In questi giorni ci piace scomodare i mostri sacri del passato, ed è impossibile non farsi catturare dalla nostalgia leggendo anche solo il nome del reboot che Wargaming.net ha portato sui nostri schermi: dopo anni di ottima guerriglia a bordo di carri armati, la software house bielorussa rispolvera Master of Orion, il 4X spaziale probabilmente più famoso di sempre e prova a farci fare un tuffo nel passato.
il remake porta solo il nome di Master of Orion
4X FOR DUMMIES
Andiamo dritti al sodo: il remake di Wargaming.net porta solo il nome di Master of Orion (per il sottoscritto il numero “2” è sottointeso). Le basi di un 4X ci sono tutte: pianeti da conquistare, colonie da gestire, ricerca scientifica e scontri spaziali a suon di cannoni al plasma, missili balistici e scudi di forza. Il problema è che risultano tutte estremamente elementari, dando così pochissimo spazio a strategie più fini o a piani elaborati.
Se i primissimi turni sono capaci di farci sospirare nostalgici, mentre ci tornano alla mente tutte le notti in bianco passate vicino Orione cercando di sconfiggere il guardiano, basterà una mezz’oretta di gioco per rendersi conto che qualcosa non fila liscio come dovrebbe: il feeling provato con il titolo SimTex è scomparso, e con lui gran parte delle caratteristiche della storica opera pubblicata da MicroProse, come la necessità di potenziare i motori della propria flotta per raggiungere stelle a diversi Parsec di distanza, la presenza dei leader e la struttura a turni dei combattimenti spaziali. Sembrano tutte meccaniche di poco conto, ma erano proprio quelle a caratterizzare il titolo del ’96 rendendolo a tutti gli effetti un capolavoro succhiavita.
Master of Orion può risultare un buon titolo dedicato a chi conosce poco il genere e cerca qualcosa di lineare e immediato
Attualmente, se siamo in cerca di un buon 4X spaziale, abbiamo solo l’imbarazzo della scelta, e a seconda dello stile di gioco che intendiamo affrontare o, più semplicemente, dei nostri gusti, ci sono diversi titoli con meccaniche originali tra cui scegliere. Il fatto è che Master of Orion fatica non poco a trovare il proprio posto, ma può comunque risultare un buon titolo dedicato a chi conosce poco il genere e cerca qualcosa di lineare e immediato.
OMBRE DEL PASSATO
Valutare un remake solo in base alle differenze rispetto al titolo originale è sbagliatissimo, ma purtroppo il titolo di Wargaming.net offre ben poco: la diplomazia è limitatissima, e gli altri leader continuano ad avere il vizio di chiedere l’impossibile per stringere qualsiasi tipo di accordo (i soliti trattati di pace, alleanze, scambi di tecnologie e poco altro).
manca all’appello un gameplay profondo
Insomma, come potete immaginare la delusione c’è, più legata al nome che ai contenuti del gioco: l’involucro è bello e coloratissimo, il doppiaggio inglese è di ottima fattura, con tanto di Mark Hamill in pole position, e i personaggi sono ben caratterizzati, ma ciò che manca all’appello è un gameplay profondo in grado di rendere unica l’esperienza. Peccato, ma può essere un’ottima scusa per reinstallare Master of Orion 2. Nuovamente.
Master of Orion fallisce sia come remake dello storico titolo SimTex, sia come 4X innovativo: il gameplay risulta troppo semplice e limitato per poter offrire al giocatore navigato una sfida interessante, e le tante meccaniche non pervenute rispetto al passato, a partire dai leader per arrivare alle modalità esplorative, rendono questo reboot un’opera che, di fatto, porta solo il titolo di quel capolavoro che ci ha fatto passare decine di notti in bianco. Il 4X di Wargaming.net può comunque rendere felice chi conosce poco il genere e chi cerca un titolo non troppo complicato su cui farsi le ossa.