali del frame rate e texture che si caricano in ritardo. In più, il personaggio si è incastrato spesso nello scenario, costringendomi a ripartire dal salvataggio più recente.

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Pro

  • Combattimenti soddisfacenti... / Le scelte morali hanno un impatto sulla storia. / Buona varietà di unità, anche se poco originali.

Contro

  • ...quando il caso non si mette di traverso. / Ambientazione fin troppo generica. / Scarsa ottimizzazione.
7

Buono

Le leggende narrano che a Potenza ci sia un antro dentro al quale vive una misteriosa creatura chiamata Alteridan. In realtà è solo il nostro Daniele, che alterna stati diurni di brillantezza ad altri notturni dove i suoi amici non hanno ancora capito che non conviene fargli assumere troppo alcol.

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