Ha un’istruzione superiore, ha costruito il parco divertimenti più grande della galassia ed è anche diventato un filantropo: cosa diavolo potrebbe andare storto nell’ultimo piano del Dr. Eggman? Scopriamolo giocando a Sonic Colours: Ultimate.
Sviluppatore / Publisher: Blind Squirrel Entertainment / SEGA Prezzo: 39,99€ Localizzazione: Completa Multiplayer: Locale PEGI: 7 Disponibile Su: PC (Epic Games Store), PS4, Xbox One, Nintendo Switch
Prima di tutto modi e tempi, giacché il cosiddetto “ultimo piano” ha oltre due lustri sul groppone. Sonic Colours: Ultimate è infatti il remake del bel gioco per Wii uscito nel 2010, un po’ pochino in occasione di un avvenimento tanto importante come le trenta candeline soffiate quest’anno dal porcospino più celebre del mondo, un evento che noi di The Games Machine abbiamo invece pensato di festeggiare con tutti i crismi. Sissignore, nei prossimi due numeri della rivista più bella del mondo troverete la Time Machine dedicata a Sonic, Yuji Naka e Madonna (no, serio!), quindi non perdetevela.
Chiuso il piccolo carosello pubblicitario, l’età anagrafica di Sonic Colours non dovrebbe rattristarvi particolarmente, visto che questo remake conserva la sua dirompente carica nonostante gli anni, forte di una resa grafica quanto mai attuale, ora esaltata dalla risoluzione a 4K e – sopratutto – dai sessanta fotogrammi al secondo che sanno davvero fare la differenza in un gioco basato sul senso di velocità come questo. Estetica a parte, Sonic Colours resta comunque un episodio riuscitissimo in grado di far dimenticare per almeno per dieci minuti i grotteschi fallimenti passati come il Sonic the Hedgehog del 2006, con quella blasfema relazione cucita su misura per i fan di Lea Thompson e Howard the Duck. Chi c’era non dimenticherà mai.
SPIRITI SUPERSONICI
Comprando questo remake vi portate a casa il miglior Sonic degli ultimi anni? Ahimè no, per quello consiglio ancora una volta di dirottare la grana verso Sonic Mania, tuttavia non sbagliereste comunque a dargli una possibilità: in Sonic Colours convivono brillantemente sezioni classiche a base di piattaforme e corse a velocità davvero supersonica (e qui, a costo di ripetermi, vedrete cosa vi combinano quei 60 fps!) amalgamate con gusto ed efficacia, senza dimenticare una forte componente esplorativa che continua a costituire un tassello fondamentale per la longevità del gioco.
Se attraversare le sette aree e relativi sottolivelli che compongono il gioco risulterà un’impresa alla portata di tutti, andare alla ricerca dei cinque anelli speciali che si nascondono nelle zone più recondite di ogni mappa metterà a dura prova abilità, pazienza e padronanza dei wisp, ovvero i piccoli alieni da salvare che tanto interesse suscitano nella contorta mente di Eggman. Attingendo alla loro forza, il fulmine azzurro potrà scavare nel terreno sotto forma di trivella, librarsi verso altezze altrimenti irraggiungibili e compiere una vasta gamma di azioni con cui rivoltare da cima a fondo i livelli; in origine il gioco comprendeva ben otto wisp, ma il remake si prende la briga di aggiungerne un altro che muterà il porcospino in un fantasma capace di attraversare pareti teletrasportandosi da un nodo all’altro.
Continua nella prossima pagina…
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